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Richiedenti asilo, lettera al Prefetto di Vicenza: "mancata iscrizione anagrafica dei rifugiati"
Martedi 17 Luglio 2018 alle 20:00 | 0 commenti
Il presidente dell'Associazione "Senza Confini", Marcello Limoli, ci invia la copia della lettera da lui spedita al Prefetto di Vicenza, Umberto Guidato, per denunciare "le gravi mancanze imputabili alla cooperativa "Con Te" e "Casa Servizi" circa l'iscrizione anagrafica dei richiedenti asilo". Ecco il testo della lettera sulla questione profughi nel vicentino che diventa sempre più incandescente.Â
 ILL.MO SIG. PREFETTO
Siamo con la presente a segnarLe che gli ospiti delle seguenti strutture di accoglienza
- COOPERATIVA SOCIALE “CON TEâ€, Via Leopardi 67, 36050 Quinto Vicentino (VI)
- CASA SERVIZI SRL, Piazza G. Rossi 20, 36016 Thiene (VI)
Non riescono ad ottenere l’iscrizione anagrafica presso i comuni competenti
Come è sicuramente a Lei ben noto, l’iscrizione anagrafica è un diritto soggettivo che non può essere disatteso. E’ anche un obbligo per chi risiede nel territorio nazionale.
Inoltre la circ. del M. I. n. 1178 del 18/8/2017, al comma 2, ribadisce che:
“l’istituto della convivenza anagrafica, di cui all’art. 5 del regolamento anagrafico (DPR n. 223/1989), possa essere applicato sia nella ipotesi in cui l’interessato sia ospitato nei centri di prima accoglienza, che nei casi in cui esso sia ospitato nelle strutture temporanee, ovvero nei centri di accoglienza del sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR)â€.
Ed inoltre al comma 3 ribadisce come detto regolamento preveda l’obbligo, “da parte del responsabile della convivenza di dare comunicazione della variazione della convivenza al competente ufficio di anagrafe entro venti giorni dalla data in cui si sono verificati i fattiâ€.
Ma i Comuni rifiutano l’iscrizione dei richiedenti asilo in assenza d’una specifica istanza delle strutture che li accolgono. Si ravvisano quindi qui comportamenti possibili illegittimi ed inadempienze di particolare rilevanza.
La mancata iscrizione anagrafica, come Lei ben sa, comporta severe limitazioni nella fruizione di diritti costituzionalmente riconosciuti, e pertanto situazioni di grave disagio in soggetti particolarmente deboli dal punto di vista sociale, quali i richiedenti protezione.
E’ nostro dovere di cittadini esigere pertanto che la Prefettura da Lei presieduta intervenga per sanare immediatamente tali violazioni, provvedendo a comminare le sanzioni previste per esse, e a vigilare affinché tali comportamenti non abbiamo a ripetersi.
Per parte nostra, come Associazione SENZA Confini, monitoreremo la situazione e non mancheremo di informarne i mezzi di comunicazione (giornali, blog, siti internet di interesse) di tutto quanto a nostra conoscenza.
Fidando nel Suo qualificato intervento, porgiamo i più distinti saluti.
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