Realtà, menzogne e nobildonne
Domenica 1 Maggio 2011 alle 15:42 | 0 commenti
Esiste nel Codice Penale una Legge, la 645 del 20/6/52, che punisce la riorganizzazione del Partito Fascista e la sua apologia. "Si ha riorganizzazione del disciolto partito fascista - dice la suddetta Legge - quando una associazione, un movimento o comunque un gruppo di persone non inferiore a cinque persegue finalità antidemocratiche proprie del partito fascista, esaltando, minacciando o usando la violenza quale metodo di lotta politica o propugnando la soppressione delle libertà garantite dalla Costituzione o denigrando la democrazia, le sue istituzioni e i valori della Resistenza, o svolgendo propaganda razzista, ovvero rivolge la sua attività alla esaltazione di esponenti, principi, fatti e metodi propri del predetto partito o compie manifestazioni esteriori di carattere fascista".
Sembrerebbe tutto semplice, e di elementare applicazione, ma il legislatore di allora non poteva sapere che un giorno saremmo vissuti nel Regno dell'Onto, dove la realtà non esiste, e se mai saltasse fuori una foto che ritrae Berlusconi nudo con una ragazza, lui direbbe che stavano studiando anatomia.
Il Paese nella stragrande maggioranza si è adeguato - Berlusconi non è un frutto del nostro Karma negativo: l'hanno votato. Come Hitler, del resto - ed ecco, per esempio, gli ultimi esempi locali.
Voi cosa direste vedendo un gruppo di giovani del PDL che fanno il saluto romano (foto accanto pubblicata per prima propria da VicenzaPiu.com, n.d.r.) davanti ad una bandiera della Repubblica di Salò? Che sono dei neofascisti? E che come tali andrebbero denunciati? Niente di più sbagliato: ecco invece come vanno viste le cose.
Alessandro Benigno, Presidente Provinciale di Giovane Italia definisce l'episodio "una foto goliardica, un rituale". L'Assessore Regionale all'Istruzione Elena Donazzan, che da quattordici anni celebra il "suo" Venticinque Aprile (GdV del 28/4/11) e che quel giorno era in compagnia di quei simpatici ‘goliardi', spiega: "Sono giovani, la loro è stata una provocazione, non si può metterli in croce".
E se scopriste che tra quei giovani c'è uno studente delle superiori vicentine che è Presidente della Consulta Provinciale Studentesca, che direste? Che è la persona sbagliata nel posto sbagliato? Come il ragazzo, lui sì almeno, ha avuto il coraggio di ammettere dimettendosi. Assolutamente no, invece, anche in questo caso. Così la pensa, infatti, uno dei suoi professori: "È una persona perbene, che come tutti i giovani ha simpatie e orientamenti politici. Questo gesto esprime la sua personale opinione, immancabilmente strumentalizzata da coloro che non la pensano allo stesso modo".
E io mi chiedo, a questo punto, cosa avrebbe dovuto ipotizzare, il legislatore del 1952, perché finalmente si concretizzasse questa benedetta apologia di fascismo. Forse se vedessimo degli individui in fez e camicia nera che con un imbuto cercano di cacciare a forza dell'olio di ricino in gola ad uno, potremmo accusarli di "manifestazioni esteriori di carattere fascista": a meno che non ti dicano che stavano andando ad una festa mascherata, che hanno incontrato questo tipo con una gravissima crisi di stitichezza e che stavano effettuando un intervento di pronto soccorso.
Insomma, non se ne va fuori, e visto che in questo vergognoso Paese nessuno ha la dignità e la volontà di farla rispettare, quella legge, allora sì, tanto vale abolirla: Facciamone un'altra con dentro scritto che è proibito esaltare le Guerre Puniche, così siamo contenti tutti.
Per finire, un tocco di classe. La suddetta Donazzan, ricordando nostalgicamente la gioventù ahimè quanto presto trascorsa, rammenta di quella volta che, al passaggio del Gay Pride, espose nel centro di Vicenza una cassa di finocchi col cartello: "Son solo questi i finocchi che vogliamo vedere". Invece di sperare che il Tempo benevolo abbia steso una pietosa lastra d'acciaio su questi suoi trascorsi, l'Assessore all'Istruzione (!) li rivendica come quarti di nobiltà : come il dito medio con cui l'altra ‘dama' della destra, Daniela Santanché, saluta gli avversari politici.
È proprio vero che ognuno ha i valori che si sceglie.
Arrivederci al prossimo Venticinque Aprile.
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