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Regione Veneto: piano casa, classifiche turismo e rifiuti

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 30 Ottobre 2014 alle 16:52 | 0 commenti

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Regione Veneto - “Di fronte a notizie del genere, vedere che lo Stato vuole riaccentrare le competenze e mettersi in sostanza a fare l’imprenditore turistico mi fa rabbrividire: liberi piuttosto gli imprenditori veri dalle pastoie e dai costi aggiuntivi che ci mettono fuori mercato. Ci penseranno loro a far crescere il settore, come hanno fatto nei decenni d’oro durante i quali l’Italia era la prima meta turistica del mondo”.

Marino Finozzi, assessore al turismo del Veneto, è sconcertato dai dati, ripresi oggi dalla stampa, secondo i quali nell’economia dell’ospitalità, in Europa ci supera ormai anche la Germania. “Il mio sconcerto nasce anche dal constatare che, in un anno “meteorologicamente” nero come il 2014, il turismo del Veneto, dove si conta un pernottamento ogni sei registrati in tutta la penisola, è in controtendenza rispetto al resto d’Italia e cresce in arrivi e presenze. Che non sono di per sé determinanti – dice ancora Finozzi – perché ciò che alla fine interessa le imprese turistiche è il reddito, che quest’anno deve fare i conti con danni materiali, cambiamenti forzati di abitudini turistiche e sconti per non perdere la clientela, anche se paga lo scotto. Ma se in un situazione non rosea calano anche questi, c’è da piangere”.

“Come fare per affrontare la situazione? Non ho ricette “politiche” miracolose, ma mi faccio interprete delle lamentele dei nostri operatori: per prima cosa occorre intervenire abbassando la fiscalità generale e locale per recuperare margini di concorrenzialità. E’ di oggi la notizia, di fonte Trivago, che gli hotel italiani sono tra i più cari d’Europa. Questo dipende anche, se non soprattutto, da imposte e balzelli che dai noi sono ormai altissimi e compromettono la possibilità di far crescere una ricchezza in un settore dove dovremmo primeggiare. Gli albergatori, tra Imu e Tasi, devono pagare fino a 770 euro a stanza solo per il fatto che questa esiste. L’IVA nel comparto ha un’aliquota tra le più alte del vecchio continente, mentre i redditi sono assorbiti dalle tasse per circa il 50 per cento. In queste condizioni si fatica non solo ad essere concorrenziali, ma anche ad investire in qualità per dare le risposte richieste dai turisti di oggi. Poi evitiamo di fare leggi stupide, come quelle sulla demanialità o sui campeggi. L’imprenditore ha bisogno di regole chiare, poche, di buon senso e non punitive. E attenzione ai contributi pubblici: devono servire veramente ma essere investiti seriamente. Se la crescita di ricchezza si dovesse calcolare sulla base dei contributi elargiti, il nostro Sud dovrebbe essere la capitale mondiale del turismo, cosa che forse merita ma che non è. E noi dovremmo essere in fondo alla classifica, mentre siamo in cima. Mi fermo qui, sperando che le diatribe in politichese che ci sommergono ormai da anni possano veder emergere i fatti dei quali abbiamo bisogno, e non solo nel turismo”.

 

Circa 70 mila le domande presentate, attivando investimenti pari a circa 3 miliardi di euro: sono queste le cifre, fino ad ora, relative all’applicazione in Veneto del Piano Casa. La giunta veneta, nel corso dell’ultima seduta, ha ora adottato in via definitiva una circolare esplicativa, che fornisce indicazioni al fine di superare eventuali dubbi interpretativi e rendere uniforme l’applicazione delle recenti norme regionali che reiterano il Piano Casa (L.R. n. 32/2013). Nel darne notizia il vicepresidente e assessore al territorio Marino Zorzato sottolinea che il provvedimento risponde agli impegni di chiarificazione presi con le autonomie locali, ma che lo stesso Piano Casa è comunque sempre rimasto pienamente operativo.

La circolare, che spiega dettagliatamente come si applica la legge, ha ottenuto il parere della competente commissione consiliare e sarà trasmessa ai comuni e alle Province sostituendo le precedenti. “L’ultima legge in materia – spiega Zorzato - ha apportato alcune rilevanti modifiche alla normativa del 2009 (n. 14) ma non ha introdotto nell’ordinamento giuridico un “nuovo piano casa”, prevedendo invece alcuni correttivi nel pieno rispetto delle vigenti disposizioni di tutela dell’ambiente e del paesaggio”. Il Piano Casa punta a migliorare la qualità abitativa per preservare, mantenere, ricostituire e rivitalizzare il patrimonio edilizio esistente, nonché favorire l’utilizzo dell’edilizia sostenibile e delle fonti di energia rinnovabili; incentivare l’adeguamento sismico e l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici esistenti; incentivare la demolizione e ricostruzione in area idonea di edifici esistenti che ricadono in aree dichiarate ad alta pericolosità idraulica; favorire la rimozione e lo smaltimento della copertura in cemento amianto di edifici esistenti.

