PRC: già si sa chi vincerà le provinciali, ma Variati non sarà un "pater familias"
Venerdi 10 Ottobre 2014 alle 22:30 | 0 commenti
Domenica si vota per la prima volta per la provincia del dopo riforma e continuano le prese di posizione dei partiti, soprattutto quelli esclusi dalle trattative sotto... traccia dei grossi rassemblement locali sul governo provinciale che verrà eletto da circa 1500 consiglieri e sindaci, i "grandi elettori" che per la prima volta sostituiscono i "poveri cittadini", defraudati anche di uno dei pochi diritti rimasti, quello di mettere nell'urna i nomi che vogliono.
I 1500 "grossisti del voto" pare propendano nettamente, in un'ammucchiata confusa e dopo accordi fatti con i bilancini, per Achille Variati contro l'outsider Michela Cecchetto mentre le uniche incertezze dovrebbero esserci per i consiglieri in una lotta che sa di bagarre per il potere fine a se stesso e che genererà probabilmente una maggioranza da incesto politico.
È la volta, quindi, di Roberto Fogagnoli, segretario provinciale del Partito della Rifondazione Comunista, ad esprimere la posizione del suo partito col documento che pubblichiamo di seguito.
Le elezioni provinciali viste da Rifondazione comunista
Domenica 12 ottobre si terranno le "elezioni" del "presidente della provincia" e del "consiglio provinciale" composto da 16 "consiglieri". Le espressioni virgolettate stanno ad indicare l'ipocrisia politica che si nasconde dietro ad esse visto che l'appuntamento elettorale è riservato alla casta politica: il Partito della Rifondazione Comunista vuole scoperchiare questo vaso di immondizia che gli addetti ai giochi di palazzo hanno riempito di nefandezze e che hanno chiuso ermeticamente per non fare uscire il puzzo di rapina delle più elementari prerogative democratiche che ci spetterebbero come elettori.
Una breve cronistoria su "province SI - province NO" è d'obbligo, vista l'incapacità della gente comune di ricordare: c'erano le province, dotate di un Presidente, di un certo numero di consiglieri, di assessori, di commissioni suddivise per competenze etc. Le elezioni avvenivano ogni 5 anni, col sistema da tutti cono-sciuto: liste di partiti politici a rappresentare l'arco di forze costituzionale, da destra a sinistra, tornata e-lettorale col voto popolare per la scelta di chi dovesse governare la provincia.
Ad un certo punto, con la scusa del taglio della spesa pubblica, le elezioni provinciali si sospesero, in vista della cancellazione delle province stesse, diventate per i soliti giocatori di politica un inutile baraccone, un raddoppio di competenze etc. Ma, sorpresa, dopo un paio d'anni di sonno, le province tornano ad essere necessarie: basta minori spese, non ci sono più conflitti di competenze con comuni e regione e via di que-sto passo. Le province sono così rinate dalle proprie ceneri, come l'araba fenice, e con esse anche le spese per il loro mantenimento, per lo stipendio degli eletti che, si badi bene, non andranno a sedersi nel consi-glio gratuitamente..
Ma ecco la sorpresa, anzi l'inganno perpetrato ai danni del popolo sovrano (art. 1 comma 2 della Costitu-zione: "La sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione") : non più noi, popolo con il diritto/dovere di voto andremo a scegliere il nuovo presidente e i consiglieri della provincia, bensì sindaci e consiglieri comunali eletti negli ultimi 5 anni, molti dei quali sconosciuti a tutti noi, che molto probabilmente nel frattempo hanno cambiato casacca, magari più volte, che si eleggeranno tra loro facendo in modo che il consiglio regionale diventi una sorta di melma indistinguibile, dove non ci sarà più maggioranza e opposizione, con liste formate grazie ad un meccanismo fascisteggiante che ha cancellato qualsiasi forza politica nazionale finora conosciuta, che ha asfaltato tutte le liste civiche, che premia coloro che riescono a farsi a mici più consiglieri comunali possibile, rappresentanti solo di se stessi.
A Vicenza si presenteranno tre liste : Progetto per Vicenza Sud-Ovest e progetto per Vicenza Nord-est entrambe composte da consiglieri provenienti da PD, FI, NCD (dal centro fino alla destra, quindi) con candidato presidente Achille Variati, insoddisfatto del suo stipendio di sindaco e pronto a lanciarsi, il prossimo anno nell'agone delle elezioni regionali ed una lista legata alla Lega, mi si perdoni il bisticcio di parole. Sappiamo già chi vincerà e sappiamo che a questi di governare la provincia con il buon senso del "pater familias" non gliene importa un fico secco. Basta perpetrare la casta, votarsi tra di loro e spartirsi anche questo potere di piccolo cabotaggio.
Noi comunisti siamo inguaribili ottimisti, checché ne dicano Berlusconi e Renzi, e aspettiamo che il popolo sovrano prima o poi si svegli e li cacci, ma non guidato da novello populismo e da sguaiataggine politica, bensì dalla ragione e dal quel senso di moralità a cui la politica alta dovrebbe ispirarsi.
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