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Profughi, il presidente di ViNova Otello Dalla Rosa: la Lega sta oltrepassando i limiti della civiltà politica

Di Redazione VicenzaPiù Domenica 11 Dicembre 2016 alle 21:50 | 0 commenti

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Otello Dalla Rosa, presidente ViNova

Abbiamo letto oggi sulla stampa la dichiarazione rilasciata dal segretario della Lega del Veneto, Toni Da Re, che sfrutta l'emergenza profughi per lanciare un suo delirante proclama: “Stiamo parlando di una guerra dichiarataci dallo Stato. E da un governo che non esiste più… e da quei quattro tirapiedi della massoneria, banche mondiali che vogliono distruggere la civiltà europea attraverso quel confine naturale che è l’Italia." Non abbiamo timore di dire che con tale linguaggio la segreteria della Lega sta davvero oltrepassando i limiti della civiltà politica.

E' arrivato il momento che il Veneto moderno, aperto e responsabile metta insieme le forze, dando vita a un movimento trasversale che inizi a declinare i punti fermi di una riscossa della nostra regione sulla scena nazionale ed europea.

  1. Bisogna superare la logica “nazionalista veneta”, perché non vogliamo un Veneto arretrato che torna allo staterello indipendente, al dialetto e alla chiusura verso il mondo esterno e tutto ciò che è moderno. Siamo per un progetto di città-regione efficiente, autonoma e federata alla rete nazionale ed europea. Siamo per uno statuto di città-metropolitana sostenuto da una federazione ampia di municipi attorno al Veneto Centrale, con due quartieri di riferimento: la fascia pedemontana manifatturiera e il sistema urbano sempre più integrato delle città di Venezia, Padova, Vicenza e Treviso.
  1. Siamo contrari alle logiche localistiche e distributive da "parrocchia” che ancora oggi dominano nelle politiche regionali e nelle vecchie province. Siamo invece per un grande progetto di semplificazione amministrativa, con agenzie Venete efficienti e qualificate:
  • un’agenzia unica di gestione dei migranti, capace di offrire servizi innovativi e personalizzati ai comuni, in grado di riconoscere i rifugiati che hanno diritto d'asilo dai migranti irregolari, che riesce ad organizzare veramente i rimpatri e regolare la gestione degli ingressi nel mercato del lavoro, programmando altresì politiche di qualificazione urbana nelle aree degradate;
  • un’agenzia unica di servizio per il mercato del lavoro regionale, l'attrazione degli investimenti esteri e la gestione integrata delle aree industriali, sia per ridurre il consumo di suolo, sia per aumentare l'efficienza energetica e logistica.
  • risulta poi improrogabile il coordinamento dello sviluppo dei servizi di pubblica utilità, muovendosi nella prospettiva di ambiti di regolazione regionale per acqua, ambiente e trasporti pubblici.
  1. Non vogliamo uscire dall’Euro e dall’Europa. La relativa calma finanziaria post-referendum è dovuta all’ombrello assicurato dalla BCE all’Italia e dal sistema protettivo del risparmio che l’Europa assicura anche a paesi, come l'Italia, che faticano a ripagare i debiti a causa della bassa crescita dell'economia. La crisi delle banche va superata attraverso la creazione di un nuovo tipo di “agenzia finanziaria di territorio”, capace di gestire in modo separato e con il contributo di investitori internazionali i servizi bancari di breve termine, canalizzando il risparmio “azionario” verso le imprese e le infrastrutture moderne del nostro territorio. Siamo per un’Europa governata dalle città e dai territori disponibili a una grande alleanza che porti a costruire una Nuova Unione Europea.

Si tratta di un cambiamento profondo per la nostra regione, per l'Italia e per l’Europa. Le polemiche strumentali della parte più arretrata della Lega alimentano solo sentimenti di odio ed egoismo, allontanandoci dalla soluzione dei problemi e dai veri obiettivi che dovremo tutti avere di fronte: rilanciare lo straordinario patrimonio produttivo, sociale e culturale del Veneto come modello per il futuro dell'Italia e dell'Europa.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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