Rsu Fiom Salvagnini Italia S.p.a. e la manifestazione Fiom di ieri
Sabato 29 Gennaio 2011 alle 16:49 | 0 commenti
Cgil Vicenza - Di seguito il comunicato della Rappresenza sindacale unitaria della FIOM alla Salvagnini. Dalla fabbrica di Sarego (Vicenza) ieri hanno partecipato in massa alla manifestazione regionale della FIOM a Padova. Si tratta di una testimonianza emblematica del clima che si respira in questi tempi nelle fabbriche, anche quelle medio-grandi, del nostro territorio.
Rsu Fiom Salvagnini Italia S.p.a.
Siamo convinti che la RSU FIOM di una grande azienda come la Salvagnini abbia anche il compito di informare i propri colleghi di cosa capita nelle altre aziende per renderli partecipi del mondo dei Metalmeccanici.
Quando si è iniziato a parlare dell'accordo di Mirafiori abbiamo cercato di capire al meglio come informarli, come motivarli a partecipare alle iniziative della Fiom per difendere il diritto di esistere all'interno delle fabbriche, diritto che, in accordi come quello di Fiat, veniva negato al nostro sindacato e anche alle RSU votate dai lavoratori.
A Mirafiori si è detto che i diritti sono un costo: sarebbe un costo poter scioperare, un costo poter scegliere i propri rappresentanti, diventa un costo anche poter dire quello che pensi.
In una società democratica come è la nostra, nessuno si dovrebbe permettere di dire che i diritti dei lavoratori sono un costo produttivo non più sostenibile. L'accordo che altri sindacati hanno siglato in Fiat ha invece sottolineato questo: malattia, diritto di sciopero, diritto di rappresentanza sono privilegi (a detta di qualcuno) che si devono lasciare sul tavolo nei momenti di crisi.
Queste argomentazioni sono state spiegate in modo chiaro in Salvagnini e nelle assemblee ci abbiamo ragionato tra lavoratori e lavoratrici. Ci preoccupa il quadro che un accordo come quello di Mirafiori potrebbe portare anche nella nostra azienda. Purtroppo Marchionne rappresenta un modo di pensare di diversi imprenditori: gente che invece di mettersi in gioco proponendo piani industriali innovativi che puntino sulla ricerca cercano di ridurre i costi per aumentare i guadagni puntano invece a ridurre il costo del lavoro oltre ogni limite.
Questa crisi rischia di consegnarci a quella che potremmo chiamare l'economia dello sconto, fatta di prezzi sempre più concorrenziali per poter vincere il mercato e di margini di guadagno tenuti in piedi riducendo il costo del lavoro con accordi scandalosi come quello Fiat che di sviluppo e ricerca non parla.
Nelle Aziende i lavoratori oggi hanno paura: paura dei Marchionne e di quelli a cui brillano gli occhi leggendo di certi accordi. Fortunatamente però insieme e uniti abbiamo sconfitto quella paura e ieri in piazza a Padova eravamo in tanti. Due pullman sono partiti anche dal parcheggio della nostra azienda (Salvagnini) e in tanti hanno scioperato il 28 Gennaio per dire No ai vari Marchionne.
Normalmente l'azienda in cui lavoriamo non ha mai sentito la piazza come una esigenza per contrattare diritti e salari, e spesso alle manifestazioni partecipava solo una rappresetanza ristretta.
Ieri invece è stato diverso: tutti i compagni hanno sentito questo attacco ai diritti dei lavoratori come un attacco ai propri diritti ed hanno trovato il coraggio di partecipare alla manifestazione a sostegno dei lavoratori Fiat e della Fiom e contro chi pensa di imboccare questa strada pericolosa.
Una volta arrivati a Padova, in una piazza gremita di lavoratori, studenti e con molti rappresentanti della società civile, abbiamo capito perché questa volta in massa i nostri colleghi hanno aderito.
Per la prima volta tutti abbiamo capito che non si può demandare ad altri la difesa dei nostri diritti, che solo fermandoci oggi bloccheremo gli attacchi futuri.
La crisi non deve diventare una pistola alla tempia dei lavoratori per cercare di togliere i diritti: ci opponiamo a questa logica, e lottiamo per chiedere nelle nostre aziende piani industriali basati su ricerca e innovazione e non su tagli di salario e rinuncia di diritti.
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