Prc: nelle scuole i problemi non si riducono certo ai tagli dei dirigenti
Martedi 7 Febbraio 2012 alle 22:07 | 0 commenti
Roberto Fogagnoli, Dipartimento scuola PRC FdS provincia di Vicenza - Sul GdV di giovedì 2 febbraio a pag 20 fu pubblicato un articolo sul riordino/accorpamento delle "piccole" scuole, quelle cioè che hanno un numero di allievi inferiori a 1000 unità . L'articolo, "Tredici direzioni didattiche sono cancellate" enumera una serie di accorpamenti di scuole, senza entrare nel merito dei numeri importanti, cioè il numero di alunni che frequenteranno queste scuole e che per diritto costituzionale devono ricevere una adeguata istruzione e non un surrogato di essa, il numero di plessi che formeranno ogni nuova mega istituzione scolastica, il numero di insegnanti che dovranno espletare il loro lavoro in più sedi con un enorme spreco di tempo, che invece potrebbe essere dedicato alla didattica.
Al paragrafo "TAGLI", la giornalista Madron elenca quante dirigenze saranno perdute (cosa anch'essa, ovviamente, importante perché anche i D.S. sono lavoratori e quei posti sono molte opportunità in meno per chi opera nella scuola), ma non fa cenno alle altre gravi e più importanti difficoltà di gestione che verranno a crearsi e quante scuole medie saranno cancellate così, su due piedi
Ma se un giornalista è tenuto, forse, a raccontare i semplici fatti, la cosa che ci colpisce e stupisce di più sono le posizioni espresse dal segretario dello Snals, Zordan, che dice (nell'articolo queste parole sono virgolettate e quindi ascrivibili al collega Zordan): "Il rischio è che nei prossimi anni non si creino posti di D. S. e che il ... concorso ordinario a preside ... venga vanificato" Più avanti il Sig. Zordan, a proposito del numero delle sedi e della difficoltà della loro gestione parla di imprese che hanno dell'incredibile ma egli non va oltre l'auspicio che "il ministro prenda coscienza della necessità di attribuire valore giuridico alla figura della vicepresidenza ..."
Sono questi gli unici problemi che Doriano Zordan si sente di sottolineare? Lo interessano solo il concorso a D, S, e il valore giuridico della vicepresidenza? Non viene egli sfiorato dal pensiero che il prossimo anno ci saranno scuole che potranno avere potenzialmente fino a 2000 studenti? Perché il numero minimo di ciascuna scuola è 1001 allievi, numero sotto il quale una scuola non ha diritto di esistere All'inizio, faceti, abbiamo parlato di "piccole scuole inferiori a 1000 alunni" ma era giust'appunto una burla, perché scuole con un tale numero di allievi sono scuole grandi, e scuole con numeri ancora maggiori diventano ingestibili.
A differenza del segretario provinciale dello SNALS noi pensiamo che questi accorpamenti di scuole volute dall'ex ministro Gelmini e che il nuovo ministro Profumo non ha messo minimamente in discussione avranno delle conseguenze ben diverse, ben più importanti e ben più gravi; il prossimo anno scolastico sarà all'insegna della assoluta incertezza e caos in queste maga-scuole, che si accumuleranno all'incertezza e al caos che già esistono nella scuola pubblica a causa dei tagli forsennati e distruttivi operati negli ultimi tre anni.
Non i Dirigenti Scolastici, non i vice preside ne faranno le maggiori spese bensì i nostri figli, i nostri alunni che usufruiranno di un servizio scadente e precario e gli insegnanti che non avranno alcun punto di riferimento certo nel momento in cui essi avessero la necessità di un supporto didattico, tecnico, organizzativo etc., e tutto il personale della scuola perchè i D.S. saranno impreparati a gestire istituti giganteschi, costituiti da ordini di scuola diversi (materne, elementari, medie), con peculiarità a volte assolutamente antitetiche, con problematiche educative, didattiche e di gestione a volte contrastanti.
Questi accorpamenti comporteranno un ulteriore impoverimento della scuola pubblica e della Costituzione che è ormai sull'orlo del baratro e che ancora regge grazie al lavoro quotidiano di tutti i suoi operatori, insegnanti e A.T.A, siano essi di ruolo o precari. La scuola pubblica, la scuola della Costituzione sempre di più viene considerata dai governi, eletti o tecnici che siano, unicamente come spesa, come spreco di denaro. Rifondazione Comunista ha sempre contrastato questa visione miope della scuola, ha sempre contrastato le politiche distruttive dei ministri che si sono succeduti al dicastero dell'Istruzione; ha da sempre partecipato alle lotte in difesa della scuola pubblica assieme ai movimenti dei genitori, degli insegnanti, degli studenti e sarà in prima linea anche ora, per contrastare questo ennesimo colpo inferto al nostro sistema educativo e di istruzione. Già in varie parti d'Italia, ed anche in Veneto, i genitori si stanno mobilitando; noi speriamo che altrettanto facciano gli insegnanti ed il personale A.T.A e il PRC-FdS si adopererà perchè questo accada.
Un'ultima annotazione a proposito della media alunni-docente di cui parla l'articolo: quel numero circa 11 studenti per insegnante è assolutamente falso perché è il risultato di somme e divisioni di elementi che andrebbero considerati uno ad uno e che qui è difficile spiegare, tanta è la complessità del mondo della scuola. Ben lo sappiamo noi insegnanti quanto quel dato sia falso, perché entriamo in aule sovraffollate con platee di studenti che ormai vanno da un minimo di 24-25 ad un massimo di 32-33.
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