Sala Bernarda, la video illustrazione delle opere restaurate
Sabato 19 Novembre 2011 alle 22:02 | 0 commenti
Sala Bernarda, completato il restauro delle ricche decorazioni del soffitto a cura della Soprintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantropologici per le province di Verona, Rovigo e Vicenza.
Il restauro (qui il video descrittivo completo, mentre il testo successivo è a cura del Comune di Vicenza, ndr) ha consentito un recupero di grande importanza oltre che sotto il profilo della tutela, anche sotto l'aspetto storico artistico di quello che si può considerare un episodio fondamentale nel panorama artistico della Vicenza del Cinquecento.
Il ciclo, coevo alla costruzione della Loggia del Capitaniato realizzata dal capitano veneziano Giovan Battista Bernardo nel 1571 su progetto di Andrea Palladio attribuito a Gian Antonio Fasolo, ma realizzato probabilmente anche con l'aiuto di altri tre collaboratori.
Sicuramente del Fasolo sono le tre grandi tele centrali con Marco Curzio precipita nella voragine, Muzio Scevola davanti a Porsenna, Orazio Coclite alla difesa del ponte. Il pittore, morto il 23 agosto 1572 proprio in sala Bernarda, cadendo dalle impalcature, era di origini lombarde, ma attivo in Veneto, anche in altre fabbriche palladiane.
Un ciclo che proprio per le travagliate vicende conservative e la scarsa comprensione delle immagini non ha mai avuto un adeguato approfondimento conoscitivo. E' questo il motivo che ha spinto la Soprintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantroplogici di Verona, Vicenza e Rovigo e il Museo Civico di Vicenza a costituire un comitato scientifico per approfondire la ricerca sull'importante complesso pittorico per giungere alla pubblicazione delle nuove acquisizioni.
L'intervento di restauro è risultato particolarmente complesso per le condizioni del cassettonato ligneo, in gran parte ridipinto, per la difficoltà di movimentazione delle nove grandi tele cinquecentesche (alcune con base di oltre 4 metri) e soprattutto per il loro stato conservativo, che ha rivelato i segni di un antico degrado.
Dalla documentazione d'archivio risulta infatti che il ciclo con "Episodi di storia romana" del soffitto dell'attuale sala del consiglio è stato asportato in epoca non precisabile, compresa tra il 1822 e il 1830, e ricoverato in sedi diverse, finendo nei depositi del Museo Civico. Riemersa solo nel 1959, a seguito di un radicale restauro affidato a Giovanni Pedrocco, la serie di grandi tele fu ricollocata in sala Bernarda nei primi anni Sessanta ma già compromesse: in corso d'opera sono state infatti evidenziate larghe mancanze di colore risarcite con interventi spesso interpretativi, secondo la sensibilità del tempo. I dipinti si presentavano inoltre coperti da uno spesso strato di polveri e vernici alterate, tanto da rendere difficilmente leggibili i soggetti rappresentati e i colori originali.
Anche lo stato del cassettonato ligneo risultava sofferente: si sono rilevate sconnessioni e numerose fessurazioni; inoltre la primitiva delicata decorazione a fogliami, nei toni freddi del grigio, affiorata solo in parte, appariva coperta - probabilmente ancora all'inizio degli anni Sessanta - da una spessa ridipintura marrone rifinita in nero con motivo a ovoli.
Il restauro delle nove tele è stato eseguito in laboratorio a seguito di un macchinoso smontaggio che ha comportato l'ispezione e la pulizia dei solai e che ha avuto luogo con successo e celerità grazie anche alla stretta collaborazione tra le due ditte affidatarie dei lavori Edilrestauri (cassettoni lignei) e Francesca Faleschini restauro e conservazione di Opere d'arte (tele).
Il recupero dei dipinti è stato preceduto da indagini radiografiche e analisi chimico stratigrafiche necessarie ad approfondire la tecnica esecutiva e ad individuare gli interventi precedenti.
Le operazioni preliminari hanno riguardato la manutenzione e la sistemazione di tutte le parti costitutive dei telai e dei supporti in tela che risultavano già rifoderati. Particolarmente complessa si è rivelata la fase di pulitura che ha comportato la rimozione con sistemi chimici e meccanici delle vaste ridipinture e delle vernici ossidate. Questa delicata operazione ha portato alla luce particolari pittorici, effetti di chiaroscuro e brillanti cromie originali che sembravano perdute. L'integrazione pittorica, infine, ha consentito di offrire una nuova leggibilità agli episodi raffigurati che hanno recuperato una profondità scenica e una spazialità non percepibile prima del restauro.
I lavori stanno proseguendo in sala Bernarda con il completamento delle pareti, intervento suggerito dalla Soprintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantroplogici di Verona, Vicenza e Rovigo dopo averne rilevato il deterioramento. Su progetto del settore Lavori pubblici e grandi opere le attività hanno interessato gli intonaci di sottofondo, le superfici in marmorino e gli elementi in pietra per una spesa complessiva pari a 40 mila euro investita dal Comune.
Il lavoro è stato affidato a Edilrestauri, già impegnata per la parte ligneo il soffitto, e che ha utilizzato gli stessi ponteggi, consentendo un risparmio economico.
Prosegue intanto la realizzazione dell'arredo della sala per renderla fruibile in occasione del Consiglio comunale, le cui sedute sono ora ospitate nella sala consiliare della Provincia. Progettato dall'architetto spagnolo Salvador Perez Arroyo, l'arredo viene realizzato dalla ditta TMA srl di Sant'Elena (Padova). Si prevede che sala Bernarda sarà pronta con un innovativo impianto di votazione
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