Polveri sottili: misure d'emergenza per tutta la provincia
Venerdi 17 Febbraio 2012 alle 16:52 | 0 commenti
Provincia di Vicenza - Dieci giorni di aria scadente e l'assessore provinciale all'ambiente Antonio Mondardo lancia l'allarme: «Nel Piano d'Azione concordato con i Comuni -spiega- ci eravamo posti il limite dei 10 giorni di sforamento del valore delle polveri sottili nell'aria per intervenire con le misure d'emergenza. Ora non solo abbiamo raggiunto l'undicesimo, ma se le condizioni atmosferiche non cambiano c'è poca speranza che la situazione migliori».
Le centraline di monitoraggio sono 2: Vicenza (Quartiere Italia) e Bassano del Grappa. Il 6 febbraio la prima segnava 57 microgrammi al metrocubo, la seconda ne segnava 53. Nei giorni successivi i numeri sono aumentati fino a raggiungere il 15 febbraio i 130 microgrammi al metrocubo a Vicenza e i 111 a Bassano. Leggera flessione il 16 febbraio, 101 a Vicenza e 94 a Bassano, ma comunque ben sopra il limite. Le previsioni meteo annunciano pioggia tra domenica e lunedì e con la pioggia anche i livelli di pm10 dovrebbero tornare nella norma.
Ma l'attenzione va tenuta alta e l'invito è rivolto a tutti i Comuni vicentini, nella logica già chiarita dall'assessore che l'aria non conosce confini e solo la condivisione può portare benefici. A tutti i Comuni, infatti, poco meno di un mese fa era stato inviato il Piano d'Azione, perché ognuno potesse farlo proprio attraverso l'approvazione in Giunta o in Consiglio. Ben più che di un invito si tratta invece per i Comuni che ricadono nell' "agglomerato Vicenza", i quali sono chiamati dalla normativa a mettere in atto misure emergenziali. Si tratta di 22 Comuni: Vicenza, Longare, Torri di Quartesolo, Quinto Vicentino, Bolzano Vicentino, Monticello Conte Otto, Dueville, Caldogno, Costabissara, Monteviale, Creazzo, Altavilla Vicentina, Sovizzo, Chiampo, Arzignano, Montecchio Maggiore, Montorso Vicentino, Zermeghedo, Montebello Vicentino, Brendola, Sarego, Lonigo.
Cinque, nel dettaglio, le misure a cui fa riferimento il Piano: divieto di circolazione per i veicoli (benzina euro 0 e diesel euro 0 e 1); riduzione di 1 C° per le temperature massime concesse nel riscaldamento delle civili abitazioni; riduzione di 2 ore nel periodo giornaliero concesso per il funzionamento degli impianti termici adibiti al riscaldamento degli ambienti; divieto di utilizzare impianti di combustione a biomasse qualora sia presente nella stessa unità un impianto termico a combustibile tradizionale; divieto di combustione all'aperto delle biomasse in ambito agricolo e di cantiere.
Per quanto riguarda gli impianti termici gestiti dal Comune, inoltre, si chiede di limitare la temperatura a 19°C, escludendo eventualmente solo le attività con esigenze particolari come asili nido, case di riposo, scuole materne.
«Chiediamo la collaborazione di tutti i Comuni -conclude Mondardo- Noi continueremo ad effettuare un monitoraggio costante delle centraline e ad informare dell'andamento della qualità dell'aria, ma invitiamo a consultare anche il sito di Arpav ( www.arpa.veneto.it) dove vengono riportati i dati delle centraline dell'aria, in modo da poter programmare interventi più rapidamente».
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