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Referendum indipendenza, Plebiscito2013 guarda all'Estonia per voto digitale

Di Redazione VicenzaPiù Domenica 13 Ottobre 2013 alle 21:19 | 0 commenti

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Gianluca Busato, Plebiscito2013 - La drammaticità della situazione socio-economica che caratterizza la più grave crisi della storia contemporanea del Veneto impone di essere chiari e di fare scelte urgenti che non possono essere lasciate all’arte melliflua del compromesso e del baratto con posizioni di potere.

Come già rilevato, la discussione sull’approvazione della legge referendaria per indire il Plebiscito per l’indipendenza del Veneto in Consiglio Regionale del Veneto si è arenata nelle secche dell’ipocrisia politica, in un limbo privo di consistenza istituzionale.

Il comportamento del Consiglio Regionale e della partitocrazia italiana che lo controlla è quasi offensivo verso le 110 “Repubbliche” che si sono già pronunciate, ovvero i 110 comuni che ad oggi hanno approvato un ordine del giorno per sollecitare la Regione a discutere ed approvare il progetto di legge 342/2013 che il 30 luglio e il 17 settembre scorsi è arrivato in aula in discussione a Palazzo Balbi, salvo uscirne per mancanza di coraggio politico.

Lo scoglio, come noto, è il passaggio di diritto interno, che molti consiglieri regionali non sono preparati ad affrontare, eccependo l’incostituzionalità di un percorso che è nel pieno rispetto della legittimità internazionale.

Noi abbiamo grande rispetto per la responsabilità istituzionale dei signori consiglieri regionali, ora però è giunto il momento di spingere sull’acceleratore, per evitare che il Plebiscito per l’indipendenza venga sacrificato sull’altare dell’opportunismo politico.

Ci scuserà quindi il Consiglio Regionale se non partiamo da quel consesso per presentare la nuova iniziativa che ci permetterà di dare il sacrosanto diritto di decidere ai veneti. D’altro canto, il privilegio di poter decidere se dare la voce al Popolo Veneto finora è stato tutto del Consiglio Regionale, che tutto ha fatto fuorché avvalersene. Per tale ragione abbiamo deciso di rilanciare il dibattito a partire proprio dalle 110 Repubbliche Territoriali, i Comuni Veneti che con coraggio e senso di responsabilità istituzionale già si sono esposti e che presto saranno accompagnati da molti altri.

Noi Veneti siamo famosi nel mondo non certo per la semplice individuazione di problemi, bensì per saper trovare le soluzioni. La soluzione per indire il Plebiscito di indipendenza del Veneto esiste già e come ogni scoperta è frutto spesso solo dell’osservazione e dell’applicazione del metodo deduttivo per applicarla in modo originale.

Veniamo al dunque. Prendiamo ad esempio uno stato dell’Unione Europea, l’Estonia, che ha ripristinato la propria indipendenza nel 1991.

Le elezioni politiche e i referendum in Estonia ormai da anni (dal 2005) si svolgono via internet.

I sistemi di Internet voting sono utilizzati in molte nazioni moderne, sia in ambito privato, sia in ambito pubblico. Negli Stati Uniti d’America, Regno Unito e in particolare appunto in Estonia, il voto via Internet è stato utilizzato anche nelle elezioni politiche e nei referendum. In Svizzera i referendum locali via Internet sono una pratica ormai consolidata, i votanti ricevono la password per accedere alla scheda elettorale, per mezzo del servizio postale. In Estonia molti elettori, se preferiscono, possono votare via Internet sia alle elezioni locali, sia parlamentari.

In linea generale il voto tramite Internet si inserisce nella piena legittimità internazionale, considerato l’ormai consistente numero di Paesi che lo hanno adottato.

Per quanto riguarda le elezioni politiche e i referendum in Italia, la mancanza di una normativa in materia permette di affrontare una sperimentazione di voto elettronico su un tema che attiene alla libera espressione, senza entrare in contrasto con il diritto interno e quindi oltrepassando i problemi procedurali che finora hanno impedito al Consiglio Regionale del Veneto di approvare il progetto di legge regionale 342 del 2013 sull’indizione di un referendum consultivo per l’indipendenza del Veneto.

Plebiscito2013 ha quindi ideato un nuovo progetto istituzionale che prevede proprio la convocazione del Plebiscito per l’indipendenza del Veneto in forma digitale, a partire dai Comuni Veneti. Stiamo presentando proprio in queste ore la nostra iniziativa a tutti i 110 Comuni Veneti che già hanno approvato il sostegno al pdl 342 e che ora potranno direttamente e senza alcun costo convocare un Plebiscito Digitale Comunale. Essi potranno avvalersi gratuitamente di opportuna piattaforma internet che validerà l’identità dell’avente diritto per tramite di verifica di documento di identità e dell’apposizione di firma elettronica qualificata. Ogni Comune potrà nominare un proprio incaricato che potrà avere accesso alla piattaforma per verificare il corretto andamento delle operazioni di voto, al controllo dei codici sorgenti depositati della piattaforma Internet e la verifica degli stessi in qualsiasi istante.

La data proposta per il Plebiscito Digitale Comunale è il 15 dicembre 2013, per poter celebrare quindi il Santo Natale sotto gli auspici dell’indipendenza e vegliare la prossima nascita della nuova Repubblica Veneta.

Il prossimo 27 ottobre a Verona, senza distinzione di idee o di parte, tutti i Veneti e tutti i Comuni Veneti sono chiamati a firmare questa nuova iniziativa per dare la voce che spetta ai veneti.

Il futuro è come lo vogliamo, spetta solo a noi coglierlo.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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