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Responabilità Sociale d'Impresa, già 17 le imprese vicentine che hanno aderito

Di Redazione VicenzaPiù Lunedi 27 Giugno 2016 alle 21:13 | 0 commenti

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Centro Produttività Veneto
Un modo più etico e più sostenibile per fare impresa, ma anche una formidabile leva per conferire un valore aggiunto intangibile - ma sempre più apprezzato dal mercato - all'azienda e ai suoi prodotti, accrescendo margini e competitività. La responsabilità sociale d'impresa è tutto questo, ma non basta: diventa sempre più strategico sapersi raccontare, comunicando in modo efficace il proprio agire. E proprio su questo tema la Fondazione Centro Produttività Veneto realizzerà un progetto della durata di un anno, dal titolo “Sostenibilità: dal fare al dire”, rivolta a figure dirigenziali oppure a responsabili dell'area commerciale, del marketing o ancora della comunicazione aziendale, organizzato in partnership con la Camera di Commercio e Apindustria Confimi Vicenza.

Le attività di formazione interaziendale e di accompagnamento saranno avviate da settembre, per concludersi in aprile del prossimo anno. Al progetto hanno finora aderito 17 aziende vicentine appartenenti ai più diversi settori, dalla metalmeccanica all'alimentare, dal mondo delle cooperative a quello dei servizi, ma fino a settembre l'iniziativa sarà ancora aperta a nuove iscrizioni, per aziende non solo vicentine ma di tutto il Veneto. Va sottolineato inoltre che la partecipazione è completamente gratuita, grazie al finanziamento di 150 mila euro erogato dalla Regione Veneto attraverso il Fondo Sociale Europeo.

Le esperienze nel Vicentino

Un progetto che non nasce come un'iniziativa isolata: al contrario sul tema della responsabilità sociale d'impresa la provincia vicentina è impegnata da tempo: «Proprio il CPV - spiega Antonio Girardi, direttore del CPV - oltre 10 anni fa, tra i primi in Italia, ha aperto e continua tuttora a gestire lo sportello per orientare le imprese verso questo modo di fare impresa e più di recente ha promosso la costituzione del Gruppo di Studio sulla Responsabilità Sociale d'Impresa, sulla scia tra l’altro di un impegno ventennale della nostra Fondazione sulle tematiche della sostenibilità ambientale, ambito per certi versi antesignano degli odierni sviluppi».
Sull'importanza dell'iniziativa nell'ottica di accrescere la competitività aziendale, si è soffermato invece Armido Marana, imprenditore e presidente del Gruppo di Studio del CPV sulla Responsabilità Sociale d'Impresa: «Oggi per avere successo bisogna vendere non solo dei prodotti, ma delle emozioni o quanto meno dei valori. Doppiamo riportare l'elemento umano al centro dell'attenzione quando parliamo delle nostre aziende. Io credo che la crisi degli ultimi anni sia stata e continui a essere una grande opportunità di cambiamento e la responsabilità sociale d'impresa può essere sicuramente una direzione strategica verso la quale possono evolvere le nostre aziende».

Secondo una recente ricerca della Nielsen “The sustainability imperative. New insights on consumer expectations, October 2015”, condotta intervistando 30.000 consumatori in 60 Paesi, la sostenibilità ambientale e sociale ha assunto un’importante valenza anche nelle scelte di acquisto, se si considera che a livello globale il 66% dei consumatori dichiara di essere disposto a pagare di più per un brand “sostenibile”, con un trend in crescita dal 55% del 2014. L’indagine evidenzia differenze tra Nord America ed Europa, dove il 44% e 51% rispettivamente è disposto a pagare di più per prodotti e servizi sostenibili, mentre in Sud America la percentuale sale al 71%, in Africa e Medio Oriente al 75%, per raggiungere il massimo tra i consumatori di Asia e Pacifico (80%). Gli italiani sono allineati con la media europea, con il 52% dei consumatori (erano il 32% nel 2013) intenzionato a riconoscere un prezzo maggiore ai prodotti e ai servizi sostenibili.

Certo, per avere successo in questo ambito è fondamentale anche saper comunicare i propri valori etici e il proprio modo di fare impresa: «Le forme tradizionali e per certi versi aggressive del marketing - proseuge Marana - oggi hanno lasciato il posto ad una comunicazione più raffinata e complessa, che viene svolta in tempo reale, è bidirezionale e deve essere assolutamente autentica. Più che promuovere un prodotto o un'azienda, oggi si fa comunicazione aziendale informando i consumatori e dialogando con loro, con trasparenza. Ma tutto questo richiede metodiche e strumenti nuovi: ecco perché abbiamo voluto organizzare questo percorso formativo».

Gli obiettivi del progetto

In questo modo, l'iniziativa messa a punto dal CPV si pone come obiettivo la formazione, all'interno delle aziende, di figure capaci di comunicare all’esterno il “saper fare” dell'impresa, non solo in termini di competitività dei prodotti ma anche di sviluppo sostenibile. Un tema, questo, che andrà di pari passo con la capacità di trasmettere il concetto di qualità legato alla territorialità e di relazionarsi in modo appropriato non solo con i clienti, ma anche con fornitori, banche, istituzioni, comunicando con trasparenza. E in questo contesto si inserirà anche la capacità di individuare indicatori adatti a misurare le proprie ricadute anche in termini sociali, realizzando un sistema di comunicazione integrato ed utilizzando eventualmente anche strumenti di rendicontazione. Il tutto con lo sguardo rivolto alle migliori esperienze internazionali nella comunicazione sociale d'impresa, pur nella specificità delle PMI del territorio.

Il programma delle attività

L’attività formativa e di accompagnamento prevede una prima fase di formazione interaziendale in aula a piccoli gruppi, per un totale di 36 ore, abbinata ad una serie di visite in azienda per un riscontro più puntuale tra i concetti appresi durante le lezioni e la loro applicazione pratica. Successivamente è prevista una seconda fase di lezioni, per ulteriori 36 ore, sui principali strumenti di comunicazione del proprio "essere" impresa, quali la redazione e diffusione di un bilancio di sostenibilità, la comunicazione online, etc. Il programma prevede inoltre ulteriori iniziative, quali la partecipazione a quattro giornate di perfezionamento nel mese di luglio presso la “Summer School Economia Civile” e l'organizzazione di alcuni workshop in collaborazione con la Camera di Commercio e con Apindustria Confimi per condividere nel territorio i risultati dell'iniziativa e promuovere il tema della responsabilità sociale d'impresa.

Leggi tutti gli articoli su: CPV, Responabilità Sociale d'Impresa

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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