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Saldi dal 5 gennaio, Federmoda: vittoria del buon senso

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 29 Ottobre 2015 alle 15:28 | 0 commenti

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Confcommercio Vicenza
Per Federmoda Confcommercio Vicenza la data di partenza dei saldi invernali era “la linea del Piave”: “Il via il 2 gennaio 2016 è una follia e non deve passare”, aveva tuonato il presidente provinciale Matteo Garzaro, alla vigilia della riunione tecnica alla Conferenza delle Regioni del 27 ottobre scorso. E alla fine le barricate hanno tenuto: i saldi invernali non partiranno il 2 gennaio, come aveva richiesto Federdistribuzione (in rappresentanza di parte della grande distribuzione), bensì martedì 5 gennaio.

“E' la vittoria del buon senso e delle giuste ragioni di tutta la filiera distributiva; motivazioni che abbiamo portato nell’audizione di Federmoda alla Conferenza, convincendo le amministrazioni regionali a non consentire un ulteriore anticipo”, commenta il presidente provinciale dei dettaglianti di abbigliamento Confcommercio Garzaro, che ha seguito da vicino tutta la questione anche in veste di Consigliere nazionale di Federmoda. “Portare i saldi il giorno successivo alla festività del 1° gennaio avrebbe comportato così tanti problemi organizzativi da mettere prima di tutto in difficoltà il commercio medio-piccolo e avrebbe poi influito negativamente sulle vendite natalizie – prosegue Garzaro –. Così invece si è ristabilita un po’ di equità in un mercato che vede già favoriti, per condizioni di acquisto e di vendita, alcuni grandi gruppi della distribuzione organizzata”. Ora la decisione dovrà ricevere i crismi dell’ufficialità con una delibera della Regione Veneto, ma nessuno si aspetta un cambio di opinione, anche perché la Conferenza ha proprio l’obiettivo di mettere preliminarmente d’accordo i vari territori per evitare il “nomadismo” dei saldi. “Ora ripartiamo da questo punto fermo per lavorare sul 2017 con lo spostamento dei saldi invernali all’ultima settimana di gennaio, come abbiamo preannunciato già nel corso dell’incontro tecnico in Conferenza delle Regioni – conclude il presidente Garzaro -. Abbiamo visto quanto questi continui anticipi di data non solo non abbiano favorito il rilancio dei consumi, ma abbiano anche disorientato i clienti che faticano a percepire i prezzi reali dei prodotti in vendita. Riportare un po’ di ordine con vendite di fine stagione davvero tali, tutela la pluralità distributiva del commercio, ma è anche una garanzia e un vantaggio per tutti i consumatori”.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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