Presentazione del libro "La testa fra le nuvole" a Sovizzo Colle
Domenica 1 Giugno 2014 alle 12:17 | 0 commenti
Riceviamo da Maurizio Morelli e pubblichiamo - “Mamma, perché quando siamo sull’asfalto non ci si saluta più?†Bella domanda di una bambina di 6 anni al ritorno di una gita di montagna. E’ citando questo passo, tratto dalla pagina 46 del testo, che inizia il commento di mons. Carlo R.M. Radaelli, arcivescovo di Gorizia, in occasione della presentazione del libro “La testa fra le nuvole†di Carmelo Rigobello e Francesco Strazzari, avvenuta venerdì scorso presso la chiesa parrocchiale di Sovizzo colle.
Un volumetto piacevolissimo, di agile lettura, fresco ed insieme profondo, se è vero che il prelato ha anche osservato che …le semplici e profonde riflessioni ivi contenute hanno la pretesa di rimettere le cose a posto. Però parlare di “pretesa†è eccessivo…Meglio dire che il contenuto esprime il desiderio di offrire qualche spunto perché l’incontro con la montagna e in genere il contatto con la natura siano, per così dire, un allenamento per vivere poi sul campo della quotidianità la partita della vera “normalità â€
Una bella sfida, quella degli autori, che a riprova della propria fede hanno con ardimento corso il rischio di proporre alla vicentinità una loro fiamma che in questi giorni rischiava di passare inosservata in quanto sovrastata dalle numerosi altre luci propostele con il multiforme e ridondante programma del Festival Biblico.
Una sfida vinta, però, a giudicare dall’interesse dimostrato dal pubblico che non solo ha apprezzato le esecuzioni della Schola Cantorum del Colle diretta dal maestro Pozza, ma ha anche apprezzato gli altri interventi degli autori e di P. Pier Luigi Cabri, direttore delle Edizioni Dehodiane di bologna.
Questo il pensiero conclusivo di mons. Redaelli …auguro ai lettori di queste pagine – ragazzi, giovani, adulti, famiglie intere, gruppi…che provino la stessa esperienza che ho vissuto nello sfogliare queste pagine: il desiderio di andare almeno qualche volta in montagna, non per “scappare†ma per imparare a vivere la vera normalità quando si torna in pianura, nelle nostre città e nei nostri paesi.Accedi per inserire un commento
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