Ex BPVi e Veneto Banca, Il Fatto: altri 900 lavoratori a rischio esubero, i più delle società lasciate da Intesa alla LCA
Domenica 10 Settembre 2017 alle 09:19 | 0 commenti
L'operazione di salvataggio delle banche venete, per cui lo Stato ha speso già 5 miliardi di euro, lascia in bilico 900 lavoratori, che si aggiungono ai circa 3 mila esuberi annunciati da Intesa Sanpaolo nell'ambito dell'acquisizione delle good bank di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza. A riportare la denuncia di Giulio Romani, segretario generale di First Cisl, è Il Fatto Quotidiano: "Non vogliamo neppure pensare che una così imponente operazione di solidarietà nazionale come il salvataggio delle banche venete possa comportare il rischio che 900 persone perdano il loro lavoro ed è quanto non intendiamo permettere che accada per i 200 tempi determinati che Intesa Sanpaolo non pare intenzionata a confermare e per i quasi 700 dipendenti delle 14 società di Veneto Banca e Popolare Vicenza ora in liquidazione".
Le società non rilevate da Intesa, in base ai dati di bilancio del 2016, comprendono 684 lavoratori, oltre ai 319 delle controllate estere, in gran parte impiegati (481) presso Bim. "I lavoratori delle aziende in liquidazione coatta amministrativa- afferma Romani - vivono da mesi nella più totale incertezza. Le stesse voci su possibili cessioni di pezzi pregiati come Bim non tranquillizzano e ipotizzano uno spezzatino, con il rischio di perdite occupazionali".
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