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Tensione a Gaza, il messaggio del Rabbino Comunità Ebraica Verona e Vicenza

Di Edoardo Andrein Venerdi 11 Luglio 2014 alle 16:24 | 0 commenti

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Le tensioni tra israeliani e palestinesi ancora una volta stanno per "incendiare" il Medio Oriente: il rischio dell'inizio di una nuova guerra nella Striscia di Gaza è alto e il Rabbino della Comunità Ebraica di Verona e Vicenza Rav Cesare Moscati ha diffuso una lettera che ripercorre i recenti accadimenti che hanno portato a un'escalation di violenza che sta preoccupando anche l'Onu.

Cari Amici

Eccomi di nuovo a voi dopo due settimane di assenza.

Molte cose sono successe in questi giorni, dal rapimento e uccisione di tre giovanissimi ebrei israeliani, all’uccisione per ritorsione di un giovane arabo palestinese e ad un numero considerevole di missili contro città Israeliane da Gaza (notizia per troppo tempo rimasta inosservata dalla stampa internazionale, quasi a confermare la legittimità dell’attacco) e la comprensibile risposta d’Israele contro i terroristi di Hamas e le sue strutture. Vorrei proporvi un articolo* interessante apparso su “Avvenire “di Zion Evrony (Ambasciatore di Israele presso la Santa Sede), le cui parole rispecchiano il mio pensiero e come padre e come rabbino. Sono un rabbino, ma sono anche un marito ed un padre ed i miei figli hanno scelto di andare a vivere in Israele, dove la comunità italiana si allarga sempre di più, in cerca di quel sostegno che in Europa sta mancando.

Noi ci incontreremo al Tempio durante lo Shabbat per una benedizione speciale per la pace in Israele e per tutti gli uomini di buona volontà.

Sperando di vedervi numerosi, auguro a tutti voi Shabbat shalom.

Rav Cesare Moscati

 

(nella foto il rabbino a dx con il Vescovo di Vicenza durante una visita in sinagoga)


* ‘Israele non vuole il conflitto ma deve difendersi"

Caro direttore, l'otto luglio scorso i terroristi di Hamas hanno lanciato 146 missili da Gaza, di questi 117 hanno colpito Israele. Tre missili hanno colpito le colline di Gerusalemme, ma sono molte le città colpite in tutta Israele. Il 40% della popolazione israeliana, 3,5 milioni di persone, vivono sotto la costante minaccia dei missili. Le sirene degli allarmi, nelle ultime ore, hanno suonato incessantemente, e la loro voce è entrata con violenza nella vita di milioni di persone che hanno interrotto le preghiere, il lavoro, lo studio, i pasti. Tutto si è dovuto fermare ed è triste vedere che un'altra generazione di bambini sta crescendo sotto costante minaccia e senza conoscere la pace. Immaginate la vostra città, la vostra casa sotto continuo attacco missilistico, provate a pensare ai vostri figli che, mentre le sirene cominciano a suonare, stanno andando a scuola e hanno solo quindici secondi di tempo per trovare un rifugio. Quindici secondi che possono significare vita o morte. Israele vive una situazione molto difficile e ha il dovere di difendersi da un'organizzazione terroristica, Hamas, il cui unico scopo è quello di distruggerci. Come può essere tollerato un continuo lancio di missili sulle nostre città? Sui nostri civili? Sui nostri bambini? Israele non vuole la guerra, ma ogni Paese ha il dovere e il diritto di difendere la propria popolazione. La popolazione di Gaza non è nostra nemica e facciamo tutto il possibile per evitare vittime tra i civili. Nonostante tutto, Israele vuole la pace con i suoi vicini palestinesi. In passato, per la pace, Israele ha fatto grandi compromessi, e continua a credere nella soluzione dei due Stati: Israele, patria e Stato nazionale del popolo ebraico, e il futuro Stato Palestinese come patria e dimora del popolo palestinese. Voglio concludere con una famosa frase del Gaon di Vilna, affinché le grandi sofferenze patite in questi giorni possano rivelarsi quali dolorose “doglie”, capaci non solo di mettere fine all’attuale spirale di violenza, ma di schiudere un nuovo spiraglio di speranza per un’autentica pace. Zion Evrony.

Leggi tutti gli articoli su: Gaza, Palestina, Israele, Cesare Moscati, rabbino

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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