Referendum, tra il Sì e il No c'è ancora dibattito. Anche all'interno di VicenzaPiù
Martedi 6 Dicembre 2016 alle 13:02 | 0 commenti
La grande ambiguità di questo referendum (qui l'articolo del direttore ndr) è stata quella (voluta da Renzi) di "personalizzare l'evento" e di (s)fuggire dal merito. Ora, era impossibile per chi ha a cuore la Costituzione, votare a favore di una riforma indecente nella forma e nella sostanza. Una riforma che avrebbe disegnato una Costituzione senza respiro temporale, pronta ad essere modificata a seconda di chi fosse diventato capo del governo (il termine "capo" è quello usato nell'Italicum) e, quindi, avrebbe controllato la Camera dei deputati. L'essersi trovati "nell'accozzaglia" (come la definisce Renzi) non vuol dire che questa sia una coalizione di qualsiasi tipo.
Renzi, poi, avrà anche ammesso la sconfitta (e ci mancherebbe) e quindi potrà anche aver fatto "bella figura" ma dire che la campagna l'ha fatta da solo (praticamente) quando aveva i principali giornali (Repubblica, Corriere, La Stampa ecc.) dalla sua parte così come BCE, USA, Schauble, Confindustria, CISL, associazioni di categoria (padronali), JP Morgan, Finch, FMI ecc. ecc. mi sembra eccessivo. Il No ha vinto, me ne sto convincendo, più che per un rifiuto verso il personaggio, perché i risultati di questo governo sono disastrosi per la maggioranza dei cittadini.
La posizione di Renzi che dice di lasciare la palla all'opposizione è indice della sua visione dell'architettura istituzionale come un fatto che deve favorire il vincitore. Una cosa profondamente sbagliata che evidenzia un atteggiamento miope.
Le colpe del risultato più evidente (che è quello della spaccatura del paese in fazioni) sono di chi ha promosso una "riforma" importante e decisiva come quella costituzionale all'interno del palazzo senza un dibattito preventivo tra i cittadini.
Si è arrivati a un qualcosa di confuso e ambiguo, poco trasparente e dai contenuti a dir poco pericolosi. Il contrario di quella che dovrebbe essere la Costituzione. Forse anche per questo gli elettori hanno bocciato Renzi e il suo considerare il governo come proprietà privata (sua e di chi lo sostiene).
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