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Povertà e immigrazione: l'assessore regionale Lanzarin incontra le Caritas del Veneto

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 13 Gennaio 2016 alle 16:42 | 0 commenti

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Regione Veneto
“La Regione Veneto non ha né gli strumenti e né le risorse per gestire l’emergenza profughi. I continui arrivi di migranti e richiedenti asili stanno mettendo a dura prova il modello di accoglienza diffusa perseguito dalla cabina di regìa creata dalla Prefettura di Venezia e sostenuto dalle Caritas diocesane. Se il governo nazionale continuerà a delegare ai singoli territori le politiche di accoglienza e di gestione della presenza di immigrati e se l’Unione europea non destinerà adeguate risorse ai flussi migratori,  le preoccupazioni  rappresentate dalle Caritas del Veneto sono destinate ad aumentare di fronte a una situazione sociale sempre più esplosiva”.

È quanto ha affermato l’assessore al sociale della Regione Veneto, Manuela Lanzarin, incontrando i responsabili delle Caritas diocesane a Mestre, nel centro “cardinal Urbani” di Zelarino.
Nel primo incontro con i direttori Caritas delle nove diocesi del Veneto l’assessore regionale al sociale Manuela Lanzarin non si è sottratta al confronto diretto sull’emergenza profughi. Nel 2014 i profughi accolti nelle strutture di accoglienza in Veneto sono stati 2112; nel 2015 in Veneto gli arrivi sono stati oltre 18 mila, dei quali solo un terzo risultano avere i requisiti per chiedere protezione per motivi umanitari. “Un flusso rilevante e di difficile gestione, che ha messo in crisi le potenzialità di accoglienza delle strutture pubbliche – ha sottolineato l’assessore, sollecitata sul tema dai rappresentanti Caritas – e che ha mobilitato le generose capacità di accoglienza di diocesi e parrocchie. Ma l’arrivo non gestito di così tanti migranti  – ha avvertito Manuela Lanzarin –  in un contesto di rallentamento dell’economia, di  minori risorse per il welfare e di nuove povertà, sta alimentando tensioni sociali che non possiamo ignorare e ma che non siamo in grado di gestire, in assenza di una precisa assunzione di responsabilità da parte del governo nazionale e dell’Unione Europea”.
Molti altri i temi al centro del primo confronto faccia a faccia tra assessore e responsabili delle Caritas del Veneto, dedicato a una ricognizione su problemi e volti della povertà nel territorio veneto e alle esperienze di collaborazione in atto, tra Chiesa e istituzioni regionale, per offrire risposte concrete alle crescenti domande di lavoro, abitazione, salute e sostegno che provengono dalle fasce sociali più deboli.
“Le Caritas del Veneto sono già partners importanti nella rete degli empori solidali, che consente di raccogliere sprechi ed eccedenze alimentari per assicurare un pasto a chi è più in difficoltà – ha ricordato l’assessore Lanzarin – e in quella per le povertà estreme e i senza fissa dimora. Tra i primi atti di questa amministrazione regionale, che considera la spesa sociale un impegno irrinunciabile del proprio bilancio – ha ribadito l’assessore - ci sono appunto la prosecuzione del finanziamento per sostenere il progetto degli empori solidali, la conferma della sperimentazione del reddito di inclusione sociale che ora coinvolge una sessantina di Comuni veneti, il sostegno al Fondo di solidarietà e lavoro, e  l’impegno a gestire insieme ai comuni capoluogo 7 milioni del fondo Fesr per interventi a favore dei fissa dimora e delle povertà estreme”.
Nel corso dell’incontro l’assessore ha illustrato anche gli altri obiettivi del proprio referato, che tra le varie deleghe vede anche la gestione dell’edilizia residenziale pubblica. “Sono al lavoro sulla riforma delle Ater – ha spiegato – per riuscire a garantire maggior equità nelle assegnazioni e un uso temporaneo degli alloggi, per evitare che il diritto alla casa sia un privilegio per pochi, magari a scapito di chi versa in condizioni di vera indigenza. Studieremo insieme criteri e formule per aiutare quanti possono ricollocarsi nel mercato abitativo e liberare così alloggi a canone sociale per  i senza lavoro, gli anziani soli a basso reddito, genitori divorziati o separati”.
“Il dialogo e la collaborazione con le Caritas sarà essenziale – ha concluso l’assessore – anche per scrivere la nuova legge quadro del terzo settore, che dovrà valorizzare e coordinare il ruolo del volontariato veneto, di cui le Caritas sono una delle espressioni più autorevoli, e favorire processi di rete, anche al fine anche di ottimizzare le sinergie e coordinare gli interventi tra servizi pubblici e privato-sociale”.
Assessore e Caritas venete intendono proseguire il confronto in successivi incontri periodici che saranno calendarizzati su tematiche specifiche.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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