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San Camillo Ipab Vicenza e le cooperative, Usb: deve diventare pubblico

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 22 Ottobre 2013 alle 15:14 | 0 commenti

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Martelletto Federico, Usb - In questi giorni si sta discutendo del futuro del “San Camillo” all’Ipab Vicenza, in scadenza di contratto a fine anno, con la cooperativa di classe A, che al momento ivi lavora: siamo a conoscenza che vi è l’intenzione della Direzione è di dare continuità alle cooperative, per la gestione di questa importante struttura Ipab, collocata all’Istituto Salvi che gestisce l’assistenza di 114 ospiti.

Si intende promuovere altro bando pubblico, nonostante in i 6 anni di gestione siano stati innumerevoli le proteste dei famigliari che chiedevano  qualità nell’assistenza dei loro famigliari. Proteste molto spesso non riconducibili ai lavoratori stessi ma alla organizzazione e all’elevato” livello di sfruttamento” della ditta appaltante. Usb, unico sindacato che sei anni fa aveva protestato pubblicamente contro l’esternalizzazione del San Camillo ora rinnova la richiesta: chiede la reinternalizzazione, e chiede che il personale qualificato che vi lavora, possa accedere al bando di concorso pubblico che  l’ente dovrà  stabilire per l’assunzione dei nuovi 70 lavoratori pubblici necessari per la sua gestione. Siamo assolutamente in sintonia con i famigliari. Probabilmente, la reinternalizzazione, comporterà un aumento della retta di 70 euro mensili: al riguardo, noi pensiamo che la qualità dell’assistenza abbia una sua priorità e un piccolo incremento della retta mensile possa essere “sopportato” dalle famiglie.

Siamo peraltro anche a conoscenza che è prevista una riduzione dei posti letto (oltre una ventina) per adeguare la struttura alle norme vigenti.

Usb nei prossimi giorni promuoverà delle iniziative sindacali a sostegno della reinternalizzazione del San Camillo; il nuovo commissario Ipab si  è impegnato a garantire delle clausole di salvaguardia sulla nuova (o la stessa) ditta appaltante..troppo poco e troppo tardi..noi pensiamo invece che tutti gli ospiti dell’Istituto hanno pari dignità e hanno diritto alla stessa qualità che oramai è dimostrato ovunque,.solamente una gestione pubblica grarantisce. Usb non è neppure d’accordo su una eventuale gestione dell’Ipark (compartecipata con dipendenti con contratto privato), altra ipotesi paventata.

Anche gli altri sindacati sono avvertiti..la smettano di accettare sempre compromessi al ribasso!

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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