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Quartiere Italia. Scoprire di piacersi ancora

Di Enrico Soli (caporedattore) Domenica 23 Ottobre 2011 alle 12:41 | 0 commenti

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Una zona della città tanto pregiata quanto rivoluzionata. Il parroco don Luca Trentin: "A San Paolo si vive ancora bene, i suoi abitanti si danno da fare, ma ci sono problemi di viabilità da risolvere".
Quant'è cambiato il quartiere Italia negli ultimi anni! Impossibile non accorgersene. Quella che è conosciuta anche come San Paolo ed è caratterizzata da vie che portano nomi di poeti e scrittori, è una zona che recentemente ha visto l'avvento del liceo Quadri, poi quello della Cisl, quindi numerosi cantieri in viale Ferrarin, in via Goldoni per la nuova palestra e infine l'arrivo dei profughi ai Paolini.

Viste le strutture già presenti, l'amministrazione comunale vorrebbe rilanciare l'area nella sua vocazione di cittadella dello sport, magari - come ha più volte suggerito l'assessore competente Umberto Nicolai dando ragione agli abitanti - creando nell'ex campo federale quei posti auto di cui il quartiere è privo. Il tutto nell'ottica di una rinascita del palazzetto dello sport. Ma è anche un quartiere in parte ancora ferito da problemi ben più gravi, come l'alluvione di un anno fa. Alcuni abitanti di via Brotton e laterali non hanno ancora finito di risistemare l'abitazione invasa dall'acqua che la stagione delle piogge è di nuovo alle porte. La si affronta con un certo fatalismo: "Quello dell'anno scorso è stato un evento eccezionale, che non dovrebbe ripetersi" dicono alcuni residenti della zona. Don Luca Trentin, 50 anni, parroco a San Paolo dal settembre del 2006, vede i cambiamenti in positivo: "La presenza del Quadri, con la buona collaborazione instaurata con il direttore scolastico, ha arricchito la zona con un prestigioso liceo. La CISL è un punto di riferimento per molte persone che cercano aiuto per affrontare i problemi quotidiani; i cantieri in Viale Ferrarin si sono conclusi (anche se manca ancora una adeguata segnaletica e una verifica del rispetto della segnaletica) favorendo giustamente il passaggio di chi transita in bicicletta; la palestra di Via Goldoni ha qualificato uno spazio altrimenti sottoutilizzato e la presenza dei profughi ai Paolini non ha arrecato nessun disturbo ai vicini (piuttosto ci preoccupa la gestione di queste persone che, una volta introdotte nel nostro contesto, sono costrette a ritornare in patria...)".

Questo però un tempo era un quartiere borghese dove si viveva bene: adesso come lo definirebbe visto che da residenziale sta diventando sempre più trafficato per la presenza di servizi che prima non c'erano?

"La mia impressione (vedendo anche i ‘pregiati' condomini che sorgono in zona, al posto delle piccole villette di qualche anno fa) è che abbia acquistato in qualità e sia considerato ancora come un bel quartiere della città. Chi ci vive fatica ad abbandonarlo, mentre chi vi arriva lo trova accogliente. Questo non significa che sia tutto uno ‘splendore'; molti problemi della viabilità, specialmente nell'orario di entrata e uscita degli studenti, non sono risolti, e resta soprattutto la maleducazione di tante persone che usufruiscono delle strutture presenti, lasciando i proprie automezzi - spesso di non piccole dimensioni - in posti forse per loro comodi, ma di certo scorretti e inadeguati per gli abitanti. Chi poi abita più prossimo alle strutture ha sicuramente anche dei disagi, ma da questo a fare di ogni erba un fascio, ne corre!".

Sia a San Paolo che a San Bortolo ci sono aree che da anni attendono di essere "liberate": mi riferisco all'area del campo federale e a quella dell'ex centrale del latte. Sono temi sentiti dalla popolazione o battaglie condotte solo dai rappresentanti dei coordinamenti?

"Sul coinvolgimento delle persone... non è una cosa facile per nessuno! Lo si è visto per il Dal Molin come per altre ‘emergenze'... tendenzialmente ognuno preferisce non essere disturbato, e si attiva solo se vengono intaccati i suoi interessi, appena il problema si sposta alla via adiacente, già perde di interesse. Non trovo comunque scorretto che alcuni si facciano promotori di miglioramenti nel quartiere e propositori di progetti qualificanti la zona. Si dia poi il giusto spazio al dibattito, e siano gli amministratori della città, animati da autentico spirito di servizio e guidati dal bene comune, a fare le scelte più appropriate, sulle quali poi saranno giudicati al momento delle elezioni amministrative.

In generale di cosa si lamentano e cosa le chiedono i parrocchiani?

"Più che lamentele, ascolto e vedo tante persone che nel loro piccolo - nei gruppi parrocchiali e non, sportivi, nelle associazioni, nella scuola, nel volontariato... - danno il meglio di sé per rendere migliore il quartiere in cui vivono, creando relazioni positive con i giovani, con i genitori. Vedo persone che si impegnano personalmente e responsabilmente a migliorare la vita delle persone più in difficoltà. Con queste premesse ritengo che anche i problemi e le difficoltà che inevitabilmente sorgono, possano essere superati con spirito di collaborazione".

Da VicenzaPiù n. 221 e BassanoPiù n. 2


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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