Quotidiano | Categorie: Politica, Informazione

Presidente Odg Amadori e Ddl Intercettazioni Alfano

Di Redazione VicenzaPiù Lunedi 24 Maggio 2010 alle 20:57 | 0 commenti

ArticleImage

Pubblichiamo l'intervento odierno del Presidente dell'Odg del Veneto Gianluca Amadori sul Ddl Alfano.
Una Legge vergognosa, che vuole limitare il diritto dei cittadini ad essere informati per proteggere la "casta" dei potenti di turno, e garantire loro l'impunità a cui maggiormente ambiscono: il silenzio dell'informazione. Sto parlando del Disegno di Legge Alfano, impropriamente conosciuto come Ddl intercettazioni, ma che in realtà non si occupa soltanto di intercettazioni. Il provvedimento in discussione in Commissione Giustizia al Senato prevede, infatti, l'introduzione di pesanti sanzioni economiche per gli editori, nonché sanzioni penali, ammende pecuniarie e sospensione dalla professione per i giornalisti che dovessero avere l'ardire di continuare a fare il proprio "mestiere": cioè dare notizie ai propri lettori e telespettatori.

 In particolare si vuole impedire la pubblicazione di tutte le notizie relative ad inchieste penali in corso prima dell'udienza preliminare. Il che significa, nei casi più complessi 4-5 anni e anche di più.
Nel momento in cui scrivo il testo definitivo non è stato ancora approvato integralmente. Ma, al di là di qualche dettaglio in via di definizione, ciò che preoccupa è la "filosofia" che sottende a questa Legge, per approvare la quale i senatori si sono riuniti perfino di notte. L'urgenza non è la crisi economica, le migliaia di aziende che chiudono e i tanti posti di lavoro a rischio, le famiglie che non arrivano a fine mese. L'urgenza per la maggioranza di governo è tappare la bocca ai giornalisti, per impedire loro di continuare a raccontare di ministri che si fanno regalare sontuosi appartamenti; di imprenditori che corrompono pubblici amministratori per aggiudicarsi appalti milionari; di malasanità; di pedofilia e violenze sessuali; di truffe; di scandali nel mondo dell'economia e della finanza, di Calciopoli e dintorni. I cittadini non devono sapere. Devono accontentarsi delle soft news che già oggi "intossicano" i mezzi d'informazione togliendo spazio alle notizie serie, alle inchieste, agli approfondimenti, con la complicità di troppi direttori ed editori che, all'informazione di qualità preferiscono servizi sul matrimonio di qualche velina, oppure sul cappuccino più buono d'Italia (servizio a cui il Tg1 delle ore 20 ha dedicato ampio spazio), sicuramente meno scomodi...
La "casta" al potere vuole che i cittadini vivano nella completa ignoranza per poter continuare a fare i propri comodi; vuole far credere loro che va tutto bene. E continua a prenderli in giro dichiarando che con questa Legge si vuole solo tutelare la privacy. Senza precisare che la privacy da tutelare è quella di personaggi pubblici i quali, al contrario, dobrebbero garantire la massima trasparenza sul loro operato. Intendiamoci: noi giornalisti abbiamo ecceduto pubblicando qualche intercettazione di troppo; coinvolgendo nelle cronache persone per la quali non vi era interesse pubblico. E su questo dobbiamo fare autocritica e impegnarci affinché ciò non accada più. Ma ciò non giustifica la censura che ora si vorrebbe imporre. E non si tratta di difendere un privilegio dei giornalisti: in ballo c'è un pezzo di democrazia. Nei casi più complessi l'udienza preliminare arriva dopo anni: silenziare le cronache fino a quel momento, significherà non poter sapere più nulla, o quasi. Delle indagini su Ustica, ad esempio, gli italiani sarebbero completamente all'oscuro con la nuova Legge, così come su tutte le altre stragi che hanno insanguinato l'Italia. Ma anche su terroristi e mafiosi. I cittadini non avrebbero saputo nulla sulla clinica degli orrori, sui crac Cirio e Parmalat, sulle maestre di Rignano, e neppure sul delitto di Jennifer, su Pietro Maso, sulle morti per amianto, sugli incidenti sul lavoro, soltanto per fare alcuni esempi. Se passerà la nuova Legge si potrà continuare a scrivere soltanto degli sbarchi di poveri clandestini... Anzi, peggio. I potenti potranno decidere di utilizzare gli atti delle inchieste e le intercettazioni per attaccare gli avversari: grazie ai ricchi patrimoni di cui dispongono, infatti, non avranno difficoltà ad accollarsi l'onere delle sanzioni previste. Gli oltre sessanta giornalisti che siedono in Parlamento dovranno spiegare ai cittadini (e ai colleghi) il loro eventuale avallo a questa norma che vuole ridurre il diritto di cronaca; e come il loro voto possa conciliarsi con i principi e i valori del giornalismo e della libertà di stampa.
I giornalisti si opporranno a questa Legge liberticida con tutte le iniziative possibili, anche scendendo in sciopero. Ma tutta la società civile dovrebbe indignarsi di fronte a questo modo vergognoso in cui i cittadini vengono trattati dal potere. Ricordando anche quanto prevede l'articolo 54 della Costituzione, il quale stabilisce per chi ricopre funzioni pubbliche il dovere di adempierle con disciplina ed onore. Dovere che in troppi tra politici e amministratori sembrano aver dimenticato.


Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.





Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
Gli altri siti del nostro network