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Regione Veneto su criminalita', banda larga, interventi ambientali, assicurazioni sanita', Olimpiadi

Di Redazione VicenzaPiù Lunedi 15 Dicembre 2014 alle 18:55 | 0 commenti

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Regione Veneto - “Qualcuno è ancora disposto a sostenere che delle divise, anche militari, con la sola loro presenza non avrebbero potuto evitare il tiro al bersaglio alla stazione dei bus di Vicenza o l’accoltellamento fuori da una discoteca ad opera di un marocchino a piede libero nonostante avesse rapine, furti e violenze nel suo passato?”. Con queste parole il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia torna sull’emergenza sicurezza in Veneto, alla luce dei due ultimi gravi fatti, entrambi accaduti a Vicenza.

“Ogni giorno in ogni parte del Veneto – accusa Zaia – qualcuno rischia l’incolumità, la vita, i suoi beni, perché l’attacco della criminalità è tristemente più forte delle risorse disponibili per contrastarlo. E’ ora di invertire questa tendenza e di farlo presto, prima che ci si ritrovi costretti a piangere su una bara. Il Governo deve uscire da un’inerzia che sta diventando colpa – aggiunge il Governatore – e varare un atto formale con il quale le forze dell’ordine ricevano uomini e mezzi di rinforzo e l’Esercito possa scendere in strada. Occorrono poteri speciali per fronteggiare una situazione che si aggrava di giorno in giorno”.

“Mi appello anche ai Parlamentari veneti di ogni schieramento – prosegue il Governatore – perché si facciano parte attiva verso un rinnovamento e inasprimento delle leggi che governano la sicurezza dei cittadini e il lavoro dei magistrati. L’ultimo esempio del fatto che quelle vigenti sono gravemente inadeguate, una sorta di colabrodo, è l’accoltellamento di cui si è reso responsabile un marocchino con alle spalle violenze, furti e rapine. Con leggi serie, veramente dalla parte della gente, delle forze dell’ordine e della magistratura – conclude Zaia – quel signore avrebbe dovuto essere in una cella, o rispedito in Marocco. Invece era a Vicenza ad accoltellare una persona”.  

 

“Gli interventi previsti dall’Agenda Digitale europea sono orientati a una sempre maggiore confidenza dei cittadini con le nuove tecnologie, non solo per un utilizzo esclusivamente privato, ma anche nella prospettiva di favorire l’interazione tra cittadini e amministrazioni locali con servizi di e-Government e di incentivare acquisti digitali mediante l’e-Commerce”.

A sottolinearlo è il vicepresidente della Regione Marino Zorzato, commentando i dati elaborati dalla Sezione Sistema Statistico su questo argomento. “Il target previsto dall’Agenda europea per il 2020 – aggiunge - è una copertura del 100% della banda larga tra le famiglie, obiettivo non ancora raggiunto da nessun Paese. Tuttavia, nel 2013 la banda larga in Veneto è più diffusa che a livello nazionale e in costante crescita: raggiunge 3 famiglie su 4, in linea con la media europea, in aumento del 32,9% rispetto a cinque anni prima, mentre raggiunge la quasi totalità delle imprese (96,1%)”.

In tema di e-Government, le elaborazioni indicano che ammontano al 38,7% i cittadini che dichiarano di utilizzare internet per relazionarsi con la pubblica amministrazione, per attività che vanno dal pagamento di tasse allo scarico di moduli, dalla richiesta di documenti ai cambi di residenza.

Nonostante cresca la consapevolezza dei vantaggi degli acquisti via web e la pratica dell'e-Commerce stia prendendo sempre più piede, gli italiani che comprano merci on-line (41,4% di chi usa internet) sono ancora pochi rispetto alla media europea (59%). La percentuale in Veneto è più elevata, nel 2013 il 44,7% compra via web (era il 25,6% sette anni fa), tipicamente per prenotare un viaggio o una vacanza, acquistare libri, film, musica o materiale informatico.

 

Il “Piano delle azioni e degli interventi di mitigazione del rischio idraulico e geologico” redatto dalla Regione del Veneto dopo l’alluvione del 2010 prevede interventi strutturali per l’importo complessivo di oltre 2,7 miliardi di euro. Finora la Regione ha investito circa 500 milioni. E’ un importo ancora limitato rispetto all’obiettivo complessivo, ma sicuramente rilevante per il bilancio regionale. Il problema di fondo è avere una disponibilità di risorse vere da parte dello Stato oppure liberare le risorse bloccate dai vicoli del Patto di stabilità da utilizzare per il dissesto idrogeologico. Lo ha detto l’assessore regionale all’ambiente e alla difesa del suolo Maurizio Conte, facendo oggi a Palazzo Balbi il punto su quanto fin qui realizzato e le novità per i prossimi mesi.

BACINI DI LAMINAZIONE. I bacini di laminazione rappresentano le azioni strutturali prioritarie per l’attuazione di una politica di difesa idraulica del territorio. Sono stati avviati i lavori sul Timonchio per la cassa di espansione di Caldogno e a breve iniziano quelli per il bacino di Trissino, entrambi nel vicentino.

