Quotidiano | Categorie: Politica

Renzi, il presidente soldato

Di Giorgio Langella Martedi 2 Giugno 2015 alle 11:17 | 1 commenti

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Renzi va in Afghanistan, si traveste da (mezzo) soldato (giacca mimetica e jeans) e parla al contingente “di pace” italiano. Lo fa “chiedendo” (ma si capisce che è un ordine) uno “sforzo in più” e cioè di restare qualche mese ancora in Afghanistan confermando una decisione già presa. Una decisione della quale si viene a conoscenza dalle parole di un presidente del consiglio travestito da soldato.

E poi continua, stracciando di fatto l'articolo 11 della Costituzione, affermando che non si può pensare che “la nostra sicurezza sia solo dentro i nostri confini”. Un'affermazione, questa, che rivela ancora una volta la volontà autoritaria e imperialista dell'ex sindaco di Firenze. Renzi si rifà a quell'imperialismo che tanti danni ha provocato e provoca in ogni regione del mondo dove sono in atto guerre accese dalla bramosia di apparire e dal pressapochismo di personaggi del tutto simili a Renzi. Personaggi che sanno discutere solo con l'arroganza dei muscoli.

Poi Renzi torna in Italia e, sul risultato delle elezioni regionali, rimarca il “risultato positivo” che ha ottenuto il PD. Non importa se ha perso voti in maniera pesante, regalando la Liguria al portavoce di Forza Italia (ma la colpa, per Renzi è “della sinistra masochista” e non delle politiche renziane, indistinguibili da quelle della destra) e con un risultato veneto decisamente imbarazzante. L'importante è far apparire che il PD e Renzi stesso sono vincenti comunque e con qualsiasi risultato. Ma quello che stona di più è il silenzio sull'astensionismo. Che sia andato a votare solo un elettore su due è qualcosa che dovrebbe preoccupare per la vastità del fenomeno. Ma Renzi su questo è sereno. Per lui l'astensionismo è un problema secondario. Preferisce travestirsi da militare, gonfiare il petto, mostrare i muscoli, dichiarare la sudditanza dell'Italia nei confronti degli Stati Uniti e continuare a demolire la Costituzione.

Rendiamocene conto, Renzi e il suo governo non hanno nulla di sinistra e, per quelli di sinistra, sono un pericolo per il paese.

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Commenti

Inviato Martedi 2 Giugno 2015 alle 11:44

Mamma mia che roba! Resta il fatto, non certo per Renzi, che l'art.52 della Costituzione prevede che la difesa della PATRIA (la terra dei padri) sia SACRO DOVERE dei CITTADINI!
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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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