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PRC-FdS, "No ad un unico grande campo nomadi"

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 29 Gennaio 2013 alle 18:42 | 0 commenti

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Irene Rui e Guido Zentile, PRC-FdS  -  La soluzione prospettata dalla Dal Lago per la risoluzione della questione precaria dal punto di vista urbanistico e ambientale dei campi pubblici di viale Cricoli e Diaz, e del campo privato di via Nicolosi, non ci trova concordi per diversi motivi. Primo, concentrare rom e sinti in un grande campo, dotato naturalmente di sottoservizi e servizi igienici a norma, va contro le direttive europee per l'integrazione dei popoli rom e sinti, e la Da Lago che ha ricoperto diversi incarichi istituzionali, sia in Provincia, sia nel Governo Berlusconi, ne dovrebbe essere a conoscenza.

Secondo, creerebbe (e per questo c'è una normativa europea per cui l'Italia è sotto osservazione e sotto mora), non solo un grande ghetto che ricorda tristi periodi, ma anche disagi sociali dovuti all'integrazione fra culture diverse e differenti visioni di vita.

La soluzione - con cui concordiamo - dettata dalla normativa europea che recepisce le richieste dei rom e di sinti, non solo italiani e vicentini, sono le microaree. Microaree per cui la Lega e la Da Lago si sono duramente opposte in questi anni, fomentando raccolte di firme anche per aree quasi deserte.

E' vero che spendere i 230 mila euro destinati per sistemare l'area di viale Cricoli, non risolve la questione per le famiglie ivi residenti, non solo dal punto di vista urbanistico-ambientale, per cui basterebbe un cambio di destinazione dell'area già in sede di P.I. (di prossima approvazione), ma anche dal punto di vista abitativo. Una volta messa in sicurezza l'area, sia per la distanza dagli argini dell'Astichello, sia dal punto di vista igienico-sanitario, con sottoservizi e servizi adeguati al numero dei residenti, e con la parcellizzazione e riposizionamento delle tre sotto-aree esistenti, non ci sarà spazio per tutti, a meno che non si deroghi alla distanza di sicurezza fra case mobili, e quindi pigiati come sardine.

Unica soluzione per via Nicolosi, è un cambio di zonizzazione dell'area, affinché si possa dotare anche quel terreno di strutture igienico-sanitarie adeguate alla residenzialità.

Non ci vuole molto, basterebbe una volontà politica e non il continuo palleggiare fra coalizioni politiche e amministratori.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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