"Rosso" Marzotto: "se qualcuno non mi vuole, che me lo dica"
Giovedi 14 Maggio 2015 alle 22:36 | 0 commenti
Matteo Marzotto arriva a Monte Berico, a Vicenza, alla presentazione del giro d'Italia, con la sua super Bmw rossa ed è come sorpreso del fatto di risultare tra i manager veneti meno ricchi secondo una classifica che elenca le dichiarazioni dei redditi del 2014 (riferite al 2013). Ci scherza un po' su, ma sulla faccenda di quel processo ancora pendente sulla presunta evasione fiscale si fa più serio. E si dice pronto a rispondere se per caso qualcuno, per quella storia, non lo vedesse più idoneo a ricoprire le sue cariche.
Una gran macchina la Bmw M6, il modello con il quale Matteo Marzotto è arrivato alla presentazione ufficiale della tappa vicentina del giro d'Italia, che si è svolta oggi a Monte Berico. Dovrebbe costare sui 120 mila euro o giù di lì. E se tutto è relativo non è nemmeno tantissimo per un Vip, 100mila euro in meno, giusto per fare un esempio della Ferrari F458 che aveva Lapo Elkan. Non per fare paragoni, i due personaggi sono diversi. Sicuramente più eccentrico Lapo, certamente più sobrio Matteo. La versione "mimetica" della Ferrari di Elkan balzava subito all'occhio, un'altra cosa la Bmw rosso fuoco di Matteo. È risaputo che al presidente della Fiera di Vicenza il rosso piace: l'elicottero, l"aragostone" (Un Dolphin 64' Fl) e la Bmw. Non una cosa così strana per un imprenditore, nonché personaggio pubblico, tutto sommato anche disponibile, con però un episodio non ancora chiarito - la vendita di Valentino Fashion Group nel 2008 - per il quale è stato rinviato a giudizio. Gli abbiamo chiesto com'è la situazione e cosa ne pensa del fatto che ricopre delle cariche importanti (la presidenza della Fiera e quella del Cuoa) senza che quella faccenda sia stata sistemata.
Il volto sorridente di Matteo Marzotto, uno dei volti di Ambassador per Expo Milano 2015, appare sul sito di Expo 2015 nel quale è riportato un curriculum dettagliato dell'imprenditore: Presidente di Fiera di Vicenza S.p.A. da Dicembre 2013, Presidente di Fondazione CUOA-Centro Universitario di Organizzazione Aziendale da Giugno 2013, Presidente di Associazione Progetto Marzotto da Ottobre 2012 e Presidente di Mittelmoda Fashion Award da Settembre 2008. Come imprenditore tra gennaio 2009 e gennaio 2013 ha acquisito e successivamente rilanciato Vionnet S.p.A., di cui è stato anche Presidente. Siede inoltre in diversi consigli di amministrazione, tra cui Morellato & Sector S.p.A, Brunello Cucinelli S.p.A e Banca Popolare di Vicenza.
Un manager dal curriculum impeccabile, quindi, ma che, evidentemente, si accontenta di poco. La notizia, riportata qualche giorno fa dalla stampa, che le dichiarazioni dei redditi di Marzotto, riferibili al 2013, sia di solo 60.018 euro, ha sorpreso un po' tutti. E a quanto pare anche lui. «Non ero a conoscenza di questa classifica - ha dichiarato - sinceramente non la so la cifra, ma non mi sembra una cosa importante, fare le cose per bene, invece, mi sembra molto più importante, il resto è tutto relativo».
Fare le cose per bene. Ma al di là delle attenzioni, più o meno di sapore mondano, che si rivolgono a un personaggio pubblico, c'è sempre una questione etica in sospeso che, nello specifico riguarda la vendita di Valentino Fashion Group nel 2008 a Permira. Una vicenda che ha portato il rinvio a giudizio per Matteo Marzotto e altre quattro persone (gli altri 8 indagati hanno chiesto il patteggiamento), con l'accusa, avanzata dalla procura di Milano, di non aver pagato le imposte (circa 71 milioni di euro) in Italia sulla plusvalenza realizzata dalla cessione. L'ultima udienza, con l'esame dei primi testimoni d'accusa, è avvenuta lo scorso marzo.«Il processo sta andando ancora avanti, purtroppo ci sono dei tempi lunghi», commenta Marzotto ribadendo la sua innocenza rispetto ai capi d'accusa e specificando: «Si andrà per le lunghe perché ci sono dei dati tecnici da chiarire».
C'è da dire che lui, al contrario di altri imputati non ha chiesto il patteggiamento. Ma rimane quell'ombra scomoda per un personaggio legato a un'immagine significativa del management italiano E per quanto riguarda il fatto delle cariche e il fatto della compatibilità con esse? «Io sono tranquillo, mi sembra che in questo paese non si è colpevoli fino a che non c'è una condanna - aggiunge - e per quanto riguarda il resto, se sono gradito, le regole vanno rispettate, se non sono gradito da qualcuno, allora sono qui, che qualcuno me lo dica chiaramente». E qualcuno, fino a ora, si è fatto avanti per dirle questa cosa?«No », conclude Marzotto chiudendo lo porta della sua Bmw rossa.
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