Raniero: la base Usa intitolata al partigiano Dal Din e l'ipocrisia di Variati
Giovedi 19 Aprile 2012 alle 23:40 | 0 commenti
Germano Raniero, Usb - Sulla intitolazione della base militare del Dal Molin, ispirata da un fascista, ad un partigiano basta sapere chi erano le Brigate Osoppo per capire perché è ipocrita pure il sindaco. La decisione di intitolare ad un partigiano il Dal Molin americano è una compensazione. Come lo è stata a suo tempo Viale della Pace per la caserma Ederle e come lo sarà il Parco della pace sede della base di guerra al ormai ex Dal Molin.
Qui le tradizioni locali da salvare non c'entrano, e la paura di nuove manifestazioni in occasione dell'inaugurazione la dice lunga: c'entra l'ennesima beffa che ci propinano. In tempo di crisi la guerra è una soluzione; noi le basi per farla le abbiamo; parrebbe a questo punto che non ci resta che arruolarci e sperare di vincere.
Caro Sindaco e accoliti ... buon 25 aprile al Parco della Pace... (chi parla di pace di solito prepara la guerra diceva un vecchio saggio).
Per chi è seriamente antifascista e antimilitarista l'ipocrisia non l'accetta e non sarà presente.
Raniero Germano.
UTILI INFORMAZIONI
Chi era Renato Dal Din
Subito dopo l'8 settembre 1943 iniziava decisamente la lotta partigiana. Compiva numerosi e rischiosi atti di sabotaggio, meritando in breve tempo il comando della 1ª banda di montagna del Gruppo Divisioni d'assalto «Osoppo-Friuli ». Allo scopo di fare insorgere Tolmezzo, fortemente presidiata dal nemico, con soli 12 partigiani irrompeva di notte nella città aprendosi la strada a colpi di mitra e bombe a mano. Con audacia temeraria attaccava la caserma. Colpito mortalmente cadeva a terra, ma ancora non domo, si rialzava gridando: « Viva l'Italia!, Osoppo avanti! » finché una nuova raffica non ne stroncava l'eroica vita[2]»
- Tolmezzo, 26 aprile 1944
Brigate Osoppo
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Le Brigate Osoppo furono formazioni partigiane autonome fondate presso la sede del Seminario Arcivescovile di Udine il 24 dicembre 1943[1][2] su iniziativa di volontari di ispirazione laica, liberale, socialista e cattolica, gruppi già attivi dopo l'8 settembre nella Carnia e nel Friuli. I fini della Osoppo erano cooperare in autonomia con le formazioni garibaldine comuniste e contribuire alla lotta antifascista contro le forze occupanti tedesche. Quest'ultime avevano infatti istituito la Operationszone Adriatisches Küstenland, sottraendo di fatto l'intero territorio del Friuli Venezia-Giulia all'autorità della Repubblica Sociale Italiana ed instaurando un rigido regime di repressione e spogliazione, avvalendosi della partecipazione di reparti di SS etniche, di cosacchi e di forze repubblicane fasciste.[3]
Tale raggruppamento autonomo ebbe al comando: Candido Grassi (nome di battaglia "Verdi"), Manlio Cencig (nome di battaglia "Mario"), due capitani del Regio Esercito Italiano e don Ascanio De Luca (già cappellano degli Alpini in Montenegro e in quel momento parroco a Colugna, frazione di Tavagnacco).
A causa della complessa situazione politico-militare presente nel territorio friulano e della Venezia-Giulia, al centro di opposti nazionalismi e di secolari rivalità etnico-territoriali, le formazioni della Osoppo, Queste formazioni decidono di essere autonome dal punto di vista operativo rispetto al CLN di Udine, mentre ne accettano la direzione politica, dato che era stata comunque rifiutata dalle Brigate Garibaldi operanti nel Friuli Orientale. ebbero rapporti spesso conflittuali con i reparti garibaldini comunisti e furono in contrasto con le forze partigiane sloveno-jugoslave[4].
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