Profughi al lavoro gratuito, Achille Variati: in 250 dopo un anno, esperienza positiva
Giovedi 18 Agosto 2016 alle 15:08 | 1 commenti
Comune di Vicenza
“È positivo che il Governo pensi al coinvolgimento nel lavoro volontario dei richiedenti asilo al servizio delle città , come da tempo avviene anche a Vicenza. Ma se da una parte è doverosa l’accoglienza per chi fugge da guerre e persecuzioni, dall’altra parte è necessaria la massima severità verso chi chiede la protezione umanitaria ma viene sorpreso a delinquereâ€. È il commento del sindaco Variati alle parole del prefetto Mario Morcone, capo del Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del Ministero dell’interno, che ha dichiarato di voler avviare progetti lavorativi per i richiedenti asilo sulla scia di quanto già avviene in diversi Comuni, fra cui Vicenza, dove da mesi è attivo un progetto di volontariato grazie all’intesa fra Comune di Vicenza, Prefettura, Aim e cooperative che riprenderà nel mese di settembre.Â
L’attività di pulizia del suolo ha riguardato giornalmente quasi 90 chilometri di strade e circa una cinquantina di marciapiedi, mentre l’attività di manutenzione ha interessato parchi gioco, aree verdi e stabili di proprietà comunale, con ritinteggiatura di panchine, giochi e arredi, cancellate e pareti di edifici, opere di pulizia dei portici e altri interventi di piccola manutenzione.Â
“Ad un anno dall’avvio del progetto, circa 250 richiedenti asilo hanno lavorato a titolo gratuito nelle piazze, nelle strade e nei parchi della città in attività di cura e pulizia riconosciute dagli stessi cittadini che hanno imparato ad apprezzare la buona volontà e le capacità dei volontari – dice il sindaco -. Si tratta di un’esperienza molto positiva perché con il lavoro è possibile per queste persone, che sono in attesa del riconoscimento dello status di rifugiato, iniziare a costruire il proprio futuro; è quindi importante che il Governo abbia rivolto l’attenzione verso l’esempio dei Comuni che, come Vicenza, hanno avviato questi progetti, ed intenda rilanciarli in tutto il Paeseâ€.Â
“L’integrazione, infatti, inizia dal lavoro – conclude il sindaco - mentre l’inoperosità può portare sulla cattiva strada. Troppo spesso, infatti, leggiamo nelle pagine di cronaca che ci sono richiedenti asilo che vengono sorpresi a spacciare o a commettere altre attività illegali: chi fugge da guerre e persecuzioni ha diritto all’accoglienza, ma se viene individuato come responsabile di attività illegali deve essere rimandato nel suo Paese di origineâ€.Â
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(Comunque è positiva l'idea)(