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Protezione civile tra burocrazia, malaffare e mancanza di risorse: a Vicenza Variati lancia l'allarme e Cicero bacchetta tutti

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Martedi 24 Gennaio 2017 alle 19:37 | 0 commenti

Nelle sue vesti di presidente della Provincia di Vicenza oltre che dell'Upi, l'Unione delle Province Italiane, enti che, soppressione virtuale a parte, hanno la competenza sulla protezione civile è Achille Variati a richiamare l'attenzione su quello che potrebbe succedere anche da noi per eventuali calamità naturali, i cui effetti abbiamo già tristemente sperimentato in occasione dell'alluvione. «Senza un intervento urgente del governo - dice oggi Variati sul GdV - non saremo in grado di predisporre il bilancio e Roma ci metterebbe nell'impossibilità di garantire i servizi e l'incolumità dei nostri cittadini... se ciò che sta accadendo in Abruzzo dovesse succedere da noi, anche qui sorgerebbero dei problemi». Alle difficoltà economiche delle province tra cui quelle di Vicenza, difficoltà che potrebbero impattare sulle emergenze, si aggiungono le lentezza nazionali a definire un quadro normativo:

Dopo il flop della Protezione Civile "disegnata" nel 2012 dal governo Monti il nuovo ddl delega è fermo da settembre 2015 (vedi il video Ansa per VicenzaPiu.tv) mentre si susseguono i drammi naturali i cui effetti vengono aumentati a dismisura dall'assenza di un minimo di prevenzione e da cattive o complesse gestioni che nascono dalla burocrazia che, al di là delle tante belle affermazioni dei politici che un giorno sì e l'altro pure la vorrebbero alleggerire, ma non lo fanno, dà spazio nei suoi meandri al malaffare italiano di cui c'è puzza ovunque e troppo spesso: chi non ricorda le telefonate degli imprenditori (?) che gioivano alle prime notizie del terremoto a L'Aquila?

Se Variati suona l'allarme da presidente della provincia, sul fronte pratico e cittadino a contestarlo c'è il consigliere comunale della lista omonima, Claudio Cicero, che evidenzia la sua «mancata volontà di destinare una parte dell'immenso, costosissimo e, altrimenti, inutile se non dannoso Parco della Pace a una piattaforma libera ma attrezzata con infrastrutture predisposte per ospitare eventuali moduli abitativi di emergenza». 

E sul fronte burocratico Cicero stavolta è lapidario: «Per eventuali interventi rapidi da affidare da parte della Protezione civile bisogna istituire semplicemente un elenco di aziende certificate in base alla loro storia di consegne dei lavori in linea con gli incarichi avuti per tempi, qualità e costi di realizzazione. Tolti i lacci e lacciuoli strumentali a frenare le decisioni e, quindi ideali per spingere qualcuno a scioglierli... non ci sarebbero creste nè porcherie, se non nei limiti fisiologici, e ci si potrebbe e dovrebbe fidare di chi esegue i lavori affidati purchè questi vadano a chi è presente nella lista certificata».

Claudio Cicero è solo lapidario o anche sognatore in un'Italia che non è capace neanche di scegliere come andare a votare e con governi non eletti che si susseguono a spron battuto a curarsi di se stessi e delle caste che li sorreggono e ormai allargata a tutti i comunque pochi ricchi (oltre ai politici  magistrati, sindacalisti, banchieri, faccendieri e ora esponenti apicali delle varie Polizie) meno che a tutti gli altri, i poveracci, tra cui le vittime dei terremoti, delle valanghe e delle alluvioni che riempiono gli schermi tv di show e le pagine dei giornali di squallide polemiche che sanno di macabro sfruttamento delle pene generali.

Leggi tutti gli articoli su: Achille Variati, Claudio Cicero, Parco della Pace

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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