Roberto Marchini,altro caduto in Afghanistan: Lega non usi nostri morti per sue posizioni
Mercoledi 13 Luglio 2011 alle 17:23 | 0 commenti
Silvio Giovine, Presidente Regionale Giovane Italia Veneto - Un altro figlio adottivo della nostra terra è caduto in Afghanistan, il caporal maggiore Roberto Marchini. Un altro giovane patriota, nel compimento del suo dovere, ha dimostrato a tutti noi la coerenza di una scelta di vita bellissima quanto perigliosa come quella di indossare una divisa, di onorarla assieme agli impegni che comporta verso se stessi, verso i propri commilitoni, verso la propria Patria (foto funerali Matteo Miotto).
I nostri militari in missione che con il loro operato difendono la libertà di popoli oppressi i cui figli sono costretti a crescere velocemente, portando fieramente per il mondo quel Tricolore sotto cui tutti dovremmo stringerci, non compiono un semplice mestiere; la loro è una vera e propria vocazione che espone quotidianamente al pericolo della perdita della vita, una vocazione che va ammirata, difesa, rispettata.
Non sentirete mai qualcuno di noi parlare di exit strategy, di sacrificio vano, di insensata tragedia quando uno di questi ragazzi ci lascia così come siamo convinti che la nostra vicinanza vada dimostrata loro sempre, non solo quando il Tricolore avvolge il feretro dei caduti portandone a casa le spoglie.
Tutti dobbiamo morire ma pochi riescono a vivere realmente; Roberto era tra questi e l'esempio che il suo sacrificio ha lasciato non può essere insultato chiedendosi chi gliel'ha fatto fare, perché siamo in Afghanistan, per quanto dovrà continuare questa strage.
Ogni volta che parliamo di ritiro delle truppe altro non facciamo che indebolire i nostri soldati; questi lutti invece impongono solo silenzio, cordoglio, vicinanza a famiglie che piangono figli, genitori o fratelli.
Sarebbe bello che ci fossero meno leghisti ad usare i nostri morti per dare peso alle loro posizioni politiche antimilitariste ed anti italiane.
Sarebbe bello che tutti, senza distinzione di sorta, in momenti così drammatici riflettessimo solo su quel senso del dovere che sfocia nel senso dell'onore grazie al quale per fortuna ancora oggi, la nostra Patria può contare su eroi come Roberto; eroi non perché morti in guerra ma per il coraggio mostrato scegliendo la vita del soldato in una fase in cui in Italia, purtroppo, pare regni imperante solo il relativismo...
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.