Premio Nobel per la Pace alla organizzazione anti nucleare ICAN, MIR/IFOR Sezione di Vicenza: una grande soddisfazione
Domenica 8 Ottobre 2017 alle 22:32 | 0 commenti
Con grande soddisfazione, scrive nella nota a firma della Sezione di Vicenza del MIR/IFOR (Movimento Internazionale della Riconciliazione/International Fellowship Of Reconciliation) che ci ha fatto pervenire il Coordinamento Cristiani per la Pace e che pubblichiamo, la Rete Italiana per il Disarmo (della quale fa parte il MIR/IFOR) e la Campagna Senzatomica hanno appreso la notizia della assegnazione del Premio Nobel per la Pace alla International Campaign to Abolish Nuclear Weapons (ICAN) di cui fanno parte e per cui hanno lavorato e si sono mobilitate negli ultimi anni.
È un riconoscimento che premia gli sforzi della società civile internazionale che ha rilanciato il percorso del disarmo nucleare a partire da principi umanitari e che dimostra come ci sia la necessità , in questo mondo pieno di tensioni, di mettere al bando le armi nucleari.
La Conferenza delle Nazioni Unite ha approvato lo scorso 7 Luglio il Trattato di messa al bando delle armi nucleari, uno strumento internazionale legalmente vincolante che, per la prima volta nella storia, ha dichiarato fuori legge le armi nucleari. L'ICAN è stato il soggetto determinante che ha consentito di raggiungere questo obiettivo, e ha preso parte attivamente ai negoziati. Il testo del Trattato, è stato adottato con il voto a favore di 122 Stati, un voto contrario e un astenuto. Purtroppo l'Italia non ha partecipato a questa conferenza delle Nazioni Unite, di fatto schierandosi con i paesi Nuclearisti.
Il punto centrale del Trattato è l'articolo 1 che vieta agli stati che vi aderiranno di sviluppare, testare, produrre, acquisire qualsiasi dispositivo nucleare esplosivo; di trasferirli o di riceverli e di consentirne lo schieramento (vieta quindi esplicitamente il nuclear sharing, in base al quale l'Italia ospita circa 70 testate termonucleari statunitensi presso gli aeroporti di Ghedi (BS) e Aviano (PN). Il Trattato, poi, vieta non solo l'uso delle armi nucleari, ma anche la minaccia, negando quindi la legittimità della deterrenza.
Il Premio Nobel per la Pace è occasione per rilanciare ulteriormente il percorso del Trattato internazionale di messa al bando delle armi nucleari e chiedere che il Governo italiano ripensi la propria posizione, che si oppone al Trattato stesso, andando a seguire quella che è sicuramente la volontà delle maggioranza degli italiani: che le armi nucleari siano messe fuori dalla Storia.
Anche a Vicenza e Provincia, stiamo organizzando un gruppo che promuova la Campagna "ITALIA RIPENSACI", cercando di coinvolgere gli enti locali con ordini del giorno mozioni a sostegno e si facciano carico di intervenire presso il Governo perché accolga la fondamentale richiesta di Messa al bando delle Armi Nucleari.
MIR/IFOR Sezione di Vicenza
Francesco Ambrosi
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