Primarie PD, Rolando: organizzare la speranza e la fiducia per la nuova Regione
Venerdi 31 Ottobre 2014 alle 18:46 | 0 commenti
Riceviamo da Giovanni Rolando, vicentino nella direzione regionale Partito Democratico, e pubblichiamo
E’ la seconda volta, negli ultimi vent’anni che per il centrosinistra la Regione Veneto può essere “contendibileâ€. Con il 37,5% conquistato dal partito di Matteo Renzi alle europee, il Veneto potrebbe essere nel 2015 governato dal  centrosinistra a patto che si sia consapevoli che ben diversa è la situazione rispetto alle recenti  europee.
Le elezioni regionali sono competizione affatto diverse dalle europee. Per cambiare i padroni del vapore, che da 20 anni comandano in Veneto, vi sono le condizioni favorevoli di divisione politica dello schieramento avversario, FI e Lega. Il  loro indebolimento elettorale e politico per le note vicende giudiziarie del Mose e dintorni è nei fatti. Non solo. Vi è anche la presenza del nuovo soggetto politico, il M5s, che presenta non poche criticità .
Sui primi due partiti pesano gli scandali e i mancati risultati dell’era Galan-Sartori-Zaia.
Il centrosinistra può dunque farcela a vincere. Non solo per sé, come Pd e centrosinistra , ma per collegare in modo più fertile e vitale il Veneto alle trasformazioni in atto nella società .
E’ fondamentale, perciò riannodare i fili con gli elettori, con i tanti pezzi di società organizzata, con i cinque milioni di Veneti, pur tenendo conto  dei campanelli d’allarme suonati con le sconfitte cocenti delle amministrative di Padova e Schio. Ma sapendo organizzare la fiducia e la speranza per una Nuova Regione. Questo deve saper fare un partito.
Il Pd , i suoi dirigenti locali, regionali e provinciali devono, a mio parere, con maggior “coraggio e responsabilità †progettare e innovare la pratica politica per la indicazione e selezione del candidato/a alla presidenza della Giunta regionale. Facce nuove e modalità nuove. Facendo tesoro delle esperienze negative del ventennale passato. Occorre  fare le primarie aperte a tutti gli elettori, dai 16 anni in su, per l’individuazione della migliore personalità da candidare per vincere la madre di tutte le sfide: quella delle Regionali, qui ed ora. Sarebbe la prima volta dall’istituzione delle Regioni del 1970. Sarebbe la prima volta della Regione Veneto con a capo un “governatore†del centrosinistra.
Decisive saranno la tempistica e le modalità di svolgimento delle primarie e la necessità di effettuarle “almeno 6 mesi prima†della data delle elezioni. La data votata all’unanimità dalla direzione regionale è quella di domenica 14 dicembre. E’ persin superfluo ribadire che occorre  una forte unità di intenti. Una tensione unitaria da costruire anch’essa in modo nuovo, ovvero facendo partecipi del percorso e delle  decisioni tutti gli iscritti ed elettori in totale trasparenza. Anche questo è metodo nuovo, che è sostanza politica. Non in contrapposizione i candidati gli uni con gli altri, ma attraverso il coraggio e la responsabilità pubblica del confronto aperto, alla luce del sole. Non nel chiuso delle segreterie di partito. O peggio ancora in qualche incontro o conciliabolo più o meno ristretto di pochi “illuminati dirigenti†che decidono per tutti. Con i risultati che si sono avuti alle ultime regionali del 2010.
Si apprende dai giornali, ogni giorno, di proposte nominative per la candidatura a  presidente della giunta regionale del Veneto: l’ex sindaca on. Puppato , onorevoli parlamentari nazionali ed europei, Rubinato , Moretti e Santini, sottosegretari del governo in carica Baretta, sindaci. Ora la direzione regionale del Pd ha fissato, con il voto, la data di presentazione delle candidature: dal 1° novembre al 14,  due settimane utili per la raccolta delle firme a sostegno della proposta di ogni singola candidatura, 4000 firme di cittadini. E’ importante che tutti accettino le regole già fissate. E tutti si mettano, il giorno dopo l’esito sancito delle urne, al servizio della causa comune. Ancor più cercando di allargare e rinnovare la rappresentanza istituzionale regionale a nuove figure di consiglieri, per  un nuovo centrosinistra che sappia interpretare  le istanze più vere e stringenti che vengono dal territorio.
La sfida per il  nuovo del Veneto è appena cominciata. Il futuro è adesso. Tocca al PD affrontare la sfida  in netta discontinuità rispetto al passato.
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