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Presepe, Donazzan: "546 scuole hanno risposto al bando regionale, miglior risposta alla provocazione di Don Favarin”. Finco: "abbandoni la religione"

Di Note ufficiali Lunedi 3 Dicembre 2018 alle 18:09 | 0 commenti

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“La risposta più bella alla provocazione di don Favarin l’hanno data le scuole che hanno accolto l’iniziativa originale, voluta dal Consiglio regionale del Veneto con propria mozione lo scorso anno e tradottasi nella proposta della Giunta veneta concedere 250 euro alle scuole che avessero realizzato il presepe. Ben 546 scuole hanno concorso al bando indetto dall’Ufficio scolastico regionale del Veneto: di queste 281 sono statali, 247 paritarie, 18 i centri di formazione professionali”.

Così, Elena Donazzan, assessore regionale all’Istruzione e formazione, replica al post di don Luca Favarin, il sacerdote padovano che si occupa degli ultimi, che attraverso la propria pagina Facebook ha invitato quanti si sono schierati a favore delle nuove norme per l’accoglienza dei migranti a non fare il presepe a Natale, “per rispetto dei poveri”.

“Le scuole che hanno partecipato al concorso – prosegue l’assessore - hanno compreso che il presepe non è solo un simbolo legato al culto ma è una esperienza culturale, un messaggio di rispetto della tradizione nella quale viviamo, un modello di integrazione culturale anche per chi proviene da altre parti del mondo o professa un’altra religione. Realizzare il presepe è un evento che la scuola deve saper interpretare in un contesto educativo che vede le famiglie e la comunità locale vivere il Natale per quello che è, ovvero la nascita di Gesù”.

“Credo che don Favarin sia stato preda di un vizio tipo di questa società, il sensazionalismo – prosegue l’assessore - Una regola giornalistica dice che fa più notizia il padrone che morde il cane che il contrario. Un sacerdote che arriva a chiedere di non fare il presepe ha un unico obiettivo: quello di apparire. Non posso infatti pensare che abbia veramente inteso dire che fare il presepe è una ipocrisia: quale ipocrisia ci può esser nel costruire insieme la rappresentazione della nascita di Gesù, con le statuine di casa, in un momento di intimità familiare e scolastica?”.

“Mi sembra, invece piuttosto ipocrita – conclude l’assessore – voler essere pauperisti per apparire. Forse il sacerdote dovrebbe rivedere il proprio messaggio”.

La partecipazione delle scuole venete al bando regionale di contributo per la realizzazione del presepe



SCUOLE STATALI

SCUOLE PARITARIE

CFP







281

247

18






BL

13

7

 






PD

46

60

4






RO

15

11

 






TV

65

44

3






VE

46

34

2






VI

61

46

6






VR

35

45

3







281

247

18

 

546

 



«Negare un simbolo della tradizione cristiana come il presepe e spacciare il gesto per “evangelico” è solo una provocazione, ancora più assurda considerando che viene proprio da un uomo di chiesa». Così Nicola Finco, capogruppo in Consiglio regionale del Veneto della Lega Nord, risponde alle dichiarazioni del parroco padovano don Luca Favarin che, prima sui suoi social e poi intervistato per radio, ha consigliato di non realizzare il presepe per “rispetto dei valori del Vangelo” riguardo l’immigrazione. «Don Favarin accusa chi non la pensa come lui in materia di accoglienza di essere ipocrita – continua Finco -, eppure strumentalizzare per i propri fini politici una tradizione nata quasi 800 anni fa, così radicata nella cultura cristiana, è la vera ipocrisia. Questo parroco padovano è sempre in prima linea per predicare il rispetto dell’altro e delle idee altrui, ma poi è anche il primo, e senza motivo, ad attaccare chi ha opinioni diverse dalle sue. E se poi vuole continuare su questa strada polemica, allora gli consiglio di abbandonare la carriera religiosa e di dedicarsi a quella politica». 

Leggi tutti gli articoli su: Scuole, Elena Donazzan, presepi, Nicola Finco, Presepe, don Favarin

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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