Professoressa trans dell'Istituto Rossi, Arcigay e suo gruppo Giovani stigmatizzano l'azione di Lotta studentesca e i commenti di Donazzan
Venerdi 14 Aprile 2017 alle 21:53 | 2 commenti
"Al di là della tristissima e agghiacciante vicenda che ha visto coinvolto l'Istituto Rossi", scrive in una nota il Gruppo Giovani di Arcigay Vicenza intervenendo sul caso della professoressa trans e dei suoi video, "ma soprattutto come studenti, sentiamo doveroso rispondere ad un'azione ideata da un gruppo che, per aggrapparsi ad ideali soggettivi come la normalità e la tradizionalità , ne dimentica altri fondanti quali il rispetto e la civiltà . Ci sentiamo inoltre amareggiati nel comprendere che altri studenti come noi giudichino la competenza di un insegnante in base al suo orientamento sessuale o identità di genere e non al suo operato in classe".
"Lotta Studentesca", aggiunge il Gruppo Giovani Arcigay Vicenza, "non ha forse capito che si parla di persone e soprattutto cittadini con una vita uguale a quella di chiunque altro, e come tali hanno il diritto e le capacità di esercitare qualunque tipo di professione qualora ne avessero le adeguate competenze. Ci sentiamo inoltre in dovere di far notare che la società non è basata sulla famiglia tradizionale, quanto invece sul rispetto e la cultura".
Sulla questione interviene anche Arcigay Vicenza rispondendo all'assessore Elena Donazzan.
"Prima di tutto gradiremmo imparasse ad usare il pronome di genere corretto, una trans FTM è donna, un trans MTF è uomo; ricordiamoci infatti che un/una trans prima di tutto è un'essere umano ed esige rispetto, cosa che sta venendo ampiamente a mancare in questi giorni verso la professoressa. Ci viene da porci prima di tutto la domanda del come mai una brava insegnante, dalla condotta ineccepibile e benvoluta dagli studenti sia costretta a prostituirsi per vivere. Certo è che la vita privata delle persone deve rimanere privata, la prostituzione non è un reato e soprattutto ci chiediamo se a prostituirsi fosse stato un'uomo eterosessuale o una donna eterosessuale, ci sarebbe stato tutto questo clamore?
Sentire poi tirare in ballo il concetto di moralità fa sorridere, pare infatti di essere tornati al medioevo. Ci spiace che la Donazzan non abbia accettato il nostro invito per il famoso spettacolo Fa'afafine, avrebbe avuto modo di vedere finalmente con i suoi occhi da vicino che non esiste solo il bianco ed il nero ma che il mondo è composto da una infinità di colori. E' stata un'occasione bellissima per vedere centinaia di studenti dialogare con gli attori per capirne di più".
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