Essendo ora state individuate le risorse finanziarie necessarie, è stato annunciato che la giunta regionale procederà a giorni ad autorizzare l’avvio delle procedure di appalto e realizzazione del bacino di laminazione sul fiume Bacchiglione a monte di Viale Diaz nei Comuni di Vicenza e Caldogno (VI) che avrà un costo complessivo € 18.750.000; del bacino di laminazione “Anconetta” sul fiume Agno-Guà-S. Caterina nei Comuni di S. Urbano e Vighizzolo d’Este (PD) per un costo complessivo € 15.700.000; del bacino di laminazione di “Prà dei Gai” sul fiume Livenza nei Comuni di Portobuffolè e Mansuè e sul fiume Monticano in Comune di Fontanelle (TV) per un costo complessivo € 39.000.000.

Ad oggi si sono invece già conclude le procedure di gara dei bacini sul torrente Alpone in località Colombaretta, nel comune di Montecchia di Crosara (VR), e sul torrente Muson, nei comuni di Fonte e Riese Pio X (TV), mentre è in corso quella per il bacino S. Lorenzo sul torrente Tramigna nei comuni di Soave e S. Bonifacio (VR). Nel 2015 sarà quindi possibile dare inizio ai lavori su tutti questi tre bacini di laminazione.

L’assessore Conte ha inoltre fatto presente che con la rimodulazione delle risorse del Fondo per lo sviluppo e coesione 2007-2013 (ex FAS) sono state incrementate le risorse da destinare alla linea di intervento per la riduzione del rischio idrogeologico a 61.750.000 euro, consentendo la realizzazione di ulteriori interventi a regia regionale. Tra questi ci sono anche interventi di contrasto dell’erosione costiera e di ripristino ambientale dei litorali per quasi 11 milioni: 1,1 milioni a Bibione, 3,5 milioni a Caorle, 3 milioni più altri 1,4 milioni a Jesolo e Cavallino-Treporti, 1,8 milioni a Chioggia.

In materia di sicurezza idraulica, la Regione finanzierà inoltre interventi di manutenzione di carattere straordinario sui fossi di privati e enti pubblici nei comuni con popolazione inferiore ai 20 mila abitanti: è disponibile un importo complessivo di circa 4 milioni 400 mila euro, a fronte di richieste per circa 11 milioni di euro.

IDROVIA PADOVA-VENEZIA.Oggi è stata data notizia che si è appena conclusa la gara per l’affidamento dell’incarico per la redazione del progetto preliminare per il completamento dell’Idrovia Padova-Venezia come canale navigabile con funzione anche di scolmatore del fiume Brenta. In via provvisoria, fino all’espletamento di tutti i controlli previsti dalla normativa, si è aggiudicata l’incarico l’associazione temporanea di studi professionali composta da Technital di Verona e Beta Studio di Ponte S. Nicolò (PD).

Il progetto sarà redatto – ha detto l’assessore- sentendo anche le amministrazioni locali, l’Interporto di Padova e il Porto di Venezia sia per quanto riguarda il dimensionamento dei natanti per il trasporto merci fino alla Laguna di Venezia, sia come soluzione anche per i problemi idraulici dell’area.

MIGLIORAMENTO DELL’ARIA. Nuove tecnologie e crisi economica hanno favorito una costante diminuzione delle emissioni inquinanti in atmosfera. Va però in controtendenza la crescita del benzo(a)pirene dovuto all’uso di biomasse per il riscaldamento domestico. Tra le azioni messe in campo in sinergia con altre realtà, il Veneto ha aperto anche una serie di bandi che hanno come finalità ultima il miglioramento della qualità dell’aria. Sono quattro e riguardano la rottamazione di stufe e caldaie obsolete, la sostituzione di automobili inquinanti, l’applicazione di sistemi di bike sharing e l’adeguamento degli impianti di illuminazione pubblica. I dati non sono ancora definitivi, in quanto sono non sono ancora chiuse del tutto le operazioni di protocollo a causa delle istanze pervenute negli ultimi giorni (i bandi scadevano il 10 dicembre). I dati finora disponibili dicono che per il bando stufe e caldaie (2 milioni di euro) sono state presentate circa 500 richieste; per il bando auto (2 milioni di euro) circa 450 richieste; per il bando illuminazione (4 milioni di euro) circa 100 richieste; per il bando bike sharing (1,1 milioni di euro) 81 richieste con obiettivo di trasferire il trasporto delle persone dalle auto private alle biciclette.

