Referendum popolare, perché Acegasaps con Hera non sia solo un affare di Palazzo
Domenica 23 Settembre 2012 alle 15:28 | 0 commenti
Maria Grazia Lucchiari, Comitato Nazionale Radicali Italiani - La fusione per incorporazione di Acegasaps in Hera è una partita giocata tutta all'interno delle stanze del Palazzo. Di gran carriera il sindaco di Padova sta chiudendo tutte le caselle e nell'unico consiglio comunale dedicato, di lunedì prossimo, sapremo se Pd, Idv e Sel ci hanno svenduto ad Hera, il colosso emiliano-romagnolo dei servizi. Svenduti, si, poichè non capiamo dove stia l'affare di una comunità che conterà con la propria azienda un 5% a fronte dell'attuale 50%; che non potrà più incidere sull'organizzazione, gestione e sviluppo dei suoi servizi essenziali.
Non lo capiva solo un mese fa neppure il partito di Italia dei Valori, al governo della città , che ha dovuto chiedere i documenti in segreteria generale del comune per sapere cosa stava facendo il sindaco. Sulle teste di centinaia di migliaia di famiglie, utenti e contribuenti caleranno gli affari loro, quelli di una amministrazione che non intende far conoscere e scegliere ai cittadini cosa è bene per la comunità . Cosa è bene per un'azienda che condiziona la vita di migliaia di persone dalla gestione dell'acqua, al gas ai rifiuti fino ai forni crematori. Tutto passa da Acegasaps. I cittadini sono i veri proprietari dell'azienda. Per questo sosteniamo la necessità di un referendum popolare in grado di far conoscere per scegliere il meglio per gli affari della comunità e non quelli dei partiti, che non hanno avuto mandato da nessuno per questa operazione poichè nel programma elettorale del sindaco non è prevista la fusione con Hera. Mentre nel piano regionale dei rifiuti del 2004 è previsto, eccome, un'altro forno dell'inceneritore, il quarto. La richiesta di Agegasaps è inserita nel piano e c'è il posto per un quarto camino nella torre che svetta a forcellini. Anche se l'ad dell'azienda Pillon lo nega. Siamo ancora in tempo per rinviare la scelta, e la richiesta di Sel in tal senso ci pareva ragionevole, al di la di giochi di partito locali o nazionali. Ma è quello a cui facciamo appello perchè questa operazione è troppo importante per il nostro futuro; perchè i cittadini hanno un diritto democratico di prelazione sulla propria azienda; perchè non possiamo accettare la svendita di un nostro diritto.
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