Regione su tagli, pascoli magri, sicurezza
Mercoledi 25 Febbraio 2015 alle 18:28 | 0 commenti
Regione Veneto - E' stato depositato ieri dalla Regione Veneto il ricorso contro la legge di stabilità nella parte in cui impone alle Regioni ordinarie un taglio di 5,7 miliardi, che si aggiunge a quelli disposti per oltre 15 miliardi dalle ultime manovre. Questo comporterà il sostanziale azzeramento della spesa extra sanitaria per beni e servizi delle Regioni, e/o la messa a repentaglio, come rilevato dalla Corte dei Conti nella delibera n. 29 del 29 dicembre 2014, "dell’adempimento dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di diritto alla salute".
"Quello che più sconcerta – commenta il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia –è il criterio previsto dal governo Renzi per ripartire tale taglio fra le Regioni a Statuto ordinario, che disattende gli attuali criteri stabiliti dalla giurisprudenza costituzionale. Sconcerta molto anche il favore riservato  alle  ricche province autonome di Trento e Bolzano, dove nella tabella della legge di stabilità , art.1  comma 400, il contributo ad esse richiesto risulta solo di 46 milioni di euro. Il criterio per ripartire il taglio viene infatti individuato per le Regioni ordinarie prevedendo che il peso maggiore vada a carico di quelle con un Pil più elevato, ma non di Trento e Bolzano che hanno il PIL più elevato d’Italia".Â
“Questo criterio penalizza gravemente e indebitamente il Veneto, in quanto non colpisce gli sprechi che abbondano in molte Regioni, ma i sistemi virtuosi – riprende Zaia –. Anziché tagliare i privilegi delle Regioni speciali, gli sprechi delle altre Regioni e la spesa eccessiva dei ministeri centrali, si tagliano in modo speciale le Regioni ordinarie virtuose, mettendone a rischio i sistemi sociali e sanitari e la possibilità di aiutare le imprese, con una pesante ricaduta sui diritti dei cittadini veneti, che con il loro residuo fiscale invece finanziano ogni anno lo Stato italiano per  20 miliardi di euroâ€.Per questi motivi la Regione del Veneto, che ha affidato il ricorso al professor Luca Antonini, ha chiesto alla Corte Costituzionale che per ripartire il taglio, anziché il criterio del Pil regionale, venga adottato il criterio dei costi standard, perché questi ormai esistono e davvero non si comprende perché, se si vuole attuare una seria spending review invece della messa a repentaglio dei sistemi virtuosi, non vengano applicati con determinazione.Â
La Regione del Veneto, che ha impugnato la legge di stabilità anche su altri punti come quello relativo all'introduzione, in violazione del diritto comunitario, dello split payment, ha chiesto alla Corte Costituzionale la sospensione, in attesa del giudizio, delle disposizioni statali impugnate, in modo da rendere il più celere possibile il giudizio della Consulta.
L’assessore all’agricoltura del Veneto Franco Manzato ha inviato una sua lettera al Ministro dell’Agricoltura riguardo al tema dei pascoli magri.
Manzato ha fatto presente al Ministro Martina la particolare condizione nella quale versano oltre 200 allevamenti del Veneto che, per accedere ai contributi previsti dalla PAC, impiegano superfici a pascolo – i cosiddetti “pascoli magri†- prese in affitto e utilizzate con bestiame di terzi. Agea – Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura - ha infatti ripristinato, con efficacia retroattiva, una circolare del 2013. Ciò potrebbe comportare il recupero dei premi eventualmente già pagati per dette superfici nell’anno 2014, oltre alla decadenza dall’aiuto per quelle non ancora pagate.
“Per colpa di pochi furbetti, in questo modo si penalizzano molti nostri allevatori che, invece, si sono sempre comportati onestamente – ha spiegato l’assessore – privandoli di parte rilevante del contributo diretto che l’Unione europea ha sempre garantito a questi agricoltori. Questo ovviamente si rifletterà negativamente sul successivo calcolo dei diritti all’aiuto per il periodo 2015-2020 in applicazione della nuova PAC, con il risultato che molte aziende zootecniche si vedranno privare di importi di riferimento con grave danno per un intero settore già fortemente penalizzato dagli andamenti di mercato e dalla riforma della PAC stessaâ€.
La vicenda, oggetto di contenzioso giudiziario, ha sfaccettature complesse e tuttora in evoluzione. In estrema sintesi, i malumori scatenati dalla decisione di Agea, hanno portato la stessa ad applicare una sospensiva nell’applicazione della normativa per l’anno 2014. Deroga che è stata poi smentita dal TAR Lazio che la ha giudicata “non ammissibileâ€. “In questo modo – ha concluso Manzato – oltre ad annullare il premio PAC 2014, si pregiudicheranno anche le future assegnazioni dei titoli affidate dalla nuova Programmazione comunitaria con ricadute molto pesanti per il Veneto. Motivo per il quale stiamo dialogando da ormai un mese con il Ministero al fine di trovare in tempi rapidi una soluzione che eviti il tracollo del settore della bovinicoltura da carneâ€.
“Non è che la cosa mi faccia piacere, perché è l’ennesima conferma che la situazione per quanto riguarda la sicurezza del nostro territorio è grave, ma rilevo che la mia voce solitaria sta diventando un coro. Prima o poi anche Roma dovrà ascoltarci ed agireâ€. Ad affermarlo è il presidente della Regione Luca Zaia, esprimendo la sua condivisione delle forti preoccupazioni della gente per il quotidiano riproporsi di episodi che minano il quieto vivere.
“Dalla lettura dei giornali – dice Zaia – appare evidente a che punto siamo arrivati. Non si può andare avanti così. Mi sono impegnato a segnalare sistematicamente quanto avviene sul nostro territorio a nome di tutti i veneti e a insistere nel chiedere più forze di polizia, più mezzi per loro e leggi che garantiscano pene certe e immediate per i delinquentiâ€.
“Oggi – aggiunge - vedo che a Vicenza si allarga la protesta dei cittadini contro il degrado in alcune zone della città e che si stanno organizzando in comitati per chiedere più controlli. Ringrazio questi vicentini antidroga che rappresentano la voce della gente, che è sempre più forte anche se il governo non vuole sentirla. Ma la cronaca si occupa anche dei proiettili inviati all’orafo Roberto Zancan e al benzinaio Graziano Stacchio. Leggo che il presidente di Confindustria Zigliotto invoca sicurezza e chiede ai ministri Alfano e Orlando di venire a Vicenza. La frequenza e la gravità dei reati ha di fatto creato un clima di paura e insicurezza tra le gente che chiede che lo Stato faccia sentire la sua presenzaâ€.
“Ciò significa – conclude Zaia - affrontare la criminalità con determinazione e con tutti gli strumenti possibili, anche straordinari. E’ evidente che mancano uomini alle forze dell’ordine. Allora utilizziamo l’esercito per un controllo più capillare ed efficace del territorio, non solo per compiti marginali di vigilanza su obiettivi sensibili.â€.
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