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Rotondi e il comandante dei vigili snocciolano i dati dell'Operazione quadrilatero

Di Giulia Libanori Mercoledi 19 Febbraio 2014 alle 17:11 | 0 commenti

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Al comando della polizia locale di Vicenza si è tenuta oggi la conferenza stampa di presentazione del lavoro svolto dagli agenti nelle zone centrali della città negli ultimi due mesi. Il progetto si chiama “Operazione Quadrilatero” perché sono state al centro dell’attenzione le vie Torino, Genova, Milano e Firenze. L’assessore alla sicurezza urbana Dario Rotondi ha specificato che per l’operazione è stata utilizzata una squadra di cinque agenti della polizia giudiziaria, impiegati a tempo pieno.

Vista l’alta percentuale di stranieri presenti in quelle vie ( il 50% della popolazione che vi risiede è formata infatti da etnie originarie da Serbia, Bangladesh, Pakistan) l’obiettivo della polizia era monitorare i soggetti presenti assiduamente sulle zone pubbliche che fanno presumere dubbi sui propri mezzi di sussistenza. Gli agenti hanno cercato così di combattere l’attività di spaccio e contrattazione di generi alimentari di dubbia provenienza oltre ad aver identificato e segnalato soggetti nullafacenti  della zona nonché illecite attività commerciali. Nell’arco dei due mesi di lavoro sono state individuate 91 persone, di cui 8 italiane. Sono stati ripresi anche casi di inosservanza dei fogli di via e emessi vari verbali per mendicità e uso di alcool in zone non autorizzate. Tra le varie attività scoperte il comandante della polizia locale ha posto l’accento su particolari e illegali metodi di commercio. Capitava infatti che a Campo Marzo, ad esempio, ci fossero veri e propri raduni tra stranieri volti all’acquisto di merce rubata dai supermercati, la quale è stata poi confiscata e riconsegnata agli appositi esercizi. Altre modalità di guadagno derivavano dallo spaccio di stupefacenti o dalla vendita di sim telefoniche a soggetti senza permesso di soggiorno e documenti regolari. Gli agenti in soli due mesi di lavoro hanno sequestrato vari oggetti: alimentari, soprattutto alcolici e insaccati, prodotti di bellezza tra i quali creme e deodoranti, oltre alla quantità totale di circa 4 kg di eroina e più di 20 g di marijuana. Molti dei soggetti fermati erano accampati abusivamente nelle vie Sant’Agostino, strada padana verso Verona e Francescobaldi. Questi dormitori improvvisati, ci tiene a sottolineare l’assessore Rotondi, sono stati sgomberati, grazie anche all’aiuto della Questura di Vicenza. C’è da dire però che alcuni dei soggetti sempre presenti nei luoghi pubblici, tra tutti Campo Marzo, sono stranieri che risiedono regolarmente in Italia da anni o semplici disoccupati, che non creano danni o minacce alla sicurezza dei cittadini vicentini. I rappresentanti della polizia locale e l’assessore Rotondi si dicono soddisfatti del lavoro svolto, assicurano che il commercio in Campo Marzo non si effettua più,  e affermano che intendono continuare con queste procedure di controllo anche in altre zone centrali della città, ad esempio Borgo Casale. Il comandante della polizia evidenzia quanto sia opportuno intervenire tempestivamente non appena si ha la cartezza di aver davanti azioni illegali. «Dopo aver monitorato e osservato la situazione, grazie all’utilizzo di telecamere, si deve intervenire subito con una pattuglia», osserva il comandante. Nonostante i provvedimenti attuati con l’operazione quadrilatero però l’assessore Rotondi afferma come la situazione non si possa definire conclusa. «I controlli devono essere la base per ulteriori operazioni che possono essere il carcere o l’espulsione», entrambe però difficili da mettere in pratica finchè l’intera giustizia italiana non risulta efficiente asserisce l’assessore. Egli difende anche la popolazione quando cita vari aspetti problematici relativi alla sicurezza che lo Stato e le Istituzioni italiane non sono in grado di risolvere. Noi ovviamente, in quanto cittadini, ci dimostriamo fiduciosi nelle forze dell’ordine e speriamo che, un po’ per volta, la sicurezza nelle città possa aumentare realmente.

