Renzi, il presidente soldato
Martedi 2 Giugno 2015 alle 11:17 | 1 commenti
Renzi va in Afghanistan, si traveste da (mezzo) soldato (giacca mimetica e jeans) e parla al contingente “di pace†italiano. Lo fa “chiedendo†(ma si capisce che è un ordine) uno “sforzo in più†e cioè di restare qualche mese ancora in Afghanistan confermando una decisione già presa. Una decisione della quale si viene a conoscenza dalle parole di un presidente del consiglio travestito da soldato.
E poi continua, stracciando di fatto l'articolo 11 della Costituzione, affermando che non si può pensare che “la nostra sicurezza sia solo dentro i nostri confiniâ€. Un'affermazione, questa, che rivela ancora una volta la volontà autoritaria e imperialista dell'ex sindaco di Firenze. Renzi si rifà a quell'imperialismo che tanti danni ha provocato e provoca in ogni regione del mondo dove sono in atto guerre accese dalla bramosia di apparire e dal pressapochismo di personaggi del tutto simili a Renzi. Personaggi che sanno discutere solo con l'arroganza dei muscoli.
Poi Renzi torna in Italia e, sul risultato delle elezioni regionali, rimarca il “risultato positivo†che ha ottenuto il PD. Non importa se ha perso voti in maniera pesante, regalando la Liguria al portavoce di Forza Italia (ma la colpa, per Renzi è “della sinistra masochista†e non delle politiche renziane, indistinguibili da quelle della destra) e con un risultato veneto decisamente imbarazzante. L'importante è far apparire che il PD e Renzi stesso sono vincenti comunque e con qualsiasi risultato. Ma quello che stona di più è il silenzio sull'astensionismo. Che sia andato a votare solo un elettore su due è qualcosa che dovrebbe preoccupare per la vastità del fenomeno. Ma Renzi su questo è sereno. Per lui l'astensionismo è un problema secondario. Preferisce travestirsi da militare, gonfiare il petto, mostrare i muscoli, dichiarare la sudditanza dell'Italia nei confronti degli Stati Uniti e continuare a demolire la Costituzione.
Rendiamocene conto, Renzi e il suo governo non hanno nulla di sinistra e, per quelli di sinistra, sono un pericolo per il paese.
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