“La circolare serve a sciogliere i dubbi e le osservazioni rispetto ad un testo di legge complesso – conclude Zorzato - che sono stati formulati all’indomani dell’approvazione della terza edizione del Piano Casa che finora ha prodotto nel Veneto solo benefici, sul piano economico e occupazionale, dando risposte concrete ai bisogni delle famiglie e delle aziende e migliorando in linea di massima la qualità del patrimonio edilizio esistente”. Nella premessa viene evidenziato, tra l’altro, che gli edifici oggetto di intervento devono ovviamente essere stati realizzati in base a regolare titolo abilitativo, in quanto gli interventi edilizi consentiti dalla legge regionale non implicano alcuna forma di condono o sanatoria.

 

 

“E’ ormai un trend che non conosce battute d’arresto quello relativo alla gestione dei rifiuti: il Veneto si colloca costantemente ai primi posti tra le regioni italiane quanto a raccolta differenziata”. E’ il commento del presidente della Regione Luca Zaia ai dati contenuti nel quarto rapporto Banca dati Anci e Conai (Consorzio nazionale imballaggi) sulla raccolta differenziata e il riciclo, resi noti oggi. Sette regioni (Trentino, Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Marche e Sardegna) hanno superato il 50% di materiali avviati a riciclo, obiettivo fissato al 2020.

“La situazione è continuamente monitorata dal nostro Osservatorio Regionale Rifiuti – prosegue Zaia – che nell’ultimo rapporto ha certificato che, quanto a raccolta differenziata, il Veneto ha raggiunto nel 2013 il 63,6% del totale, con un +1,1% rispetto al 2012, mettendo in evidenza che ben 455 su 581 comuni veneti hanno già superato l’obiettivo del 65% fissato dall’Unione Europea per il 2015. Sono dati più che positivi conseguiti grazie ad un sistema che ha dimostrato nei fatti di funzionare e alla sinergia con gli enti locali, oltre che alla sensibilità della popolazione che sta dando un contributo fondamentale al corretto recupero dei rifiuti”.

“E’ una situazione di eccellenza – conclude Zaia - riconosciuta perfino dalle associazioni ambientaliste. E da questa posizione, con cui tutte le altre realtà sono chiamate a confrontarsi, che il Veneto si sente in diritto di dire no a qualsiasi ipotesi di arrivo di rifiuti indistinti da altre regioni. Ipotesi che ciclicamente tornano a galla. Non sarebbe giusto nei confronti dei nostri cittadini che si sono impegnati per raggiungere questi risultati e sarebbe un regalo a chi non ha saputo o voluto affrontare il problema della gestione dei rifiuti. Come per i costi della sanità, anche per i rifiuti non vogliamo che siano scaricate sulle regioni che hanno fatto molto, le carenze di altri”.

 

“Il rapporto Anci-Conai non dice nulla di nuovo né di sconvolgente ma evidenzia che il sistema-Paese prende atto che il Veneto è sempre ai primi posti tra le regioni italiane quanto a raccolta differenziata. Con il nuovo Piano regionale per i rifiuti per la raccolta differenziata prevediamo di raggiungere per il 2020 una media regionale del 70% e su questa percentuale la sfida è già in atto e intendiamo vincerla”.

A dirlo è l’assessore regionale all’ambiente Maurizio Conte in seguito alla diffusione dei dati del quarto rapporto Banca dati Anci e Conai (Consorzio nazionale imballaggi) sulla raccolta differenziata e il riciclo, che vede ancora il Veneto nelle posizioni di testa..

L’assessore fa rilevare inoltre che nel 2013 – in base ai dati dell’Osservatorio regionale sui rifiuti – 173 comuni veneti hanno superato il 75% di raccolta differenziata. “L’impegno di tutti proseguirà – conclude Conte – e in questo senso la nuova pianificazione regionale punta proprio a migliorare avendo come obiettivo la riduzione della produzione di rifiuti urbani, favorendo soprattutto il riciclo di materia a tutti i livelli e il recupero di energia e riducendo al minimo il ricorso alla discarica”

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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