Quotidiano | Categorie: Politica

Referendum, Valentina Dovigo: finora leggi in tempi brevissimi

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 16 Novembre 2016 alle 22:33 | 0 commenti

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Valentina Dovigo, consigliere comunale Lista Civica e SEL

Il prossimo 4 dicembre voterò con convinzione No al referendum costituzionale, perché i provvedimenti che incarnano la Riforma non rappresentano dei reali miglioramenti per le istituzioni politiche italiane; e quei pochissimi che lo sono, avrebbero potuto essere messi in campo con leggi ordinarie senza stravolgere l’assetto della Costituzione. Sono molto dubbiosa, innanzitutto, sul fatto che il sistema attuale di elaborazione delle leggi sia lungo a causa della Costituzione. In effetti, quando si è trovato velocemente un accordo politico, si sono licenziate leggi in tempi brevissimi.

I 16 giorni utilizzati per l’approvazione della Riforma Fornero del sistema pensionistico sono lì a testimoniarlo.

Inoltre, visto il gran numero di procedure che con la Riforma verranno attivate, a seconda delle diverse proposte di legge, temo il sorgere di nuove confusioni e difficoltà ora inedite; e comunque, qualsiasi ipotetico vantaggio non deve essere conseguito a scapito della rappresentanza politica e delle garanzie di bilanciamento dei poteri che oggi esistono. Perché è questo che il mix di Riforma Costituzionale e Nuova Legge Elettorale fanno: rendere più debole il sistema di garanzie, dare più potere a chi governa e meno ai parlamentari eletti, agli elettori ed alle relazioni fra eletti e territorio.

La capacità di assumere decisioni e prenderle in tempi certi non dipende tanto dai formalismi o dalle procedure con cui si esplica, ma piuttosto dalla qualità della politica e dei politici (la politica seria e competente sa cogliere i nodi, operare confronti e fare sintesi).

In realtà, quello del 4 dicembre, è un referendum non solo sulla Riforma Costituzionale ma anche e soprattutto fra due modi di intendere la politica: come capacità di costruire proposte per conto dei cittadini elettori o come capacità di decidere spesso sulla testa dei cittadini elettori; fra due modi di intendere la partecipazione: se continuare a farla vivere o totalmente depotenziarla; fra due modi di intendere il sistema economico: se debba essere governato dalle regole che le istituzioni democratiche stabiliscono o se sia l’economia stessa a governare quelle medesime istituzioni.

La Costituzione non va depotenziata, andrebbe attuata.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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