Quotidiano | Rassegna stampa |

Salone Pasubio, lo spazio comunale sotterraneo prova a tornare alla "luce"

Di Rassegna Stampa Sabato 29 Agosto 2015 alle 15:44 | 0 commenti

ArticleImage

Il paradosso è che l’hanno chiamato «salone Pasubio». Cioè l’unico spazio comunale sotterraneo del capoluogo porta il nome del monte più alto del Vicentino. Una contraddizione che arricchisce, ancora di più, la storia dei locali nascosti nel cuore della città. Uno spazio passato da sede di un supermercato a sala eventi, da ufficio a deposito fino ad archivio comunale.

Con la spada di Damocle di infiltrazioni d’acqua che ora stanno dando filo da torcere ai tecnici comunali e che rendono pericoloso persino camminare in alcune parti di quei locali.
Siamo nel pieno centro di Vicenza, in piazza Biade, sotto a palazzo degli Uffici e all’area di mercato antistante. Lì giacciono migliaia di volumi cartacei, foto, documenti, fascicoli che ripercorrono tutta l’attività amministrativa di oltre un secolo. Ma non si vedono. Non si nota nemmeno la porta d’ingresso: vecchia, azzurrognola, nascosta sotto la balaustra a fianco di una manciata di scalini che conduce da contra’ Catena a piazza Biade. Insomma, invisibile.
Si entra e si apre un altro mondo, creato negli anni Cinquanta e con un passato dei più vari. Spazio comunale negli anni Sessanta fungeva da ufficio, area servizi, deposito e locale adibito a conferenze o punto d’incontro. Per molti anni, poi, diventò sede dove si presentava la dichiarazione dei redditi. A fianco c’era il bar di «Dario», molto frequentato, con gli anziani che giocavano a carte di fronte all’entrata e i giovani che si davano appuntamento sulle scalette d’ingresso. Pure l’assessore alla Cura urbana, Cristina Balbi, si ricorda di quel periodo: «Mi ricordo il corridoio che conduceva al bar».
Poi arrivarono i prodotti del supermercato «Standa», ma quando l’attività si trasferì in corso Palladio tornò nelle disponibilità del Comune, che lo trasformò in deposito.
Da quello a sede dell’archivio comunale non ci vollero molti anni, anche se c’è ancora chi vorrebbe destinare quei locali a parcheggio. La realtà, oggi, è quella di un ampio salone fatto di passaggi stretti, pareti rovinate, soffitti pericolanti. Grandi stanze che però sembrano piccole perché ospitano migliaia di volumi e fascicoli che ripercorrono l’attività amministrativa del Comune dal 1898. Più di un secolo di storia è racchiuso lì dentro. Ma ora il tempo - e l’acqua - minacciano il salone.
A preoccupare i tecnici comunali sono le infiltrazioni di pioggia dal soffitto: attraversando le pareti, l’acqua le ha indebolite e ha messo a rischio la portata della soprastante piazza Biade, tanto che il Comune, dalla scorsa estate, ha proibito l’accesso di mezzi pesanti all’area. E ora, dopo una tranche di analisi compiute lo scorso anno, replica con nuove verifiche: da lunedì a giovedì prossimi verranno eseguite nuove prove statiche el salone con un mezzo pe sante.
«Abbiamo già programmato lavori di messa in sicurezza del salone e di piazza Biade - afferma Balbi - che prevediamo di eseguire in autunno, per un importo di circa duecentomila euro». E sul futuro, al momento, nessuna certezza: «Il piano di digitalizzare tutto l’archivio comunale c’è - precisa Balbi - ma ci vorrà tempo, al momento tutto resta qui e per questo è necessario mantenere questi locali».
di Gian Maria Collicelli dal Corriere del Veneto


Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.





Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
Gli altri siti del nostro network