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Ecosistema Urbano, Legambiente: Vicenza molto penalizzata per la qualità dell’aria, bene rifiuti, energia e ciclabilità

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 15 Novembre 2016 alle 18:29 | 2 commenti

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Legambiente Vicenza
Anche quest’anno ritorna l’appuntamento con “Ecosistema urbano XXIII”, il rapporto di Legambiente che indaga il grado di vivibilità delle nostre città e riflette le azioni che ogni anno vengono messe in atto per migliorarne la sostenibilità. Sono stati considerati 17 indicatori che permettono di valutare la situazione analizzando i dati del 2015 in riferimento alla qualità dell’aria, gestione delle acque, produzione e raccolta dei rifiuti, la mobilità (pubblica e privata) ed infine i consumi e le fonti  energetiche.

VVicenza, che l’anno scorso vedeva un buon posizionamento basato sui dati del 2014 (anno in cui l’alta piovosità ha abbassato sensibilmente i valori degli inquinanti atmosferici), retrocede di molte posizioni nella classifica passando dal 46° posto all’80°, sulle 104 province   italiane.

Il peggioramento è determinato principalmente dalla situazione della qualità dell’aria, il 23% dell’indice finale infatti è basato su questi indici e le alte concentrazioni del biossido di Azoto (NO2), del PM10 e soprattutto dell’ozono sono in gran parte le responsabili di un abbassamento della qualità della vita nel nostro territorio. Non a caso quest’anno  Legambiente,  in  collaborazione con diverse università ed altre associazioni in 8 paesi europei, ha dato avvio al progetto europeo CAPTOR per il monitoraggio dell’ozono troposferico nella nostra provincia con un’attività di citizen  science.

Nel rapporto si può notare come la gestione dell’acqua presenti una riduzione del consumi idrici domestici che passano dai 161 ai 144 litri/abitante, un miglioramento nella capacità  di depurazione (dal 92 al 96%), ma contemporaneamente anche un  peggioramento  nella  dispersione della rete idrica, che passa dal 19,1 al   21,4%.

Sono sicuramente positivi i risultati nel campo della raccolta e gestione dei rifiuti: Vicenza passa dai 604 ai 584,7 kg/abitante nella produzione dei rifiuti urbani, ma soprattutto aumenta considerevolmente la raccolta differenziata, che passa dal 62 al 69,7%, merito soprattutto dell’introduzione della raccolta porta a porta in nuove aree della   città.

Resta sempre problematica la gestione della mobilità, in una città che fatica a liberarsi dal traffico   e a vincere l‘inerzia culturale dell’uso dell’inquinante mezzo a motore privato. Aumenta infatti il tasso di motorizzazione da 59 a 60 automobili ogni 100 abitanti ed aumentano gli  incidenti stradali (da 5,28 a 5,34 vittime ogni 100.000 abitanti), mentre rimane invariato il modal share: la percentuale di spostamenti privati motorizzati (auto e moto) sul totale rimane invariata al 76% già da tre anni.

Non possiamo nemmeno interpretare in maniera positiva l’aumento di passeggeri nel trasporto pubblico (che passano da 43 a 46 viaggi/abitante), visto che va di pari passo alla riduzione da 22 a 21 dei Km percorsi da ogni vettura pubblica per abitante. Infine, mentre rimane invariata la superficie delle isole pedonali, finalmente si comincia a vedere un positivo lavoro sulla ciclabilità, con un aumento della lunghezza pro-capite delle piste ciclabili dai 12,39 ai 12,79 metri.

È infine positivo assistere ad un piccolo aumento della presenza di pannelli fotovoltaici sulle strutture pubbliche passato dai 10,04 ai 10,09 Kw ogni 1.000   abitanti.

Si può dire, in conclusione, che questa è l’immagine di una Vicenza che, anche se avanza in alcuni settori, non riesce a migliorare la propria vivibilità in termini complessivi. Fatica infatti a liberarsi dal traffico motorizzato, pur con positivi segnali legati alla promozione dell’uso delle bici e delle pedonalizzazione. Se la città non investe però nel trasporto pubblico perde facilmente contro l’inerzia culturale dell’uso del mezzo privato. Anche per questo il capoluogo non riesce a trovare soluzioni strutturali all’emergenza smog, ambito nel quale è importante sottolineare come l’industria e le combustioni domestiche per il riscaldamento (specialmente le “stufe e cucine economiche”)  influiscono  altrettanto pesantemente.

Vicenza si muove nella direzione giusta in altri aspetti: gli incrementi nel reparto rifiuti rispecchiano un impegno da parte dell’amministrazione e dei cittadini, così come danno fiducia i primi dati sulle energie rinnovabili, ma questo non basta a rendere Vicenza una città più vivibile   e la iscrivono in una tendenza peraltro in linea con altre città venete, come Verona e Venezia, che  si trovano a perdere ancor più  posizioni.


Commenti

Inviato Mercoledi 16 Novembre 2016 alle 15:22

I rifiuti bene? Via siamo seri, saremmo in Legge, quando si comincerà a pagare i rifiuti a peso, e non a metro quadro! Il concetto chi più inquina più paga è EUROPEO. Ma a Vicenza, siamo indietro: L'inquinamento non è delle auto, ma del sistema ARIA. Il tutto dura da 12 anni. Cosa è stato "progettato" sin ora? Nulla! Qualche domenica a piedi senza senso! Ma la colpa dice l'astronomo Dalla Pozza è dei Cittadini! E si vorrebbe candidarlo a Sindaco? Amen. Mi domando perché non è rimasto a Rimini!
Inviato Mercoledi 16 Novembre 2016 alle 18:55

Siamo propositivi e non distruttivi, non si può sempre criticare tutto e tutti. Ci sono dei dati? parlano quelli, e se sono di miglioramento, ben vengano.
Modesta proposta:
La tassa sui rifiuti va abolita e trasferita a carico dei produttori, che così dovrebbero riflettere su imballaggi meno inquinanti ed inutili. Come si fa per prenumatici, televisori, ecc., con un contributo raccolto alla fonte, e che i cittadini, che di tasse ne pagano già abbastanza, possano stare sereni. Perchè se uno ha figli e produce chili di pannolini, cosa deve fare? pagare di più? oltre alle tasse, all'iva sui pannolini, all'asilo nido, ai maggiori consumi...anche le scoasse? Pensiamo un pò alle politiche per le famiglie e smettiamola di trasferire costi sui giovani!
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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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