Primi effetti del 30% di stranieri nelle classi
Sabato 27 Marzo 2010 alle 11:33 | 0 commenti
Luca Fantò    Â
Riceviamo da Luca Fantò (Segretario PSI provincia di Vicenza) e pubblichiamo
Gent.le redazione di VicenzaPiù,
ecco che puntualmente si iniziano a prefigurare a livello nazionale i danni conseguenti alla decisione di porre nelle scuole un tetto massimo per classe pari al 30% alla presenza di stranieri.
In Italia, a regime, cioè quando il provvedimento sarà esteso a tutte le classi dell'ordinamento scolastico, sembra che saranno oltre 100.000 gli studenti di nazionalità non italiana a rischiare di non poter scegliere la scuola dove iscriversi.
E non sono i sindacati a dirlo, e neppure quegli insegnanti tacciati regolarmente di essere fannulloni indottrinati dal partito comunista (che non esiste più!).
La notizia arriva proprio da viale Trastevere che, in vista della prima applicazione graduale del provvedimento dal prossimo anno scolastico, ha deciso di valutarne sulla carta l'impatto. Valutazione i cui risultati vengono diffusi dal Ministero dell'Istruzione attraverso uno studio pubblicato in questi giorni.
Gli studenti di cittadinanza straniera il prossimo anno si aggireranno intorno ai 700.000, numero probabilmente destinato ad aumentare. In futuro gli allievi stranieri in classe saranno sempre di più e di più saranno i bambini nati all'estero costretti a "emigrare" verso scuole meno affollate di ragazzi come loro.
Cosa accadrà a chi troverà i propri figli in soprannumero? Ebbene quei genitori dovranno cercarsi un'altra scuola pubblica con un tasso di alunni stranieri inferiore. Problema enorme per persone che magari abitano in piccoli centri e che si vedranno costrette a mandare i figli a studiare in altri paesi o nelle città .
Tutto ciò ovviamente non stupisce visto che la politica del Governo, dopo aver assecondato i timori istintivi della sua base elettorale, non si è mai dimostrata favorevole all'accoglienza dei cittadini stranieri in Italia.
Tutto ciò non stupisce dato che il Governo di centrodestra sembra ignorare come per molto tempo una delle ricchezze degli italiani, tutti, sia stata l'emigrazione e come nei luoghi dell'immigrazione gli italiani dovettero confrontarsi con politiche altrettanto miopi ed insensate.
Ma tutto ciò fa sorgere alcune domande che pongo a me ed ai lettori del suo giornale e delle sue testate web.
Per quanto tempo ancora la maggioranza degli italiani vorrà premiare col voto questa politica?
Era necessario che tal sorta di provvedimento fosse condiviso anche dal Comune di Vicenza?
Ma soprattutto, per quanto tempo può rimanere solida una società che mette le proprie necessità materiali (peraltro fittizie in quanto virtuali poichè create ad hoc dai mass media) davanti alla concreta tragicità dell'emigrazione?
Luca Fantò (Segretario PSI provincia di Vicenza)
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