Unioni civili, Rolando: giusto aderire alla mobilitazione di sabato per riconoscere l'eguaglianza
Venerdi 22 Gennaio 2016 alle 15:38 | 0 commenti
Riceviamo da Giovanni Rolando, PD, e pubblichiamo
Ho seguito il dibattito intenso ed approfondito di queste settimane svoltosi a livello nazionale ed in Veneto , ascoltato con attenzione le motivazioni della senatrice vicentina Rosanna Filippin a sostegno del disegno di legge Cirinnà del PD ed altri, unitamente agli interventi, seri e pacati, che si sono succeduti all’Assemblea del PD cittadino venerdì scorso 15 gennaio; motivazioni che attengono ai diritti, doveri ed oneri per le coppie omosessuali.
Sono le stesse motivazioni per le quali già 80 senatori del PD su 112, hanno deciso di votare sì al ddl Cirinnà sulle Unioni civili; insieme ai senatori del M5s, Sel, del Gruppo misto ed altri per chiedere la piena dignità e il riconoscimento dei diritti delle coppie omosessuali, cittadine e cittadini di questo nostro Paese. Come ritengo condivisibile il fatto di lasciare libertà di coscienza ai senatori del PD nel voto segreto in aula, pur esprimendosi, in tutti questi mesi, il segretario nazionale del Pd pienamente favorevole al testo del disegno di legge considerato. Essendo questo provvedimento legislativo parlamentare già il frutto di una lunga mediazione rispetto ai nove testi presentati in parlamento. Nel rispetto di tutte le posizioni, presenti anche nel nostro partito a tutti i livelli e nella società civile, ritengo perciò giusto e doveroso aderire, pubblicamente, all’appello nazionale rivolto al Parlamento dalle associazioni, tra cui Arcigay di Vicenza, che sabato hanno proposto in tutta Italia una mobilitazione che chiede di legiferare senza esitazioni su questo tema per eliminare ogni discriminazione. Per far fare un passo in avanti a tutta la comunità italiana, in un paese che cambia ed è cambiato moltissimo. È infatti necessario dare un riconoscimento giuridico a una realtà così rilevante socialmente da non poter più essere ignorata dalla legge. Evitando che la tutela di diritti fondamentali della persona sia lasciata ad interpretazioni di altro carattere, come se diritti e libertà dipendessero da concessioni giurisdizionali e non invece da riconoscimento di legge. La disciplina della pluralità delle forme della convivenza rappresenta infatti l’attuazione del dovere dello Stato di tutelare la libertà di realizzazione della persona nei suoi rapporti con gli altri (articolo 2 della Costituzione Italiana). Parteciperò dunque all’iniziativa pubblica indetta a Vicenza in piazza dei Signori sabato prossimo a partire dalle ore 16.
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