Profughi, Movimento Italia Sociale: "HUB a Vicenza? Sarà il caos!"
Venerdi 30 Giugno 2017 alle 15:30 | 0 commenti
Il ritmo degli sbarchi si fa impressionante (bel lavoro, ministro Minniti...) - scrive Gian Luca Deghenghi di Movimento Italia Sociale - e il numero degli immigrati "scaricati" nella nostra provincia viaggia velocemente verso quota tremila. Delle altre centinaia di "fantasmi", fuori dai programmi di protezione e dalle statistiche, non parliamo nemmeno; potrebbero essere addirittura altrettanti. Il Prefetto, come i suoi maestri di governo, parla di emergenza (ancora...) e, si sa, appellarsi a tale condizione è metodo ormai collaudato per far accettare al cittadino qualsiasi tipo di gestione del problema, pur disastrosa che sia. E il mantra dell' accoglienza diffusa? Ed i relativi protocolli d'intesa con i sindaci?
Balle delle più grossolane, spacciate fino ad oggi da governo e prefettura per rendere meno indigesta all' opinione pubblica l'immigrazione indiscriminata e di massa che sta travolgendo l'Italia.
E non essendo governanti e prefetti tanto sprovveduti da non essere stati coscienti di quanto sta accadendo adesso, si tratta di balle sparate in malafede e consapevolmente a danno degli italiani, chiamati, ora, una volta di più, a sopportare.
Così come sono chiamati, oggi, i vicentini a farsi una ragione del fatto che la provincia ospiterà un hub. La zona della provincia o, ipotesi criminale, della città , che dovesse divenire bersaglio della sciagurata scelta del prefetto, si ritroverà nel caos.Â
Le tensioni sociali, il degrado e l'insicurezza che finora i territori hanno solo "assaggiato", devasteranno le malcapitate comunità che si troveranno, dalla sera alla mattina, a contatto con una struttura per l' accoglienza di massa.
Le conseguenze dell' imperversare di nuclei numerosi di immigrati in zone ristrette di territorio, le conoscono bene i residenti di molti comuni.
E poi, può essere la comunicazione del prefetto così possibilista, nebulosa? Non un criterio per l'individuazione del luogo, non un numero di possibili ospitati?
Pendente sul capo di una comunità della provincia, dunque, c'è la spada di Damocle rappresentata dall' apparire di un insediamento di cento, duecento, trecento pseudo-profughi.
E il controllo, l' ordine, chi li garantirebbe? I pochi operatori delle cooperative? Due o tre agenti o carabinieri? Vi lasciamo immaginare.
In conclusione, visto che non è dato di sapere dove si abbatterà la sciagura, è necessario che tutte le comunità ed i sindaci della provincia scendano sul sentiero di guerra, scrutino l'orizzonte e, al primo sospetto o segnale si preparino alle barricate, per impedire che venga perpetrato l'ennesimo sopruso a loro danno.
Nessuna comunità dovrà essere lasciata da sola, nel momento dello scontro, perché questa è una guerra che i vicentini, gli italiani, devono combattere e vincere uniti e con la forza. Anche con la violenza, se necessario.Â
In fondo, l'emergenza e lo stato di necessità valgono anche per noi...
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