Quale cibo per i nostri figli? Se lo chiede Carla Spessato della civica per Dovigo Sindaco
Mercoledi 8 Maggio 2013 alle 23:31 | 0 commenti
Carla Spessato candidata nella lista civica a sostegno di Valentina Dovigo Sindaco - Esistono delle direttive -1996/5/CE e 2003/13/CE che stabiliscono che, per la produzione di alimenti poi destinati a lattanti e bambini, alcune sostanze antiparassitarie siano del tutto vietate, e che per le altre non debbano essere presenti residui in quantità superiore a 0,01 mg/kg (cioè non più di un grammo di residuo su 100 tonnellate di alimenti: praticamente zero).
Ma visto che, queste direttive, vengono quasi sempre disattese proviamo a fare un semplice ragionamento.
In questi anni di crisi economica sembra fuori luogo pensare all'introduzione di prodotti alimentari di qualità e quindi ritenuti più costosi, nelle mense scolastiche a gestione comunale.
Proviamo a rovesciare il problema. Pensare all'inserimento di prodotti alimentari a "chilometro zero", ovvero proveniente da aziende agricole locali e biologiche insieme all'utilizzo di prodotti tipici e tradizionali, vuol dire ottenere una serie di vantaggi, non solo per la salute, ma anche economici.
Gli alimenti usati per la dieta dei nostri figli devono essere sicuri, senza residui di pesticidi, senza conservanti, coloranti o sostanze lucidanti e rispettare la freschezza, la stagionalità , i cicli naturali delle piante, il territorio, le tradizioni alimentari. Acquistando da produttori locali si valorizzano le loro aziende, garantendogli sicurezza e lavoro.Il prodotto locale spesso costa meno rispetto a quello acquistato lontano.
La futura amministrazione comunale, dovrebbe rivedere le scelte in materia di mense scolastiche, avvalendosi anche della collaborazione delle Organizzazioni Agricole di settore, sicuramente in grado di fornire un elenco di produttori e agricoltori bio, locali, in grado di rispondere alle necessità .
Tutto ciò è possibile anche con il coinvolgimento delle famiglie che sicuramente dimostreranno di essere felici di essere protagoniste in scelte che riguardano la salute ed il benessere dei propri figli.
Si tratta di una scelta etica, di una proposta di sensibilizzazione anche culturale, legata all'importanza di valorizzare ciò che abbiamo vicino a noi, che evita km e km di trasporto su gomma di prodotti, e quindi permette anche di diminuire le emissioni di CO2 in atmosfera.
Vicenza deve essere una città capace di trasmettere messaggi che guardano al futuro, tutelando la salute e l'ambiente.
Potrebbe anche nascere uno sportello informativo come mezzo per promuovere e diffondere il metodo dell'agricoltura biologica e consentire la rapida introduzione dei prodotti biologici nelle mense pubbliche , sportello che può anche dare informazioni inerenti all'utilizzo , per il confezionamento e la distribuzione, di materiali compostabili e biodegradabili.
La scelta del cibo biologico rappresenta un modo intelligente e consapevole di interpretare l'esigenza che tutti noi abbiamo di sentirci parte integrante di un sistema sano ed equilibrato.
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