Real Vicenza, domenica Menti rimandato
Mercoledi 14 Settembre 2011 alle 19:01 | 0 commenti
Mancata la promozione in serie D, Lino Diquigiovanni, patron del Real Vicenza, ha rilanciato costruendo una squadra 'ammazza campionato'. Il numero uno del club tra la soddisfazione per il debutto (rinviato) al Menti, progetti societari ( "Rino Mastrotto è un amico e un amante dello sport") e rapporti con il Vicenza Calcio.
Domenica 18 settembre il Real Vicenza avrebbe dovuto debuttare allo stadio Menti. Appuntamento saltato a causa di una dimenticanza da parte del Vicenza Calcio (che si è prontamente scusato). Per farla breve il manto erboso del principale impianto cittadino non va toccato per una decina di giorni, pena il suo disfacimento.
La squadra di Diquigiovanni ha quindi ottenuto in extremis di giocare a Dueville. Non è iniziata esattamente con il piede giusto la convivenza tra i due club cittadini, ma il presidente del Real non ha polemizzato ("Cassingena è una persona d'animo buono") e da tifoso storico del Lanerossi non ha voluto danneggiare il mitico terreno del Menti. Appuntamento con la storia rinviato, quindi, ma la domanda resta valida: Diquigiovanni, debuttare al Menti sarà sicuramente un'emozione per la vostra società , ma non teme che la spinta dei vostri sostenitori possa disperdersi in uno stadio che sarà semivuoto (tribuna unico settore aperto, ndr)?
"No, sinceramente in questo trasloco ci vedo solo aspetti positivi. Se pensiamo che fino all'anno scorso giocavamo in un impianto con due scalini per gli spettatori che sette volte hanno assistito alla partita sotto il temporale".
Su quanti spettatori pensa di poter contare?
"Abbiamo circa cento abbonati. Non so a quanti complessivamente potremmo arrivare, forse a qualche centinaio".
Al termine della scorsa stagione, a promozione in serie D mancata, ha mai pensato di mollare tutto?
"No, però se falliamo l'obiettivo anche quest'anno, mando a casa il presidente. È stato comunque un anno in cui ho fatto esperienza".
Quali sono stati gli errori (se errori ci sono stati) che vi hanno impedito il salto di qualità ?
"Di errori ce ne sono stati non uno, ma dieci. Quello originale dipende da me perché tante cose non le conoscevo e quindi mi sono fidato di certe persone, dalla scelta dell'allenatore in giù. Oggi sono convinto di aver costruito una formazione più forte. Anzi, verso la fine della scorsa stagione ho pensato che forse stavamo facendo anche troppo con la squadra che avevamo".
In estate si è letto dell'avvicinamento di Rino Mastrotto al Real Vicenza? L'assetto societario è in evoluzione?
"Lo è sempre stato. Da quando sono arrivato avevo in testa un società di quote. Io mi sono tenuto il 51% e il restante 49% è diviso tra dodici persone, tra le quali anche Mastrotto. Lo conosco da tempo, è un amico e amante dello sport. Avevo previsto che questa attività mi avrebbe preso molto tempo ma non pensavo fosse proprio così impegnativo: io qui (nella nuova sede di San Lazzaro, ndr) lavoro 10-12 ore al giorno e siamo in sette-otto. Sarà che ci tengo a fare le cose fatte bene, al settore giovanile, alla pubblicità e all'ingresso di nuovi soci".
Un ultima battuta sul calcio giocato: il suo obiettivo dichiarato l'anno scorso era quello di raggiungere il professionismo nel giro di due-tre stagioni. Questa squadra può riuscirci già così?
"Ritengo che valga già i primi tre posti in serie D (attualmente milita in Eccellenza, ndr). Abbiamo alcuni giocatori con esperienza nei campionati professionistici".
Il sogno di avvicinarsi all'altro Vicenza è insomma più vivo che mai, ma guai a fallire anche quest'anno.
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