Risanamento Ilva: l'intervento in commissione di Manuela Lanzarin
Domenica 9 Settembre 2012 alle 15:30 | 0 commenti
On. Manuela Lanzarin, Lega Nord - Ripresa l'attività parlamentare dopo la pausa estiva, nella giornata di ieri le Commissioni riunite della Camera Ambiente e Sviluppo Economico, hanno dato il loro via libera, dopo alcuni giorni di discussione in sede referente, alle disposizioni urgenti per il risanamento ambientale e la riqualificazione del territorio della città di Taranto relativamente all'inquinamento della società Ilva. (D.L. 129/2012). Da lunedì l'inizio dell'iter in Aula.
L'on. Manuela Lanzarin, quale capogruppo della Lega Nord nell'VIII Commissione Ambiente, ha preso la parola marcando nel suo discorso le problematiche annesse all'intervento di bonifica dell'area di Taranto e nello specifico quelle relative al finanziamento. Il Governo ha stanziato 336 milioni di euro provenienti per la gran parte dai fondi per le aree sottosviluppate, più comunemente conosciuti come Fondi FAS. "L'85% di questi fondi sono destinati alle regioni del sud Italia - ha spiegato nel suo intervento l'esponente del Carroccio - e già qui viene messa in evidenza la differenza con il resto del Paese".
«Ancora una volta - commenta a margine l'on. Manuela Lanzarin - la questione del Nord torna preponderante. Per la copertura del risanamento, oltre ai FAS, il Governo intende attingere dal capitolo riservato al dissesto idrogeologico e alla difesa del suolo, fondi questi già esigui che vanno a copertura degli accordi di programma firmati con le varie regioni. Non possiamo pensare che dopo quello che è accaduto nel nostro Paese negli ultimi tempi e penso alle alluvioni che hanno colpito Veneto, Liguria e Toscana, si spostino fondi così importanti e necessari per la sola questione di Taranto. Queste regioni necessitano di opere ed interventi per evitare che tragedie simili non accadano di nuovo.»
L'on. Lanzarin nel suo intervento in Commissione ha posto inoltre l'accento sull'uso dei fondi rotativi previsti per l'attuazione del protocollo di Kyoto, "fondi che devono essere utilizzati in tutti i territori per migliorare l'efficienza energetica, per la green economy e che vede le regioni del Nord, come Lombardia e Veneto, impegnate in prima linea con importanti investimenti".
È stato poi messo in evidenza come siano utilizzati due pesi e due misure rispetto a situazioni simili che interessano città del Nord come Marghera, Mantova, Ravenna e Casale Monferrato. «Stiamo parlando di 57 siti di interesse nazionale (i così detti SIN ndr) - prosegue la Deputata leghista - ma dimentichiamo gli altri centinaia di siti minori, come il caso ad esempio della Tricom di Tezze sul Brenta, che richiedono interventi ed hanno costi di bonifica esosi interamene a carico degli Enti Locali che in questi tempi hanno grosse difficoltà nel reperire risorse.
Questo provvedimento mette in evidenza ancora una volta le problematiche del Mezzogiorno, che rimangono tutt'oggi irrisolte per regioni come Campania, Sicilia ed adesso Puglia nonostante i molti soldi spesi di denaro pubblico. Il Nord non può continuare ad accettare tutto ciò.
Premesso infine che va preservato con il medesimo impegno il diritto al lavoro e alla salute dei cittadini, ma altresì è doveroso che tutti debbano rispettare le leggi, trovo grottesco l'atteggiamento di alcuni esponenti politici che più volte hanno ribadito che le sentenze vanno rispettate e non interpretate facendosi baluardi del sentenzialismo ed ora, a braccia aperte, accolgono qualsiasi iniziativa vada nella direzione di un aiuto di Stato alla soluzione del problema Taranto.»
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