Riordino delle Province: confronto con i candidati alla presidenza Regione Veneto
Mercoledi 13 Maggio 2015 alle 23:01 | 0 commenti
L'UPI, Unione delle Province d'Italia del Veneto, relaziona il confronto con i candidati alla presidenza Regione Veneto
Oggi, al Gran Teatro Geox di Padova il confronto con i candidati alla Presidenza della Regione Veneto sul riordino delle funzioni provinciale (qui documento con proposte Upi e Anciveneto) in base alla Legge 56/2014 e la Legge 190/2014. Il confronto nasce dalla volontà dei presidenti delle Province del Veneto di avere un riscontro da parte dei candidati alla Presidenza del Veneto circa la situazione delle Province.Presenti i candidati alla presidenza della Regione Alessandra Moretti, Flavio Tosi, Alessio Morosin e Roberto Ciambetti delegato da Luca Zaia, i presidenti delle Province Venete e la presidente dell’Anci Veneto, Maria Rosa Pavanello. Inoltre, tra il pubblico sindaci e amministratori del Veneto, le RSU provinciali e una folta rappresentanza dei dipendenti.
Com’è noto, la legge di stabilità (Legge 190/2014), al comma 418 (come da ultimo modificato dalla Legge 11/2015), prevede la riduzione della spesa corrente, per le Province e le Città Metropolitane, di un miliardo per il 2015, 2 miliardi per il 2016 e 3 miliardi per il 2017. Questa riduzione di spesa corrente è ripartita nella misura del 90% fra gli enti locali che appartengono alle Regioni a Statuto Ordinario e del restante 10% fra gli enti delle regioni Sicilia e Sardegna.
Ogni Provincia, quindi, dovrà versare allo Stato a partire dall’anno in corso i risparmi della spesa corrente ottenuti e in base al decreto ministeriale con il supporto tecnico di SOSE spa.
Si ricorda che i tagli previsti dalla legge di stabilità si aggiungono a quelli consistenti già subiti dalle Province e, da ultimo, quelli imposti dal D.L. 66/2014, che solo per l’anno 2014 hanno comportato per le Province del Veneto un taglio di 23.981.671,42 euro (come disposto dal D.M. 10 ottobre 2014, in G.U. del 15 ottobre 2014).
Le Province del Veneto nell’anno 2015 dovranno versare complessivamente allo Stato 164.226.486,96 euro. E questa situazione determina il disequilibrio dei bilanci di tutte le Province venete.
Inoltre, per quanto riguarda il personale a decorrere dal 1° gennaio 2015, la dotazione organica delle città metropolitane e delle province delle regioni a statuto ordinario è prevista in base alla spesa del personale di ruolo presente alla data dell’entrata in vigore della legge del 7 aprile 2014, ridotta però in
conformità delle funzioni attribuite al 30% (anche per Belluno) e 50%.
Le Province del Veneto hanno già adottato i provvedimenti richiesti, trasmettendoli all’osservatorio regionale ancora il 7 marzo 2015. Ora, sulla base del riordino delle finzioni provinciali e secondo quanto disposto dalla Legge 190/2014, all’interno dell’osservatorio regionale, dovranno essere definiti i criteri per il riordino delle funzioni, che dovranno tradursi nella legge regionale che dovrà disporre anche sull’assorbimento del personale e sulle risorse. Si tratta di elementi essenziali per consentire alle Province, che già si sono attivate per rispettare gli obblighi di legge, di adottare i piani definitivi di
riassetto organizzativo e finanziario di ogni Ente, sulla base delle funzioni fondamentali che restano alle Province: pianificazione territoriale, tutela e valorizzazione dell’ambiente, servizi di trasporto in ambito provinciale, costruzione e gestione delle strade provinciali, dell’edilizia scolastica, assistenza tecnico-amministrativa agli enti locali, controllo dei fenomeni discriminatori in ambito occupazionale e pari opportunità , stazione appaltante, organizzazione dei concorsi e procedure selettive, organizzazione dei sei servizi di rilevanza economica e delle funzioni non fondamentali oggetto di riordino da parte della Regione.
Va anche tenuto conto delle ulteriori funzioni fondamentali riconosciute alla Città metropolitana di Venezia e della specificità della Provincia di Belluno.
Infine, in assenza degli adempimenti da parte della Regione, tutte le funzioni restano in capo alle Province con il relativo personale, e questo comporterà a breve l’impossibilità economica di continuare a garantire i servizi.
I presidenti delle Province Venete hanno consegnato ai candidati un documento di impegno sulla Legge Regionale già proposta dall'Upi e dall'Anci.
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