Rigon, Lega, rompe il tabù su Diego Fontana: a dover chiarire è il Comune non la Cordellina
Lunedi 6 Febbraio 2012 alle 17:30 | 0 commenti
Carlo Rigon, segretario cittadino della Lega Nord, non fa ... ostruzione alle nostre domande sul caso Diego Fontana, Comune, Opera Pia Cordellina e infrange, finalmente, un tabù (qui il video). Nella quarta, lunga, parte della sua intervista del 2 febbraio (che ha affrontato i temi dei rapporti col 'nuovo Pdl' cittadino, col senatore Alberto Filippi e con la maggioranza che vuole privare le minoranze dell'arma dell'ostruzionismo) l'architetto di Montecchio difende l'operato di Franca Mattiello, presidente, e di Patrizia Barbieri, membro del Cda dell'Opera Pia Cordellina, ma punta l'indice verso il Comune.
"Mattiello e Barbieri come nostri esponenti nell'Opera Pia Cordellina - dice Rigon - hanno operato bene e nulla hanno da dire sul rapporto di lavoro con un collaboratore, Fontana, che mi dicono sia prezioso per la sua attività nell'ente, ma per il quale l'Opera non ha quei vincoli che, invece, ha il Comune: Fontana avrebbe dovuto rinunciare al tempo pieno in costanza del suo vecchio rapporto extra comunale che risale a ben prima dell'arrivo dei nostri esponenti al vertice dell'istituzione".
E aggiunge in sintesi: "Il Comune dovrebbe fare chiarezza sulle questioni poste dall'inchiesta di Vicenza e non capisco perchè non la faccia: magari hanno informazioni e dati che noi non abbiamo ma va fatta luce. Ne ho parlato col capogruppo in Consiglio Comunale e con Barbieri e penso che faremo qualcosa per avere trasparenza anche sui rapporti col Comune di società che farebbero capo al Fontana stesso. Nello stesso tempo auspico che venga rinnovato il Cda dell'Opera Pia Cordellina, scaduto da due anni. Anche se mi è stato detto dalle nostre Mattiello e Barbieri che l'amministrazione è contenta del loro operato, non vedo perchè non procedere, a maggior ragione, a una loro conferma ufficiale piuttosto che a continue proroghe. A meno che l'attuale maggioranza non voglia attendere le elezioni del 2013 per decidere a chi e come, tra gli amici, assegnare quegli incarichi".
Grazie Rigon per aver risposto, sia pure con qualche comprensibile freno, alle nostre domande, che non riguardano, come dettole nell'intervista, la persona. Ben poca cosa rispetto a "un sistema ignoto" che si autoprotegge con un intollerabile silenzio, preludio alle minacce verso che fa il proprio lavoro: informare i cittadini.
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