Quotidiano | Categorie: Politica

Provincia, Quero: Commissioni consiliari

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 29 Settembre 2010 alle 17:06 | 0 commenti

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Al Signor Presidente della Provincia, al Signor Presidente del Consiglio Provinciale, al Signor Segretario della Provincia e pc. a Sua Ecc. Sig. Prefetto di Vicenza
Oggetto: Esposto/Raccomandazione sul buon funzionamento delle Commissioni consiliari della Provincia di Vicenza.

II sottoscritto Consigliere Matteo Quero del gruppo Partito Democratico, espone quanto segue: Nella giornata di martedì 28 settembre 2010, erano state convocate ben 6 Commissioni consiliari, riunite per discutere lo stato di attuazione del programma della Giunta Provinciale.
Nella seduta della Commissione congiunta 2^ e 3^, ho preso parte al dibattito avviato dal consigliere Abalti sulle manifestazioni per il 150° dell'Unità d'Italia.
Non mi è stato possibile concludere il mio intervento, perché il consigliere Confente ha invocato l'interruzione dei lavori della Commissione, adducendo la motivazione che di lì a poco era stata convocata la 4^ Commissione, da lui presieduta. Il Presidente della 3^ Commissione Assirelli non ha ritenuto di dovermi garantire il tempo necessario alla conclusione dell'intervento.
Ritengo che tale comportamento leda quella libertà di parola e quel diritto alla discussione che sono essenziali per l'esercizio del mandato di consigliere. Ritengo anche che il consigliere Confente non avesse alcun potere di imporre la sospensione dei lavori di una Commissione che non presiede.
Ritengo quindi che l'intero episodio in generale e la condotta del consigliere Confente in particolare siano da stigmatizzare energicamente e chiaramente, al fine di ristabilire pienamente il rispetto per l'autonomia dei consiglieri e il loro diritto alla discussione sui temi che figurano all'ordine del giorno nelle sedute di Consiglio e Commissioni.
Quanto esposto rivela in ogni caso una seria disfunzione nell'organizzazione delle attività di Consiglio e Commissioni. Il calendario dei lavori approvato dalla Conferenza dei capigruppo prevedeva infatti che nell'arco di poche giornate venisse esperita la discussione sullo stato di attuazione del programma di tutte le Commissioni. Contro questa decisione si è espresso soltanto il capogruppo del Partito Democratico, consigliere Pietro Maria Collareda.

La scelta di convocare le diverse Commissioni ad un'ora di distanza l'una dall'altra ha seriamente compromesso il tempo a disposizione per il dibattito sulle comunicazioni degli Assessori competenti, tanto più che nulla è stato previsto per contenere il loro intervento introduttivo entro tempi compatibili con lo svolgimento successivo di una seria discussione. Tale mancanza di regole mortifica il lavoro di quei consiglieri che correttamente interpretano le riunioni delle Commissioni come un momento a cui partecipare con contributi di idee e progettualità.
Nella convinzione che il dibattito e il confronto tra maggioranza e minoranza rappresentino la sostanza stessa della vita democratica e che come tale non possano essere liquidati quasi fossero una perdita di tempo,
RACCOMANDA
Al Sig. Presidente della Provincia, al Sig. Presidente del Consiglio Provinciale, e al Sig. Segretario Generale:
di sovraintendere con maggiore attenzione al calendario dei lavori consiliari, affinché situazioni come quella esposta non abbiano a ripetersi.
di riservare ad ogni seduta di Commissione un tempo minimo di un'ora e mezza, prevedendo indicazioni precise per la ripartizione del tempo a disposizione tra l'esposizione degli Assessori e la discussione dei consiglieri.
di chiarire in forma ufficiale che sulle attività di ogni Commissione sono i Presidenti di altre Commissioni non hanno alcun potere d'interferenza
Matteo Quero


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