 

Comune di Vicenza - 91 persone identificate, 19 denunciate, 21 rumeni segnalati per inosservanza del foglio di via, 147 verbali per violazioni del regolamento di polizia urbana, 4 violazioni amministrative in attività commerciali. Sono questi alcuni dei numeri dell'Operazione quadrilatero, un'attività di serrato monitoraggio svolto dalla nuova squadra di polizia giudiziaria del Comune nella zona compresa tra viale Milano, via Firenze, viale Torino e via Genova oltre che a Campo Marzo.I primi significativi esiti dell'operazione, avviata a novembre, sono stati presentati oggi al comando di polizia locale dall'assessore alla sicurezza urbana Dario Rotondi e dal comandante Cristiano Rosini.
“Cinque agenti con spiccate doti e specifiche competenze professionali nel campo delle attività d'indagine – ha detto l'assessore – sono stati destinati a tempo pieno a questa mansione tipica della polizia giudiziaria, con servizi esterni in borghese e controllo continuo del territorio attraverso le telecamere. L'impegno del nuovo nucleo è stato notevole ed encomiabile. I risultati sono significativi sia sul fronte della pressione compiuta su un certo tipo di stranieri che esercitano attività sospette nella zona, sia in relazione al trasferimento alla questura di informazioni utili a disporre la revoca o il mancato rinnovo di permessi di soggiorno in scadenza. Nei prossimi mesi proseguiremo in questa impegnativa attività, concentrandoci anche su altre aree della città, come Borgo Casale, perché l'amministrazione comunale di Vicenza intende fare tutto ciò che è nelle sue possibilità per contrastare il degrado urbano. Il problema, però, si debellerà solo quando, a Vicenza come altrove, i malviventi avranno carcere certo ed espulsione dall'Italia”.  
Nel concreto, il nuovo nucleo di polizia giudiziaria ha dato il via alla sua attività con  l'analisi delle nazionalità dei residenti nel quadrilatero da monitorare: è italiano il 51,16%, l'altra metà proviene da 20 diversi paesi stranieri, tra cui il Bangaldesh (14,88%), il Pakistan (8,37%) e la Serbia (4,42%) .
Sulla strada la situazione è risultata un po' diversa: su 91 persone identificate dagli agenti perché presenti in modo assiduo lungo le vie in questione senza che fossero chiari i loro mezzi di sussistenza, 51 erano rumeni, 8 italiani, 8 tunisini e gli altri appartenenti a una decina di paesi, soprattutto africani e asiatici.
Commercio illecito, spaccio, inosservanza del regolamento di polizia urbana sono stati i fenomeni monitorati e contrastati nel corso dell'operazione che, accanto al nucleo in borghese, ha visto il pronto intervento delle pattuglie in servizio.
Particolarmente efficace è risultato il contrasto delle attività illecite di smercio di generi alimentari organizzate dal gruppo dei rumeni: telecamere fisse e mobili hanno evidenziato il ritrovo in viale Milano, il contatto delle donne rumene con numerose badanti in Campo Marzo per la proposta della merce e la compravendita, la suddivisione di proventi anche ingenti tra persone spesso già multate per mendicità molesta.
“L'intervento degli agenti seguito a queste osservazioni – ha confermato il comandante Rosini – , unito agli sgomberi eseguiti con la questura nei tre dormitori abusivi di viale Sant'Agostino, via dei Montecchi e strada Padana verso Verona, ha consentito di debellare, almeno per ora, un fenomeno chiaramente collegato a furti avvenuti in supermercati del territorio. Per 21 dei 43 rumeni segnalati nel corso dell'operazione la questura ha emesso fogli di via”.
Il nucleo di PG si è quindi concentrato sullo spaccio di stupefacenti, verificando come i magrebini che gravitano nella zona del quadrilatero si spostino in Campo Marzo per nascondere e spacciare la droga anche agli italiani: tutti i sospetti sono stati identificati, risultando in gran parte persone già note alle forze dell'ordine. Nel corso degli interventi sono stati recuperati 4 grammi di eroina e 20 di marijuana .
Gli appostamenti e le riprese con le telecamere di sorveglianza hanno portato anche ad individuare ed identificare un senegalese regolare trovato in possesso di 15 schede telefoniche pronte presumibilmente per essere cedute a persone che non hanno il permesso di soggiorno e che non possono quindi intestarsi utenze.
Infine, in via Torino sono stati effettuati monitoraggi ed interventi per contrastare il consumo di alcol all'aperto, pratica vietata dal regolamento di polizia urbana, ma diffusa anche tra stranieri regolari che vivono nella zona.


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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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