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Porta Santa Croce, da anni in attesa di tornare a rivivere come Porta Nova

Di Edoardo Andrein Giovedi 18 Luglio 2013 alle 14:04 | 0 commenti

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Casa Busato da qualche giorno non c’è più, abbattuta in poco tempo dopo l’accordo tra il Comune e la Banca Popolare di Vicenza. Il tratto dell’antica cinta muraria scaligera di Porta Nova è tornato a splendere, per la gioia degli occhi di cittadini, turisti e spettatori del vicino Teatro Comunale. Un’operazione a cui i media cittadini hanno dato ampio risalto; ma c’è un altro luogo che meriterebbe di essere recuperato.

Costeggiando le mura risalenti al 1300, che lasciano ammaliati soprattutto i visitatori provenienti da fuori Europa, e percorrendo viale Mazzini in direzione di viale D’Alviano, si arriva a Porta Santa Croce.

Un luogo lontano dagli occhi dei turisti, punto di passaggio soprattutto per i ciclisti vicentini che entrano ed escono dal centro storico, visto che lì si conclude il tratto di pista ciclabile di viale Trento.

L’antica Porta Santa Croce, costruita nel 1400 dall’architetto militare vicentino Bartolomeo D’Alviano, da dieci anni ormai è sotto restauro; un lavoro effettuato a metà e che ancora oggi presenta delle vecchie impalcature, come si può notare dalla foto.

Insomma una bellezza simbolo della nostra città che con l’adiacente Torrione di Parco Pietro Uccelli in stato fatiscente meriterebbero ben altro trattamento, come ci fa notare Luciano Parolin che da sempre si batte per il recupero di tutto il patrimonio storico finito nel dimenticatoio della nostra città:

“Speravo che l’ex assessore Ennio Tosetto restasse al suo posto per completare l'opera di sistemazione; ci sono voluti quattro anni di battaglie con me, Guaiti e Rolando per spostare la cabina elettrica e altri tre per sistemare il Torrione. Ora sembra che non ci siano più i soldi per andare avanti con i lavori. Fra dieci anni saremo ancora al punto di partenza?”.

Speriamo di no, per il rispetto di Vicenza e dei suoi cittadini.


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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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