Ristoranti, Provincia e Comune di Vicenza: prove di regime. Con i poteri forti benedicenti
Martedi 28 Ottobre 2014 alle 01:37 | 0 commenti
«Come ha detto il Presidente Achille Variati nel suo discorso agli organi di informazione ora che la fase elettorale è chiusa, si tratta di fare il bene del nostro territorio vicentino e bassanese con decisioni buon senso e al di sopra delle logiche partitiche... »" ha esultato oggi Costantino Toniolo, lo stratega già di chiara fede sartoriania del Nuovo Centro Destra, sulle 4 nomine di vertice decise da Achille Variati, anche lui vicino alla Lia galaniana, come "non smentito" da Toniolo", dei 4 consiglieri provinciali (il 25% degli eletti, si fa per dire, a fronte del 3,11% alle ultime regionali),
Senza voler sorridere troppo su quell'inciso del consigliere regionale di NCD ("ora che la fase elettorale è chiusa, si tratta di fare il bene del nostro territorio..." vuol dire che fino a quella fase inclusa il bene pubblico era un'opzione?) ieri i giornali locali (sorry il giornale unico... invitato ai deschi di cui parleremo) riferivano di due tavole imbandite venerdì con un titolo anch'esso unico ("La politica si fa a tavola Hüllweck con i suoi ex. E Variati vede Dal Lago"), come unico parrebbe il disegno, quello gastronomico.
Ma verrebbe da commentare "o Franza o Spagna, purché se magna", come ama dire Michele Dalla Negra, ex assessore e ora consigliere comunale ancora per un po' forzista, appassionato e competente "fondatore" di La Quinta Luna (nella foto d'archivio), dove Enrico Hüllweck ha raccolto a cena i suoi ex assessori tra cui il capo di gabinetto di Variati, Maurizio Franzina, .
Di certo il presunto autore rinascimentale del proverbio, Francesco Guicciardini, con quel Franza non faceva riferimenti da veggente a diminutivi di Franzina, l'uomo (di collegamento?) del sindaco&presidente. Ma a Guicciardini, prima ambasciatore di Firenze in Spagna e poi, tornato in patria, propugnatore di un'alleanza con i francesi..., non sarebbe mancato lo spirito per commentare il pranzo all'Angolo Palladio, a un passo dalla Basilica, tra Variati e Dal Lago, un pranzo «tra vecchi amici» avrebbe detto Achille (con gioia del Pd e del fu centrosinistra di Vicenza) secondo il giornale unico "benedicente", che accenna anche ai consigli che la "cara amica" Manuela potrebbe aver dato al buon Variati sui meandri della "sua" Provincia.
E oggi, a cibi digeriti e a brindisi effettuati, sono arrivate le nomine in provincia alla cui "benedizione" è mancata, fisicamente ma non certo per delegati, solo Lia Sartori, notoriamente pubblicamente più schiva degli altri commensali citati. Commensali che più che a moltiplicare cristianamente pani e pesci sembrano intenti a dividerseli ecumenicamente.
Una volta i regimi nascevano con le marce, per carità in Italia incruente se non negli antefatti e, purtroppo, nelle conseguenze. Oggi il regime vicentino sboccia al profumo di polenta e baccalà .
Tanto gli osei allo spiedo sono sempre i cittadini.
P.S. Non conosco l'Angolo del Palladio ma a La quinta luna si mangia bene per esperienza personale.
E mi fa pensare il fatto che il padrone di casa, con cui ho un rapporto, fino a prova contraria, amichevole e nostalgie a parte, alla mia domanda di sapere perchè fosse stato resa noto in maniera vistosa e per le solite vie di potere locale, abbia commentato l'evento così: «era una cena tra ex assessori che rimane un fatto privato"! Nulla di più. Se qualcun altro ha pensato di pubblicizzarla affari suoi, io non l'ho fatto se non altro per rispetto di chi mi ha invitato».
Ora, se pranzi, cene e nomine fanno sorridere i golosi (di piatti o incarichi), preoccupare chi non ne ha (di cibo e lavoro) o incupire i malfidati come me, la loro "simpatica e simpatizzante" pubblicizzazione (all'insaputa dell'oste) fa riflettere ancora di più e fa pensare per lo meno a un consenso alla "divisione di pani e pesci" generalizzata da parte dei poteri confindustriali e finanziari di Vicenza e del Vicentino.
A cui fa capo, guarda caso, la proprietà del giornale, unico, di Vicenza, lo stesso che oggi ha commentato ossequiosomente la promozione in extremis della BCE alla BPVi addirittura in contrasto col giudizio del Il Sole 24 Ore, ben più severo anche se ben più confindustriale del "foglio" locale.
Contro cui è insorto... Giuseppe Zigliotto, presidente di Confindustria Vicenza, proprietaria del GdV, e membro del Cda della Popolare di Vicenza dal 2003...
A pranzo e cena lui non c'era. Ma nei gangli del potere sì.
Politici ossequiosi e imprenditori interessati furono le basi dell'ultimo nostro, tragico regime, nazionale. Per quello locale, in effetti, basta meno.
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