SETTORE FORESTALE. L’annata è stata caratterizzata dal pesante condizionamento meteo-climatico che ha influito su tutta l’attività delle strutture forestali regionali. L’inverno 2013-2014 è stato mite (il terreno non ha mai gelato), piovoso, con copiose precipitazioni nevose nel periodo gennaio – febbraio di neve pesante e sciroccosa che, in particolare nell’alta provincia di Belluno (Comelico, Centro Cadore e Agordino), hanno provocato gravi ed estesi danni al patrimonio boschivo d’alto fusto. La massa legnosa schiantata in provincia di Belluno ammonta a 235.000 mc. E’ andato perso circa il 77% dell’incremento legnoso annuo dei boschi della provincia di Belluno per un danno stimato pari a 7,5 milioni di euro in termini di redditività potenziale compromessa. Sul territorio montano e collinare si è verificato un diffuso stillicidio di fenomeni franosi; spesso non gravi se singolarmente considerati, ma non per questo meno insidiosi e dannosi soprattutto se valutati nell’impatto sulla realtà territoriale locale. In questo quadro d’insieme va inserito anche il tragico evento del 2 agosto a Refrontolo, a seguito della esondazione del Torrente Lierza, costato la vita a quattro persone.

I Settori Forestali Regionali hanno attuato un programma annuale di 96 interventi di sistemazione idrogeologica ed idraulico-forestale, per 15 milioni di euro; 26 interventi (per circa 3 milioni di euro) a specifico ristoro degli eventi meteo-alluvionali di gennaio-febbraio 2014 mentre 3 milioni sono stati previsti come dotazione straordinaria per Refrontolo, in aggiunta alle iniziative di pronto intervento.

Tutti i lavori sono realizzati direttamente dalle strutture forestali in economia con l’impiego, a livello regionale, di 624 operatori forestali specializzati.

Conte ha infine ricordato che sono già stati presentati in consiglio regionale il nuovo piano rifiuti, il piano cave e il piano aria che hanno concretizzato un processo di programmazione importante, in cui sono state raccolte le esigenze provenienti da vari settori e la più recente evoluzione normativa, avendo come obiettivo primario la messa in sicurezza dei siti a rischio.

 

Grazie al pronunciamento favorevole del Consiglio di Stato sul ricorso presentato dalla Regione del Veneto avverso la sospensiva disposta dal Tar del Veneto, su istanza di un’azienda concorrente e non vincitrice della specifica gara d’appalto, potrà finalmente prendere avvio la riforma del sistema assicurativo in sanità delineata dalla Giunta regionale tempo addietro.

Ne dà notizia l’Avvocatura regionale, che ha patrocinato la Regione nel procedimento in questione.

Il ricorso vinto dal Veneto al Consiglio di Stato riguardava questioni legate alla composizione della Commissione  aggiudicatrice.

Willis Spa è quindi definitivamente il nuovo broker assicurativo della Regione del Veneto per quanto riguarda le coperture sanitarie.

“I giudici di secondo grado hanno di fatto confermato l’assoluta correttezza dell’operato della Regione, attestando la piena legittimità  e trasparenza delle procedure – sottolinea con soddisfazione l’Assessore alla Sanità Luca Coletto – e da oggi ripartiamo verso una nuova modalità di gestione dei sinistri in sanità, più efficiente e meno costosa. E’ una buona notizia anche per i nostri medici e per tutti gli operatori sanitari, le cui necessità e richieste di garanzie saranno tenute in ampia considerazione nell’attuazione della riforma”.

Particolarmente significativo anche il pronunciamento del Consiglio di Stato favorevole alla Regione rispetto a una importante gara per l’acquisto di “Stent”, per la prima volta svolta a livello centralizzato, la cui aggiudicazione consentirà un risparmio di spesa di almeno 6 milioni 500 mila euro nei prossimi 3 anni, senza la benché minima diminuzione della qualità dei materiali acquistati.

 

“Renzi candida la capitale a ospitare le Olimpiadi e lo fa con la seria prospettiva di vincere la concorrenza. Io ho la sensazione che se gli italiani vinceranno qualcosa sarà l’ennesima fregatura targata Roma”.

Il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, non accoglie certo con entusiasmo la volontà del Governo di concorrere per l’assegnazione dei giochi olimpici del 2024.

“Non è in discussione la bellezza e il prestigio di un appuntamento di rilevanza planetaria come le Olimpiadi – sottolinea Zaia – ma quello che proprio non convince, anzi spaventa, è il momento scelto per lanciare una simile candidatura e la città che dovrebbe ospitare prevalentemente l’evento. Far concorrere Roma alla designazione di futura città olimpica, equivale a dipingere di rosso una vecchia 500 e sperare che gli altri credano che sia una Ferrari”.

“Gli italiani non ne possono più di questi ripetuti e stucchevoli tentativi di Renzi di nascondere le magagne del Paese con annunci e proclami fini a se stessi – prosegue il governatore veneto – e soprattutto in un periodo difficilissimo per le famiglie e le aziende, alle quali un apparato nazionale sprecone continua a chiedere soldi e sacrifici, è inaccettabile che lo Stato predichi il rigore e pratichi tagli della spesa a tutti gli Enti pubblici fuorché a se stesso”. 

“Una candidatura alle Olimpiadi – conclude Zaia – non risolve i drammatici problemi finanziari di una città, ora squassata dall’inchiesta su Mafia Capitale, che per ben due volte è stata salvata dal default anche a spese dei veneti, costretti a versare 21 miliardi di imposte all’anno a Roma-idrovora, senza vedere alcun ritorno. E qualcuno si aspetta che i veneti gioiscano per una candidatura che si prospetta come una nuova minaccia?”


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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