Possibile chiusura anche per sede Ceccato Autolavaggi di Alte: Sel protesta
Domenica 27 Novembre 2011 alle 17:23 | 1 commenti
 
				
		
		Tomaso Rebesani, Sinistra Ecologia Libertà di Vicenza  -  Sel sostiene ancora una volta, la necessità di trovare una soluzione ad eventuali difficoltà aziendali partendo dalla salvaguardia dei lavoratori.
Ci risiamo, un ennesimo annuncio di difficoltà di un'azienda, voci poco chiare, non si capisce se si vogliono accorpare degli stabilimenti o direttamente chiuderne uno. Non si capisce se si tratta di una vera e propria crisi dell'azienda, visto che fino a poco tempo fa le notizie erano più che positive, o dell''ennesimo piano per ottimizzare i profitti riducendo i costi, e i costi che si riducono sono ovviamente quelli della manodopera operante in Italia. Stiamo parlando della Alte Ceccato Autolavaggi, quindi non dell'ultima azienda del vicentino.		
Purtroppo siamo ormai abituati, a chi ha memoria corta ricordiamo le  ultime vicende registrate nei mesi scorsi dai media come la ex-Silmet di  Agugliaro, la Isotex, la Enersys, la Felas, la Esmach, Busellato, ma  c'è un elenco lunghissimo ed in progressiva espansione di aziende  presenti nella nostra provincia in difficoltà, ma che non sono oggetto  di cronaca.
Ripetiamo che una crisi economica così estesa e pesante  non può essere risolta con qualche aggiustamento, e al tempo stesso  agiremo per smascherare coloro che in questa situazione pensano solo al  proprio tornaconto personale lasciando intere famiglie di concittadini  in difficoltà e senza una via d'uscita.
Questo è un messaggio per il  signor Marchionne, per i norvegesi della Hydro che senza alcun preavviso  hanno deciso di chiudere dal 1 gennaio lo stabilimento di San Severo  (Foggia) lasciando a casa 42 persone, e anche per le aziende vicentine a  partire dalla Ceccato Autolavaggi. La crisi è pesante coinvolge tutti,  in modo ovviamente diverso, ma non permetteremo che i più indifesi  rimangano per strada con gli ammortizzatori sociali quasi esauriti, e  per tante altre fasce di lavoratori inesistenti, mentre i cosiddetti  imprenditori che in queste terre abitano, vivono e si sono arricchiti,  vanno in giro per il mondo globalizzato a realizzare profitti altrove.
Questa  crisi economica è in buona parte responsabilità di poteri finanziari  fuori controllo che vanno ridimensionati  e messi al loro posto, è anche  conseguenza di modelli industriali e produttivi obsoleti, minoritari e  talvolta miopi. Se la nostra industria e la nostra agricoltura stanno da  anni perdendo clienti e posizioni sul mercato è anche perché la nostra  classe dirigente, compresa quella imprenditoriale, ha investito poco e  talvolta male e troppo spesso ha dormito sonni tranquilli contando sui  contributi pubblici o sulle commesse dello Stato.
Se qualcuno non l'avesse capito da circa vent'anni nel mondo le cose vanno in modo diverso, ed è ora che ci svegliamo anche noi.
Cambiare  strategia, modo di lavorare e di produrre può avvenire solamente  restituendo un ruolo centrale al lavoro e ai lavoratori, occorre  prevedere trasformazioni, riconversioni, formazione dei lavoratori  perché possano dare il meglio nelle nuove imprese e progetti che come  Paese dovremo costruire. Questi sì, ma non si buttano su una strada  famiglie di concittadini che per decenni hanno offerto un supporto  indispensabile al successo del sistema industriale della nostra  provincia e dell'Italia Se qualcuno pensa di potersela svignare in  questo momento di grande difficoltà lasciando agli altri il conto da  pagare, secondo noi si sbaglia di grosso. Proprio perché globalizzato il  mondo ha accorciato le distanze in un modo senza precedenti, la crisi  finanziaria imporrà misure e controlli che renderanno sempre più  difficile potersi nascondere, i sacrifici che tutti saremo costretti a  fare renderanno evidente anche il livello di responsabilità ed onestà di  ognuno di noi. Pensiamo che sia arrivato il momento in cui le classi  dirigenti, e tra queste quella imprenditoriale, debbano essere in prima  linea in questa gara all'assunzione di responsabilità e la vicenda di  Alte Ceccato sarà per noi, per gli abitanti di Alte Ceccato e per tutti i  vicentini un'importante verifica in questo senso.
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